lunedì 29 ottobre 2012

sappiamo di essere vivi: sbagliando


Eppure, come dobbiamo regolarci con questa storia, questa storia così importante, la storia degli altri, che si rivela priva del significato che secondo noi dovrebbe avere e che assume invece un significato grottesco, tanto siamo male attrezzati per discernere l'intimo lavorìo e gli scopi invisibili degli altri? Devono, tutti, andarsene e chiudere la porta e vivere isolati come fanno gli scrittori solitari, in una cella insonorizzata, creando i loro personaggi con le parole e poi suggerendo che questi personaggi di parole siano più vicini alla realtà delle persone vere che ogni giorno noi mutiliamo con la nostra ignoranza?
Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la vita. Ma se ci riuscite.... Beh, siete fortunati. 

Pastorale Americana di Philip Roth
by Akaglenn

Carte in tavola


Anfitrione


strani orologi

Antonella, Lucia e Franca: strani orologi e aritmetiche finite

Fare i fusi

Fusi sferici


Tra le mani

Ricoprire una sfera


Tutti a tavolaaa


l'elastico che tira

I muscoli della mano sentono l'elastico che tira... Il perimetro minimo diventa una esperienza sensoriale!


Cose familiari

Questo non è un software di geometria dinamica


Tengo famiglia

Una famiglia di triangoli con la stessa base e la stessa altezza

domenica 28 ottobre 2012

Perdere tempo

Emma: "Lasciate ai ragazzi il tempo di perdere tempo"

A Cenci quest'anno

Carla Degli Esposti e Paola Gori

hanno proposto il laboratori
o "Il tempo: si misura, si perde, si prende, si risparmia… Spunti per la costruzione di un curricolo verticale". Molta geometria costruita allo stile di Emma...

Allieve di Emma

Carla e Paola, da Roma, sono allieve di Emma

movimenti del cielo

Anche quest'anno Nicoletta e Rita hanno guidato il laboratorio di astronomia: “Il tempo invero fu fatto insieme col cielo” (Platone). Costruzione di strumenti elementari per misurare e ragionare sul tempo, aiutati dai movimenti del cielo.


Strani orologi e matematica segreta

Antonella Castellini, Lucia Fazzino, Rosa Santori hanno proposto il laboratorio "Strani orologi e matematica segreta Un percorso sulle aritmetiche finite e le applicazioni nella quotidianità attraverso l’algebra e la geometria".


Si va sotto la quercia


Fotografi e fisici teorici...


Il Prof. Carlo Rovelli, fisico teorico, è il conferenziere di venerdì pomeriggio


E' la quinta volta che vengo, però ho saltato un anno...


Da Pisa


sabato 20 ottobre 2012

Storie di ordinaria follia


(..) scruto in un brulichio d’ombre di figure umane ... alcune tragiche,  alcune ridicole e certe che sono l’uno e l’altro allo stesso tempo… e a queste sono molto affezionato.
Ma il mio amore più profondo e più segreto è per i  biondi , per quelli dagli occhi azzurri, per i felici puri, per i fortunati, per gli  amabili e i mediocri. (..)
Thomas Mann [ExcipitTonio Kröger

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.- 20 mottobre 19.09.45 Da un collega di matematica


