venerdì 29 marzo 2013

prendere i voti

Voti nella scuola di domani: dopo quarantanni, diciamo cinquanta; e dunque la scuola d'oggi. E giù pubblicazioni intervenute di corpose ricerche in merito, fastosi monumenti alla valutazione docimologica. Decenni di delirio autoassolutorio dei pedagoghi. Mi ricorda uno degli incontri mitici con la Castelnuovo, ci andiamo in cinque pregustando l'evento. Nella sala di un falansterio sull'Aurelia a Roma centinaia di insegnanti a convegno, alla presidenza tre quattro nomi noti della pedagogia nazional-popolare, pubblico attento e caldo. Emma si prepara ad intervenire  con l'aiuto di assistenti di cui non ricordo il nome e il volto (forse la sua coautrice del libro per il biennio delle superiori)  e nelle more dell'attesa Giorgio, un serafico (al momento) insegnante di vaste prove, preso il microfono s'incarica di far presente al vasto uditorio che sulla Cattedra, al loro cospetto per così dire, siedono a discettare criticamente proprio i maggiori e illustri responsabili di questo impasse (Si scrive "impasse", si dice "empàs") in cui la scuola languiva e languisce nell'impotenza, concionando di voti, giudizi, sperimentazioni ed altre routines dottrinarie. Applausi nella sala e sorrisi sul palco per l'urbanità della contestazione, ma Emma ora è pronta, malgrado io la rallenti con le mie chiacchiere, e dunque si va ad incominciare. Un'ora di scuola che scivola via in un amen e ci riconcilia col mondo, della scuola anche.  

Voti come se piovesse e avanti con gli esami, manco a dirlo.
docimologia Studio dei metodi di valutazione negli esami. Muovendo dalla preoccupazione di eliminare per quanto possibile l’elemento soggettivo del giudizio nelle prove di esame, la d. si occupa della rilevazione degli elementi da valutare, dell’allestimento delle tecniche più idonee per accertarli, dei metodi di misurazione, tabulazione e comparazione dei risultati. Introdotta nel 1922, in Francia, da H. Piéron (con H. Laugier e D. Weinberg), ha avuto notevoli sviluppi, grazie anche all’utilizzo di metodi statistici, per quanto riguarda sia la verifica del processo didattico sia l’apprezzamento del profitto. Oltre che degli esami veri e propri, la d. si occupa, più generalmente, di ogni procedura didattica che fa uso di determinati criteri nella valutazione dell’apprendimento, delle conoscenze o delle abilità.
i voti [didattica della matematica, p. 195 (settima ristampa, ottobre 1972)]

Emma Castelnuovo Versus Orazio Tedone [1956]

Orazio Tedone
Un triangolo variabile

Emma Castelnuovo Versus Franca Confrorto [1955]

Franca Conforto, Roberto Ago e soci
Scrivere di matematica piace



Emma Castelnuovo Versus Paola Ferretti [1952]

Paola Ferretti
Determinare il volume..




Emma Castelnuovo Versus Andrea Toschi [1963]

Andrea Toschi
e i problemi

Problemi della matematica a scuola

Emma Castelnuovo Versus Antonio Mancini [1961]

Antonio Mancini
vedere isomorfismi

Didattica della matematica

Emma Castelnuovo Versus Paolo Santoponte [1958]

Geopiano mobile
Paolo Santoponte


giovedì 28 marzo 2013

La matematica è bella e basta

196 pagine di didattica della matematica di emma castelnuovo

pro-scritto
Nacque a Morano Calabro (Cosenza) il 29-9 -1876 ...
Passati sotto l'arco, venendo da Cosenza, prima di arrivare in piazza sotto casa, mamma mi indicava Casa Scorza, alla svolta. Era una specie di rito. Ma c'erano anche le altre abitazioni e tutto il paese da mettere a mente, magnifico il paese di Maurit Cornelius Escher.

Così "arrivati alla fine del nostro lungo discorso.." dico a  Emma, io mi ritrovo davanti a casa Scorza e alle stampe del viaggiatore prezioso delle geometrie.

arrivati alla fine del nostro lungo discorso.. "attraverso pagine dedicate alla didattica della matematica, al cosa si deve insegnare, e al come si può insegnare, è forse opportuno voltarsi indietro a guardare la strada percorsa ed è bene chiedersi se questa strada ci ha condotti in qualche località definitiva, o ci ha solamente indicato un piano di lavoro." [177]
Cornelius Escher. Artista olandese, fu autore di opere grafiche ingegnosamente concepite come delle sorprese ottiche. Possedeva una immaginazione geniale e una predisposizione eccezionale per il disegno, ma la chiave dei suoi sconcertanti effetti ottici risiedeva nella matematica, non quella delle cifre e delle equazioni, ma della geometria, sia quella classica che quella moderna.

Al lavoro! La classe come laboratorio di didattica matematica.


Morano Calabro |museoagropastoralemorano.org |E' un piccolo e suggestivo centro della provincia cosentina situato nell'alta valle del fiume Coscile. A chi vi giunge dal Pollino appare come una collina costruita di sole case, tanto singolare è la sua struttura urbana, con gli edifici abbarbicati alla roccia e addossati gli uni agli altri, come a sostenersi vicendevolmente. Questa insolita geometria urbana, che ispirò Cornelius Escher per una delle sue visionarie architetture, produce un effetto visivo particolarissimo, dando l'impressione che le case precipitino come una cascata lungo il fianco della collina.
La felice posizione geografica apre la strada ad uno degli angoli più belli del Pollino e fa del piccolo centro, un tempo tappa fondamentale lungo la Via Popilia-Annia (II secolo a.C.) - l'antica strada consolare romana che costitutiva l'unico accesso alla Calabria lungo la terraferma - una sosta irrinunciabile. Moltissime le emergenze storico-artistiche, alcune delle quali risalenti addirittura all'età del rame, nella Grotta di Donna Marsilia.
La visita al paese, dominato dai resti di un castello di origine normanna, comincia dalla Chiesa di San Bernardino da Siena, proprio all'ingresso dell'abitato, nei pressi della Villa Comunale, uno dei rari esempi di architettura quattrocentesca in Calabria. Da qui si prosegue per la Collegiata della Maddalena, chiesa barocca, e quindi per la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo nella parte alta del paese.

