venerdì 26 dicembre 2014

[Gottlob Frege] No poetry No party

http://youtu.be/PtzA45ym_Sc?t=1h4m52s
Daniele Gambarara,  Friedrich Ludwig Gottlob Fregemathematician, logician, and philosopher
[Edimal Edizioni elettroniche e digitali di Mondo Ai Lati]

Daniele Gambarara:i compiti del Laboratorio derivano dalle linee di ricerca e di studio


Edimal 2.0 è un datavideo. Contiene, insieme ai video di riferimento di quella particolare edizione, il database 1 dei clip creati con lo strumento del timecode 2 e supporta il portale 3 della Didattica del corso di laurea triennale Fscc che pubblica gli artefatti comunicativi (Movies).L’utilizzo contestuale 4 di DaDaBik e PhpNuke consente di elaborare la base dati dinamica che il redattore utilizza per la realizzazione dei materiali interattivi, interfacce 5, da fissare poi con l’edizione finale del lavoro con la masterizzazione 6.

venerdì 19 dicembre 2014

L'impastatrice

quando gira l’impastatrice – sabbia, ghiaia e cemento – nella piazza
scavata per le fondamenta due metri sotto il livello del piano stradale,
sopra la carne viva della città
          I had heard of Lucy Gray:
          And, when I crossed the wild,
          I chanced to see at break of day
          The solitary child.

          No mate, no comrade Lucy knew;
          She dwelt on a wide moor,
          --The sweetest thing that ever grew
          Beside a human door!
[ William Wordsworth, Lucy Gray ]




mercoledì 17 dicembre 2014

natale


Matem@ticaMente

Per metterlo alla prova, Schwartz e Dieudonné gli avevano affidato quattordici problemi irrisolti. Egli poteva scegliere quelli di suo interesse... In meno di un anno, quel giovane e straordinario principiante aveva risolto tutti i problemi e scritto l'equivalente di sei tesi di dottorato.
 Era certamente singolare la situazione che si era venuta a creare: da un lato, Schwartz, che aveva appena ricevuto una medaglia Fields ed era al top della sua carriera scientifica, e dall'altro lato uno sconosciuto studente di provincia, che aveva ricevuto una formazione piuttosto inadeguata e non ortodossa!
La longue marche à travers la théorie de Galois, (1981), A la poursuite des champs(1983), Esquisse d'un programme (1983), Les dérivateurs (1987).

sabato 13 dicembre 2014

Un libro personale


Gio, 09/20/2012 - 13:16 | by editor

l'ing. Rodolfo WILCOCK Infine, per quel che riguarda gli effetti deleteri del pensiero disordinato, confesso che non riesco nemmeno a immaginare che cosa possa essere un pensiero ordinato. Forse un pensiero a forma di saggio? Di catalogo? O di sillogismo? C'è qui uno sbaglio di terminologia: probabilmente l'autore vuole soltanto accennare al più noto fenomeno comunemente detto "concentrazione dell'attenzione", di cui a volte si possono accertare gli effetti. Per quanto non si sappia che cos'è il pensiero, si sospetta in genere che cosa non è.

venerdì 12 dicembre 2014

La scuola in controfigura a Canossa

Agli studenti che lasci [La ragazza ladra]

“E’ citazione , ormai , non più eccitazione di mattina presto!

Perdonate, quindi, agli odierni maestri di sapere concedete
la mediocrità del lavoro quotidiano
strappatevi la testa e gettatela in giardino
dietro ai cipressi
dimenticate voi stessi
scomparite nelle classi
e andate in controfigura a Canossa.

Non ho nulla da dirvi, mi dispiace :

E’ vero
il potere che non c’era s’è disperso,
quel po’ di sapere che ci era utile
e che conserviamo; la saggezza mite
del “ volemose bene”
e, vi dico , ancora in bocca
un sapore impossibile di libertà”

Benedetto Invalsi!

