venerdì 26 dicembre 2014

[Gottlob Frege] No poetry No party

http://youtu.be/PtzA45ym_Sc?t=1h4m52s
Daniele Gambarara,  Friedrich Ludwig Gottlob Fregemathematician, logician, and philosopher
[Edimal Edizioni elettroniche e digitali di Mondo Ai Lati]

Daniele Gambarara:i compiti del Laboratorio derivano dalle linee di ricerca e di studio


Edimal 2.0 è un datavideo. Contiene, insieme ai video di riferimento di quella particolare edizione, il database 1 dei clip creati con lo strumento del timecode 2 e supporta il portale 3 della Didattica del corso di laurea triennale Fscc che pubblica gli artefatti comunicativi (Movies).L’utilizzo contestuale 4 di DaDaBik e PhpNuke consente di elaborare la base dati dinamica che il redattore utilizza per la realizzazione dei materiali interattivi, interfacce 5, da fissare poi con l’edizione finale del lavoro con la masterizzazione 6.

venerdì 19 dicembre 2014

L'impastatrice

quando gira l’impastatrice – sabbia, ghiaia e cemento – nella piazza
scavata per le fondamenta due metri sotto il livello del piano stradale,
sopra la carne viva della città
          I had heard of Lucy Gray:
          And, when I crossed the wild,
          I chanced to see at break of day
          The solitary child.

          No mate, no comrade Lucy knew;
          She dwelt on a wide moor,
          --The sweetest thing that ever grew
          Beside a human door!
[ William Wordsworth, Lucy Gray ]




mercoledì 17 dicembre 2014

natale


Matem@ticaMente

Per metterlo alla prova, Schwartz e Dieudonné gli avevano affidato quattordici problemi irrisolti. Egli poteva scegliere quelli di suo interesse... In meno di un anno, quel giovane e straordinario principiante aveva risolto tutti i problemi e scritto l'equivalente di sei tesi di dottorato.
 Era certamente singolare la situazione che si era venuta a creare: da un lato, Schwartz, che aveva appena ricevuto una medaglia Fields ed era al top della sua carriera scientifica, e dall'altro lato uno sconosciuto studente di provincia, che aveva ricevuto una formazione piuttosto inadeguata e non ortodossa!
La longue marche à travers la théorie de Galois, (1981), A la poursuite des champs(1983), Esquisse d'un programme (1983), Les dérivateurs (1987).

sabato 13 dicembre 2014

Un libro personale


Gio, 09/20/2012 - 13:16 | by editor

l'ing. Rodolfo WILCOCK Infine, per quel che riguarda gli effetti deleteri del pensiero disordinato, confesso che non riesco nemmeno a immaginare che cosa possa essere un pensiero ordinato. Forse un pensiero a forma di saggio? Di catalogo? O di sillogismo? C'è qui uno sbaglio di terminologia: probabilmente l'autore vuole soltanto accennare al più noto fenomeno comunemente detto "concentrazione dell'attenzione", di cui a volte si possono accertare gli effetti. Per quanto non si sappia che cos'è il pensiero, si sospetta in genere che cosa non è.

venerdì 12 dicembre 2014

La scuola in controfigura a Canossa

Agli studenti che lasci [La ragazza ladra]

“E’ citazione , ormai , non più eccitazione di mattina presto!

Perdonate, quindi, agli odierni maestri di sapere concedete
la mediocrità del lavoro quotidiano
strappatevi la testa e gettatela in giardino
dietro ai cipressi
dimenticate voi stessi
scomparite nelle classi
e andate in controfigura a Canossa.

Non ho nulla da dirvi, mi dispiace :

E’ vero
il potere che non c’era s’è disperso,
quel po’ di sapere che ci era utile
e che conserviamo; la saggezza mite
del “ volemose bene”
e, vi dico , ancora in bocca
un sapore impossibile di libertà”

Benedetto Invalsi!