Gentile Ministro Profumo,
sono un insegnante di Matematica e Fisica di un Liceo del profondo Sud. Uno dei tanti. Questa mattina mi sono svegliato e, da bravo matematico, mi è venuta la travolgente voglia di fare due calcoli (la mia, purtroppo, è una mania irrefrenabile). Ho pensato che forse questa mia digressione algebrica avrebbe potuto esserle d'aiuto nel momento in cui dovrà giustificare, in un giorno spero non troppo lontano, la sua proposta circa l'aumento delle ore di lezione frontale dei docenti, da 18 a 24.
Come tutti ben sanno, i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) sono una categoria super privilegiata: hanno tantissimi giorni di ferie e, quelle poche volte che lavorano, lo fanno solo per 18 ore settimanali.
A questo punto entra in gioco la mia indole freddamente calcolatrice.
Dunque ho cercato di capire se faccio qualche altra cosa per la mia scuola e per i miei studenti, aldilà di queste 18 misere ore. Ecco cosa, con mio grandissimo stupore, ho scoperto. Ci sono 40 ore annuali tra scrutini, consigli di classe, Collegi Docenti, riunioni dipartimentali e colloqui scuola famiglia. Un'ora ogni due settimane per i colloqui antimeridiani con le famiglie.
Per preparare lezioni e materiali per il giorno seguente impiego circa un'ora. Le settimane di lezione in un anno scolastico sono 41, togliendo ogni festività. In ogni settimana ci sono 5 giorni di lezione. Quindi alle 40 ore di cui sopra si vanno ad aggiungere 21 ore di colloqui con antimeridiani con le famiglie e 205 ore per preparare lezioni e materiali. Il totale è presto fatto: 266 ore.
Giusto per essere pignolo ho provato a contare le ore che impiego per correggere i compiti in classe e le prove oggettive dei miei poveri studenti. La correzione di un compito in classe, di matematica o di fisica, di un singolo alunno porta via circa 20 minuti. Ogni correzione di prova oggettiva porta via circa 10 minuti. Tenendo conto del fatto che mi fregio di avere 42 alunni a cui insegno Matematica e 62 a cui insegno Fisica, che in un anno scolastico svolgo 8 compiti in classe e due prove oggettive, per ogni classe e per ciascuna materia, arrivo ad un totale di 416. A queste vanno aggiunte circa 40 ore  per la preparazione delle tracce. Siamo arrivati ad un totale di 722 ore.
Visto che, oltre ad essere un matematico, sono un irrimediabile filantropo  stakanovista, ho deciso di non computare in questa mia folle corsa numerica le ore che passo su skype tutti i pomeriggi prima dei compiti in classe per aiutare i miei studenti negli esercizi che svolgono a casa, le ore in cui vado a coprire le classi gratuitamente, puntualmente dopo che si è esaurito il Fondo di Istituto e non ci sono soldi per coprire le supplenze, le giornate e le nottate che passo durante i Viaggi d'Istruzione per vigilare sui miei studenti, le ore che servono per  organizzare visite guidate, viaggi d'istruzione e uscite didattiche durante tutto il corso dell'anno, le ore che servono per compilare verbali, pagelle, schede di valutazione intermedia, programmazioni, programmi finali, registri cartacei ed elettronici, corsi d'aggiornamento (che pago di tasca mia!!!).
In tutto quanto questo non ho contato neanche tutte le ore che impiego per fare mille altre piccole attività funzionali al mio insegnamento. Ho voluto essere buono e ho fatto quell'atto di generosità che lei mi chiede.
Però, aldilà di questo mio gesto di generosità, è doveroso che io faccia un ultimo calcolo.
Le mie ore di lezione frontale in un anno scolastico sono circa 756. Se a queste sommo le 722 ore di cui sopra, ottengo un totale di 1478 ore.Lo stipendio di un insegnante di scuola superiore è di 1400 euro netti, che in un anno solare corrispondono a 17700 euro (compresi di tredicesima).
In sostanza io guadagno circa 11,9 euro all'ora netti per le mie 1478 ore di lavoro all'anno.  Adesso, gentile Ministro, paragoni il mio stipendio a quello di un qualsiasi collega europeo. Se le sembra imbarazzante il confronto, ripensi a quella sua proposta. Penso che la scuola meriti qualcosa di più.
Amen.

A portrait


Emma Castelnuovo di Fabio Brunelli a Cenci 2012

venerdì 19 ottobre 2012

Giovanni Prodi come scoperta

Giovanni Prodi Penso che, arrivati ad una certa età, si abbia il dovere di "fare il punto", distinguendo ciò che è stato raggiunto da ciò che rimane una meta ancora lontana. Certamente occorre una bella cocciutaggine per ritentare imprese fallite, ma la cocciutaggine fa parte dell'habitus del matematico.
Qualche anno fa, sollecitato da vari docenti che adottavano con convinzione McS, ho accettato di ripensare con loro una riedizione del progetto. Si è formato così un gruppo misto Scuola secondaria-Università con l'intento di riscrivere l'opera per non disperdere un patrimonio di idee ed esperienze che si era formato.
Il beneficio di questa collaborazione è stato duplice: il contributo degli insegnanti secondari è stato particolarmente importante per la scelta del linguaggio (di più facile accesso alla Matematica per l'allievo) e per l'arricchimento degli esercizi; d'altra parte è stato utile, per la formazione di un insegnante, lavorare a un progetto comune con docenti universitari. 
Quali elementi di continuità fra McS e Scoprire la Matematica?
Giovanni Prodi Il nuovo titolo dell'opera vuole riaffermare la validità dell'impostazione di allora; in particolare:
* la validità dell'insegnamento per problemi;
* l'importanza di un'ossatura teorica che colleghi i vari temi e faccia sperimentare la bellezza e l'unità della Matematica;
* l'uso di un linguaggio espressivo e rigoroso. 
Quali le novità della nuova edizione?
Giovanni Prodi Alcune sono formali: l'opera si presenta come una collana di volumetti, che consente all'insegnante una maggiore libertà nel programmare un suo itinerario. Fra i vari fascicoli esistono numerose connessioni, ma sono organizzati in modo da essere abbastanza indipendenti l'uno dall'altro e da consentire percorsi diversi in relazione al tipo di scuola in cui ci si trova.
Per esempio, per la geometria delle trasformazioni, in un percorso scolastico più semplice, si potrà utilizzare Matematica per cominciare che fa leva più sull'operatività e sull'intuizione; in un percorso più esigente, si potrà affrontare anche la Geometria del piano, più completa dal punto di vista razionale.
Si è cercato di ovviare ad uno dei difetti riscontrati da numerosi insegnanti in McS, cioè la scarsità degli esercizi ordinari (scelta fatta a suo tempo come reazione alle batterie di esercizi addestrativi di molti testi scolastici). Nel nuovo testo gli esercizi sono più numerosi e variati, ma rimane l'indicazione di usarne solo la quantità utile per aumentare la comprensione, non per creare negli alunni comportamenti meccanici o riflessi condizionati.
Sono già usciti i sei volumi del biennio e usciranno presto anche quelli del triennio. Fra i primi, due hanno carattere di novità rispetto all'opera precedente: Matematica per cominciare e Amico calcolatore.
Tra i sei volumi che costituiscono il testo quello che mi ha interessato di più è Matematica per cominciare. A mio parere, è il più nuovo e al tempo stesso il più fedele allo spirito di M.c.s. In particolare il capitolo su Matematica e realtà sembra indicare con decisione una strada fin qui solo accennata, in modo isolato e spesso disorganico, in molte esperienze di didattica.