  • Testi poveri sul piano lessicale e sconnessi sul piano grammaticale e sintattico.
  • Logiche da campionato di calcio e da olimpiadi sportive matematiche e atteggiamenti inquisitori invalsi ispirati a pretesi criteri di efficienza che con la realtà dei ragazzi e delle loro scuole non ha nulla a che fare.
    - in 
    Zona Rimozione è sempre la solita balla di imparare a scrivere senza aver nulla da dire e a calcolare senza aver nulla da fare.
  • Sulle orme di mastro Freinet, con la nuova tipografia, avevamo proposto di generalizzare una pratica della scrittura in rete, online/offline, legata al vissuto degli studenti, con l'obbligo degli adulti e degli insegnanti di condividerne l'esperienza, portandovi non ovviamente la loro magistralità. Funzionava, ma l'università, che pure l'aveva voluta, l'ha cassata: eravamo all' Unical nel campus di Arcavacata negli anni zero nei corsi di laurea di comunicazione (sic). Il sopracciò intellettualistico degli accademici non tollerava la tecnologia digitale che spostava decisamente la visione copernicana in avanti: ora è del tutto evidente che la sperimentazione didattica dell'insegnamento universitario dovrà per amore o per forza confrontarsi con l'ambiente generale dell'apprendimento, ed ecco che avanza uno strano soldato (da La Guardia Rossa) .. ahi ehi ehilà


Le lamentazioni sulla licealizzazione dell'Università dagli alti posatoi dove la Sapienza sta e governa, nulla sanno e dicono dei "Testi poveri sul piano lessicale e sconnessi sul piano grammaticale e sintattico" degli studenti che essi sopportano e tollerano ad edificazione della moltiplicazione dei pani e dei posti, di un'università delle élite ...di massa.

domenica 7 dicembre 2014

Freinet a Piragineti

Freinet a Piragineti

Nella seconda metà degli anni Sessanta i bambini e le bambine delle campagne intorno a Rossano,
nella fertile area agricola calabrese della Sibaritide, frequentavano delle minuscole pluriclassi
disseminate nelle numerose frazioni rurali.
Grazie a un’iniziativa del Comune nella zona a ovest della città fu istituita una sede centralizzata
servita da scuolabus e dotata di tempo pieno.
Diverse maestre e diversi maestri vi si trasferirono e una decina di essi, con l’appoggio di alcuni
dirigenti del Provveditorato di Cosenza, avviarono una sperimentazione con il metodo Freinet.
Si aprì così una stagione particolarmente fertile in cui questo piccolo nucleo, aderente al
Movimento di Cooperazione Educativa, in contatto con scuole Freinet francesi e pienamente
integrato nelle ricche attività di aggiornamento del Centro UNLA di Roggiano Gravina, tentò con
successo di rompere sia l’isolamento culturale dei bambini e delle bambine della campagna sia la
routine didattica della pigra cittadina calabrese. Questo tentativo si sostanziò via via in un’attività
didattica ordinaria sperimentale di alto livello e in numerose iniziative didattiche e di
aggiornamento straordinarie che avrebbero lasciato una traccia sia nella successiva attività
lavorativa dei protagonisti sia nell’esperienza esistenziale delle alunne e degli alunni.
L’esperienza della scuola di piragineti venne progressivamente ad esaurimento nella prima metà
degli anni Ottanta quando il nucleo progressivamente si disperse per motivi diversi. Ciascuno dei
suoi membri portò tuttavia nelle proprie nuove realtà lavorative la sensibilità e i metodi maturati nel
corso degli anni Settanta.
A oltre quarant’anni dall’esordio della vicenda nove dei dieci protagonisti sono ancora in vita, tutti
ormai pensionati.
Il progetto intende anzitutto raccogliere in video il loro racconto e quello di alcune delle bambine e
dei bambini di allora ma intende anche archiviare in formato digitale la maggior quantità possibile
di materiale relativo a quella esperienza ( giornalini, fotografie, schede didattiche, registri, altri
materiali cartacei, articoli di giornale, corrispondenze con l’Italia e con l’estero). Lo scopo di questa
raccolta è quello di depositare una traccia quanto più completa possibile della vicenda.
Il secondo scopo della ricerca è però quello di restituire l’eccezionalità di una vicenda di
sperimentazione didattica estremamente avanzata e dai caratteri squisitamente cosmopoliti in
un’area sostanzialmente marginale d’Italia in un periodo storico di grandi entusiasmi e di grandi
slanci culturali. A seconda delle disponibilità di tempo e del grado di collaborazione dei
protagonisti- che sono in genere eccellenti animatrici/animatori- si dovrà quindi stabilire in seguoto
in che modo rendere fruibili al pubblico, non solo locale, questi materiali.
Le tradizionali forme costituite dal libro di storia orale e dal documentario sembrano quelle più
adatte a comunicare- sia pure in estrema sintesi- il senso e la rilevanza storica della vicenda, ma non
è da escludere, visto il carattere digitale sia del materiale raccolto sia delle sintesi che se ne possono
trarre, la possibilità di creare un piccolo sito web dedicato all’illustrazione dell’esperienza e del
progetto di ricerca che metta a disposizione tanto i materiali quanto le eventuali sintesi. 