mercoledì 27 marzo 2013

Una storia, tante storie


dicembre 1885 Prefazione Questa storia apparve originariamente a puntate su “The Monthly Packet” a partire dall’aprile 1880. L'autore ha inteso inserire in ciascun nodo (come la medicina nascosta con tanta abilità e inefficacia nella marmellata della nostra prima infanzia) almeno un quesito matematico - di aritmetica, algebra o geometria, secondo i casi - per divertire e magari anche istruire le graziose lettrici e i lettori della rivista.
LEWIS CARROLL

CIBO PER IL PENSIERO& IL PENSIERO DEL CIBO
Lewis-Carroll-Alice-A- Scuola

martedì 26 marzo 2013

perché la memoria è un ingranaggio collettivo

[www.ippolita.net  (Open non è free, pubblicato non è pubblico)]
 Creatività inscatolata o crowdsourcing di massa al servizio del marketing? Libertà di esprimersi o auto-delazione compulsiva? Introduzione ad una analisi critica dei social media
Proprio così. La contingenza è critica. Ma questa storia non è cominciata ieri, non ci troviamo per caso in questa situazione.

Piuttosto, vale oggi quello che valeva ieri, e che non siamo certo i primi a sostenere: bisogna essere in grado di immaginare il proprio futuro per capire il proprio presente. Ricordando il proprio passato, e creando un racconto collettivo, perché la memoria è un ingranaggio collettivo, nulla si ripete mai ma le differenze si somigliano, e la minestra scipita di ieri, un poco adulterata, potrebbe esserci propinata come l'innovazione radicale di domani. 

Se l'immaginario sono le pubblicità, televisive o d'altro tipo, e si concretizzano nella "libertà di scelta" tra le infinite applicazioni per iPhone (se proprio non avete nulla da fare, e ne provate dieci al giorno, ne avrete per i prossimi vent'anni) o relazionarci con i cinquecento "amici" su Facebook (una cena ciascuno, riusciamo a malapena a incrociarci tutti una volta ogni due anni), beh, forse abbiamo insistito troppo poco sulla necessità di desiderare e immaginare qualcosa di meglio.

Finora abbiamo descritto l'informatica del dominio così come la percepiamo quotidianamente.

Il metodo che si è costruito (cartografico, interdisciplinare) è necessariamente parziale e a volte poco rigoroso, ma ha permesso di far emergere il problema della delega tecnocratica in tempi non sospetti.
"Tirare un colpo dritto con un bastone storto" dicevano gli schiavi giamaicani. 
Scrivere significa immaginare vie di fuga, e provare a raccontarle; immaginare e costruire strumenti adeguati per realizzare i nostri desideri. Mettere tutto ciò a disposizione di un pubblico che è fatto di persone, non pubblicarlo attraverso il megafono privato della bacheca invadente di qualche multinazionale. 
Siamo in tanti nella stessa condizione, a non voler collaborare, a non voler partecipare al crowdsourcing delle masse dei social media.

lunedì 25 marzo 2013

le prospettive della matematica

Il segno tende non più a "stare per", bensì a portare materialmente verso ciò che rappresenta e indica.
[puoi trovarlo nelle Istruzioni per LooseTv]

Il testo diviene un processo, che implica, non in senso metaforico, il suo lettore. Il discorso viene liberato dai regimi di separatezza modale e di isolamento ontologico dal mondo che ne garantivano la purezza, e prende a includere oggetti, a farsi architettura di oggetti.

I computer hanno cambiato perfino le prospettive della matematica, come ha mostrato Giuseppe Longo:26 la materialità degli strumenti apre addirittura nuovi settori di ricerca nelle discipline che si ritengono teoreticamente più pure, a dispetto di tutte le etiche e le estetiche dell'immaterialità e del software.27 L'hardware non è solo ferraglia, come una parte della cultura cyberpunk, in sintonia con gli idealismi apollineo-platonici delle "scienze pure", tende a credere,28 bensì agisce fin dalla radice sul modo di impostare i problemi: "La struttura logica non è tutto, e il supporto materiale ha un'importanza straordinaria, perché la sua struttura fisica interagisce in maniera inestricabile con la funzione e la modifica (ad esempio introducendo ritardi temporali e trasformando i rapporti logici in rapporti di causa-effetto)".29

Sarebbe quindi non solo un'illusione, ma un errore profondo sul piano teorico pensare al mondo delle reti, anche in luoghi circoscritti e controllati dal rigore accademico, come a un caso in cui si realizza, come dicono gli scienziati, la "neutralità rispetto al substrato",30 dove cioè non si verificano resistenze, deformazioni, deviazioni imposte alla logica dalla storia.


L'uso di questo ambiente testuale ha posto le basi per la programmazione object-oriented, ma anche per qualcosa di più vasto, che riguarda più globalmente la nostra cultura: la produzione di dispositivi di studio, di ricerca, di comunicazione e di lavoro che consentono il passaggio da un livello analitico a uno olistico, da un piano astratto a uno concreto, da un esercizio di esperienza a uno di riflessione.

Lewis Carroll. Alice a scuola.

prima di leggere




dopo aver letto

search