lunedì 1 ottobre 2012

Test ad est e ad ovest

Una nota a capo pagina. L'ultima volta che abbiamo parlato a lungo con Emma (e ci sono delle registrazioni di Amedeo al riguardo) mi sottolineava dei suoi ultimi insegnamenti, in quello al Niger e a Roma alla scuola dell'immigrazione, la mancanza di una lingua di scambio nel processo didattico: anzi, addirittura la mancanza di una lingua evoluta nei suoi discenti, vedi in Niger.La matematica era passata come sempre, il modo funzionava. Non si può dire altro di un insegnante come Emma Castelnuovo, se non che non c'è tecnica nè professione in quell'atto - proprio come nell'arte se crediamo a Gombrowicz, come dobbiamo:
Quanto più cerco di dare una forma oggettiva a ciò che penso, alle mie idee, alle mie sensazioni, tanto più ne divento preda e mi allontana da quella che è la voce altrui: allora la mia voce cancella tutte le altre, e quella che sembrava la verità diventa immediatamente menzogna 
[https://plus.google.com/101551969339987991612/posts/VpgM24YQpsf] 
Maestrini forever e i Candidati [2012/05/lo-specialismo-e-un-punto-darrivo]

LA CURIOSITÀ ( sic ! )
Su 647 candidati all'ammissione al corso di laurea in Scienze della formazione primaria, solo 55 hanno saputo rispondere ai quiz preliminari. Ora la commissione di valutazione ha pubblicato l'elenco completo di domande e soluzionidi MARIA F. FORT

«La stesura dei quiz - ha specificato la Commissione - si è fondata esclusivamente su informazioni di base delle varie aree disciplinari, con opzioni chiaramente dissimili dalla risposta esatta e perciò facilmente individuabili attraverso la deduzione logica e il ragionamento. Nessun quesito, quindi, è stato formulato su specifici dati mnemonici».

Ecco qualche esempio eclatante.
 La domanda che ha prodotto il maggior numero di errori riguarda un elementare quesito di natura grammaticale: « 5 ragazzi hanno la maglia rossa e 7 la maglia blu. Domanda: Ci sono aggettivi numerali?», con risposte alternative  1 (quella giusta), 0, 2 e 3.
 Ben 573 candidati non hanno individuato la risposta corretta, mostrando di non essere in grado di distinguere il 5 come aggettivo numerale dal 7 come pronome.

Analoghe conclusioni si possono trarre dal risultato di un altro quesito (collocato al sesto posto nella classifica delle dieci domande rivelatesi più ostiche): «Questi quadri sono molto belli, quelli sono orribili. Domanda: Quanti sono gli aggettivi dimostrativi?». Anche in questo caso ben 535 candidati non hanno saputo individuare l'unico aggettivo dimostrativo («questi») presente nella frase.

Il secondo, il terzo, il quarto e il quinto quesito che hanno riscontrato il maggior numero di risposte non corrette riguarda l'area scientifica.
  «Il raggio medio dell'orbita della Terra intorno al Sole è di circa 150 milioni di chilometri. Quale delle seguenti espressioni numeriche ne rappresenta l'ordine di grandezza (ossia non esattamente il valore)?». Tra le risposte possibili - 1)150 x 10^5 km; 2) 10^6 km; 3) 10^8 km ; 4) 15 x 10^5 km - ben 593 candidati non hanno fornito la risposta corretta (10^8 km).
 Gli altri quesiti, ispirati esclusivamente ai test INVALSI per la scuola media inferiore, erano stati selezionati con criteri nettamente al di sotto delle competenze richieste agli studenti da immatricolare a Scienze della  primaria.


e una nota a fondo pagina Quindi da un canto Emma Castelnuovo incita ad imparare ad esprimersi - scrivere leggere disegnare fotografare modellare - mentre si fa matematica, mentre ci si occupa dei problemi che pone la mentalità moderna a chi pensa la realtà (e lo stesso pensare); dall'altra ci stimola ad avviarci sulla strada della conoscenza anche soltanto con quel che abbiamo, contando di reperire nel percorso idee e tecniche, ma sempre e soltanto con gli altri ascoltando gli altri pensando agli altri..una resa senza condizioni al mondo? Oppure forse uno sguardo franco e brusco alla sensibilità della società aperta.


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