lunedì 24 dicembre 2012

Festa mobile

Care amiche, cari amici, salto a piè pari la dissertazione sulla legittimità di molti dei compiti che lo Stato ha avocato a sé, limitandomi ad unʼaffermazione perentoria: il finanziamento, la gestione e il controllo della scuola pubblica è uno dei compiti di cui lo Stato si è appropriato nella maniera più completa e invasiva possibile.
Il motivo ufficiale di questa appropriazione lo conosciamo, ce lo ripetono instancabilmente i socialisti di tutti i partiti: lo Stato deve garantire a tutti lʼistruzione di base. 
Peccato che da quello che a prima vista sembrerebbe essere un obiettivo condivisibile discenda poi unʼattuazione pratica assolutamente inaccettabile: infatti una cosa è proporsi di garantire a tutti lʼistruzione di base, unʼaltra adoperarsi nei fatti per garantire a tutti la stessa istruzione di base. [Rivo Cortonesi]
{[città (e campagna) elettorale] libera scuola in libero stato}

Questo potrebbe essere un Carnevale (con quaresima e resurrezione) oppure una Città Eletta, in Paris-festa-mobile degli anni belli. Comunque la metti, rimane un delirio: gli eletti in città saranno simili agli eletti in campagna e cioè finti, trattasi di ordinaria somministrazione per via democratica, per così dire, di funzionari di fronte e di profilo.
Per respirare l’atmosfera di quegli anni magici, si percorre rue de l’Odéon, dove al numero 12 si trovava la libreria di Sylvia Beach, “la deliziosa pettegola” grazie alla quale Hemingway entrò in contatto con gli scrittori più famosi. Raggiunta place de l’Odéon, dove si trova il celebre teatro, si può fare una sosta al Café Voltaire: qui Ernest sedeva per ore a chiacchierare con Sylvia. In zona c’è anche il Café de la Paix, dove i coniugi Hemingway festeggiarono con un pranzo il Natale del 1921. L’anno successivo lo scrittore si trasferì in rue Descartes, all’angolo con rue Cardinal Lemoine: nel 1926, per la giornalista di Vogue Pauline Pfeiffer, si spostò a Montparnasse, in un appartamento al 60 di rue Froidevaux, davanti al cimitero.
Un linguaggio metaforico allusivo (a carnevale ogni scherzo), il mio, e una proposta chiara in reazione a confronto, eccola

1) i concetti di scuola pubblica e di scuola privata vengono aboliti: per far questo i Liberisti chiedono che il Gran Consiglio voti ogni anno un credito destinato alla scuola Media e unodestinato alla scuola Media superiore, e che questi due crediti vengano ripartiti tra tutti gli alunni iscritti all’una e all’altra scuola; 2) le famiglie avranno la libertà di iscrivere i propri figli nella scuola di loro gradimento,purché ubicata sul territorio cantonale;  3) ogni scuola riceverà un sussidio pubblico proporzionale al numero di allievi iscritti;4) ogni scuola disporrà di ampia libertà direzionale, pedagogica e programmatica;5) ogni singolo istituto potrà ampliare i propri mezzi finanziari a disposizione, accettandofinanziamenti e donazioni private; sono esclusi contributi di strutture pubbliche o parapubbliche, nazionali od estere;6) tutti gli istituti assumeranno lo stato giuridico di Fondazione e, a seconda della loro salute finanziaria, potranno, a loro discrezione, rinunciare in tutto o in parte per i propri alunni ai sussidi cantonali, che in nessun modo potranno però essere utilizzati per favorire altri istituti;7) ogni nuovo progetto scolastico dovrà ottenere il preliminare avallo delle autoritàcantonali, cui compete solo di vigilare che esso:7.1) non metta in pericolo la salute e la sicurezza fisica degli allievi,7.2) non fomenti odio,7.3) educhi al rispetto delle più elementari regole di convivenza civile

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