  • Testi poveri sul piano lessicale e sconnessi sul piano grammaticale e sintattico.
  • Logiche da campionato di calcio e da olimpiadi sportive matematiche e atteggiamenti inquisitori invalsi ispirati a pretesi criteri di efficienza che con la realtà dei ragazzi e delle loro scuole non ha nulla a che fare.
    - in 
    Zona Rimozione è sempre la solita balla di imparare a scrivere senza aver nulla da dire e a calcolare senza aver nulla da fare.
  • Sulle orme di mastro Freinet, con la nuova tipografia, avevamo proposto di generalizzare una pratica della scrittura in rete, online/offline, legata al vissuto degli studenti, con l'obbligo degli adulti e degli insegnanti di condividerne l'esperienza, portandovi non ovviamente la loro magistralità. Funzionava, ma l'università, che pure l'aveva voluta, l'ha cassata: eravamo all' Unical nel campus di Arcavacata negli anni zero nei corsi di laurea di comunicazione (sic). Il sopracciò intellettualistico degli accademici non tollerava la tecnologia digitale che spostava decisamente la visione copernicana in avanti: ora è del tutto evidente che la sperimentazione didattica dell'insegnamento universitario dovrà per amore o per forza confrontarsi con l'ambiente generale dell'apprendimento, ed ecco che avanza uno strano soldato (da La Guardia Rossa) .. ahi ehi ehilà


Le lamentazioni sulla licealizzazione dell'Università dagli alti posatoi dove la Sapienza sta e governa, nulla sanno e dicono dei "Testi poveri sul piano lessicale e sconnessi sul piano grammaticale e sintattico" degli studenti che essi sopportano e tollerano ad edificazione della moltiplicazione dei pani e dei posti, di un'università delle élite ...di massa.

domenica 7 dicembre 2014

Freinet a Piragineti

Freinet a Piragineti

Nella seconda metà degli anni Sessanta i bambini e le bambine delle campagne intorno a Rossano,
nella fertile area agricola calabrese della Sibaritide, frequentavano delle minuscole pluriclassi
disseminate nelle numerose frazioni rurali.
Grazie a un’iniziativa del Comune nella zona a ovest della città fu istituita una sede centralizzata
servita da scuolabus e dotata di tempo pieno.
Diverse maestre e diversi maestri vi si trasferirono e una decina di essi, con l’appoggio di alcuni
dirigenti del Provveditorato di Cosenza, avviarono una sperimentazione con il metodo Freinet.
Si aprì così una stagione particolarmente fertile in cui questo piccolo nucleo, aderente al
Movimento di Cooperazione Educativa, in contatto con scuole Freinet francesi e pienamente
integrato nelle ricche attività di aggiornamento del Centro UNLA di Roggiano Gravina, tentò con
successo di rompere sia l’isolamento culturale dei bambini e delle bambine della campagna sia la
routine didattica della pigra cittadina calabrese. Questo tentativo si sostanziò via via in un’attività
didattica ordinaria sperimentale di alto livello e in numerose iniziative didattiche e di
aggiornamento straordinarie che avrebbero lasciato una traccia sia nella successiva attività
lavorativa dei protagonisti sia nell’esperienza esistenziale delle alunne e degli alunni.
L’esperienza della scuola di piragineti venne progressivamente ad esaurimento nella prima metà
degli anni Ottanta quando il nucleo progressivamente si disperse per motivi diversi. Ciascuno dei
suoi membri portò tuttavia nelle proprie nuove realtà lavorative la sensibilità e i metodi maturati nel
corso degli anni Settanta.
A oltre quarant’anni dall’esordio della vicenda nove dei dieci protagonisti sono ancora in vita, tutti
ormai pensionati.
Il progetto intende anzitutto raccogliere in video il loro racconto e quello di alcune delle bambine e
dei bambini di allora ma intende anche archiviare in formato digitale la maggior quantità possibile
di materiale relativo a quella esperienza ( giornalini, fotografie, schede didattiche, registri, altri
materiali cartacei, articoli di giornale, corrispondenze con l’Italia e con l’estero). Lo scopo di questa
raccolta è quello di depositare una traccia quanto più completa possibile della vicenda.
Il secondo scopo della ricerca è però quello di restituire l’eccezionalità di una vicenda di
sperimentazione didattica estremamente avanzata e dai caratteri squisitamente cosmopoliti in
un’area sostanzialmente marginale d’Italia in un periodo storico di grandi entusiasmi e di grandi
slanci culturali. A seconda delle disponibilità di tempo e del grado di collaborazione dei
protagonisti- che sono in genere eccellenti animatrici/animatori- si dovrà quindi stabilire in seguoto
in che modo rendere fruibili al pubblico, non solo locale, questi materiali.
Le tradizionali forme costituite dal libro di storia orale e dal documentario sembrano quelle più
adatte a comunicare- sia pure in estrema sintesi- il senso e la rilevanza storica della vicenda, ma non
è da escludere, visto il carattere digitale sia del materiale raccolto sia delle sintesi che se ne possono
trarre, la possibilità di creare un piccolo sito web dedicato all’illustrazione dell’esperienza e del
progetto di ricerca che metta a disposizione tanto i materiali quanto le eventuali sintesi. 

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