domenica 30 novembre 2014

Annotations to come un rompicapo

Combinazioni. Come si combina un librino di Frajese e un libro delle devozioni cittadine di Joyce: books.google.it/ Gottfried Wagner


11:42

Ed io leggevo al mare nel 1961 senza saperne niente di particolare. Grazie a Giulio De Angelis e alla mia ignoranza.
Flo Io invece ci provai nel  '70, ma forse comprai il mio 'Medusa' su una bancarella, (infatti non trovo il volume delle note). Mi bloccai alle prime pagine. Solo spolverando, ho ritrovato 'Ulisse' e mi son detta che ora, col tempo disponibile e l'aiuto del web, avrei potuto riprovarci. Così ho fatto e (grazie al web ) ci ho preso gusto. Ho cominciato giocando, come con un rompicapo; poi, provando la lettura ad alta voce per rendermi conto se capivo; e ora finalmente, mi godo anche certi brani di lettura bellissimi: sia come prosa che poesia. Per non parlare della meraviglia che mi suscita questo suo modo di descrivere la mente umana... modo che ho paragonato all'invenzione della prospettiva, che ci  permise di passare dai concetti pittorici, alle immagini visive come il nostro occhio umano le vede. Sono prolissa, scusi... ma l'argomento mi appassiona e non capita ogni giorno di parlarne con qualcuno.


venerdì 21 novembre 2014

App

"Ho pubblicato, da poche ore, una nuova app nel Google Play, cioè nel marker per smartphone Android.
[ Applicazioni, tutto sulle App, funzionalità, notizie, app store, modelli di business, strumenti di sviluppo,...]
Questa app, un'applicazione che raccoglie tutti i video tutorial fatti e quelli futuri, nonchè qualcos'altro che mi salterà per la testa strada facendo."

Coder

 Ma: Cosa c’è di nuovo? Anch’io 30 anni fa facevo i corsi di Pascal, di Fortan, di Basic, etc!”.

  1. Non si facevano a 5, 6 e nemmeno a 8 anni 
  2. Oggi l’approccio al coding è completamente diverso: si punta alla scuola primaria e poi alle medie (secondarie inferiori) perché l’obiettivo è fornire, anche con pochissime ore di lezione, un approccio logico alla programmazione
  3. Non si insegna un linguaggio specifico che magari, quando i bambini saranno adulti, sarà già stato accantonato da anni
  4. La filosofia alla base del movimento dei Coderdojo, che molto ha già fatto per il coding, è quello dei metodi attivi, cioè il “learning by doing”. Imparare facendo. I bambini sono immersi in un ambiente logico e matematico, ma la creatività e la fantasia hanno un ruolo centrale negli incontri sul coding di oggi. Io di quei corsi di Pascal di 30 anni ricordo noiosissime e interminabili lezioni “frontali” teoriche (ma forse non ho avuto buoni insegnanti…)
  5. Il movimento del coding promuove altri “valori” quali quelli del software libero, della condivisione e del “remix”, ovvero del riuso del codice realizzato da qualcun altro. In un mondo di steccati e “walled garden” erette da questa o quella big dell’elettronica di consumo è bene che più i giovani conoscano alternative.
  6. Non è necessario e forse neanche utile puntare a far diventare il coding materia di studio curriculare in Italia. Mancano gli strumenti e la formazione degli insegnanti, sopratutto nella scuola primaria. Finora le iniziative hanno portato a portare nelle scuole, le esperienze (spesso volontaristiche) fatte sul territorio da gruppi e associazioni. E potrebbe essere la via giusta, almeno per un po’ di tempo.
  7. Un punto importante: l’approccio ludico alla programmazione permette di rinforzare e di far comprendere meglio anche le tradizionali materie scolastiche. Come mi spiegava Massimo Avvisati di Codemotion: “Se in geometria hanno studiato l’angolo giro e nel videogioco che costruiscono devono ruotare un’astronave, ecco che riescono a dare un senso al concetto di 360 gradi. A 7 anni con Scratch riescono già a capire il sistema di coordinate cartesiane. Ma può valere anche per le discipline letterarie
  8. Avviso per mamme e papà: il coding non è una cosa “da maschietti” ma un ottimo strumenti per avvicinare le discipline matematico-scientifiche anche le bambine. E aiutare al colmare in prospettive il “gender gap” che il settore sconta, anche ma non solo in Italia
DoveCodemotion è una conferenza internazionale sulla programmazione e punto d’incontro tra appassionati su quel che ruota intorno alla tecnologia. L’edizione di Milano, con conferenze, corsi e workshop, è al Politecnico in Bovisa dal 26 al 29 novembre. Le attività Kids per bambini sono sabato, tra le 10 e le 18 (prenotare). Altri corsi di coding per bambini? Presso i Coderdojo italiani, vere palestre per imparare a programmare che hanno molte attività riservate ai più giovani. Informazioni su coderdojoitalia.org.

giovedì 20 novembre 2014

Lumache in matematica

tracce di lumache

Tracce di lumache

(Scheda PDF di questo problema)
Quattro lumache hanno strisciato su un pavimento formato da piastrelle rettangolari tutte uguali fra loro. La figura mostra la traccia lasciata da ciascuna di esse.
fig
Sai che:
  • la traccia lasciata da Rin è lunga 25 decimetri,
  • quella lasciata da Gin è lunga 37 decimetri,
  • quella lasciata da Tin è lunga 38 decimetri.
Quanti decimetri è lunga la traccia lasciata dalla lumaca Pin?
Credit: Kangourou, Benjamin, 2004.

Perché questo problema è esemplare?

Il problema è rivolto agli alunni della classe prima media (secondaria di primo grado).
E' esemplare perché:
  1. ha una ambientazione interessante;
  2. all'inizio sembra difficile;
  3. può essere suddiviso in sottoproblemi più semplici;
  4. richiede una strategia in più passaggi sequenziali;
  5. c'è la sorpresa della scoperta ovvero l'effetto aha!;
  6. implica e introduce un argomento importante come la soluzione di un sistema di 3 equazioni di primo grado;
  7. è collegato con il teorema di Pitagora.
Vi basta?

La soluzione

Per calcolare la lunghezza della traccia di Pin bisogna conoscere quanto sono lunghi i lati e la diagonale delle piastrelle.
Per conoscere tali lunghezze si procede in tre passaggi:
  1. diagonale = (traccia di Tin) : 5 = 25 : 5 = 5 dm;
  2. lato corto = (traccia di Gin - 25) : 4 = 12 : 4 = 3 dm;
  3. lato lungo = (traccia di Tin - 18) : 5 = 20 : 5 = 4 dm;
  4. traccia di Pin = 5+3+4+3+5+3+4+3+5 = 35 dm.
La soluzione si può esprimere anche con il seguente sistema:
diagonale = x
lato corto = y
lato lungo = z
5x=25
5x + 4y = 37
6y + 5z = 38

Una curiosità scientifica

Perché i nomi delle lumache sono troncati?
Rin = Rino o Rina?
Gin = Gino o Gina?
Tin = Tino o Tina?
Pin = Pino o Pina?
Le lumache sono animali ermafroditi, cioè sono contemporaneamente sia maschi sia femmine. Ciascun individuo infatti ha gli organi riproduttivi maschili e femminili.
I loro nomi quindi hanno una certa ambiguità che permette di interpretarli per entrambi i generi, maschile e femminile.

Pace e bene a tutti!
Gianfranco Bo

Data creazione: novembre 2014
Ultimo aggiornamento: novembre 2014
xhtml 1.1

Sito Web realizzato da Gianfranco Bo

giovedì 13 novembre 2014

I compiti a casa

L'edificio scolastico è irraggiungibile quel giorno, e allora non si fa scuola: perchè? Allo stato attuale della rete e dell'uso che i giovani ne fanno, sarebbe per lo meno logico, quel giorno, fare delle attività possibili in linea su Internet.

E allora perchè? Perchè si crea questo vuoto "ufficiale" - magari qualcuno lo usa per un ripasso o, al meglio, di recupero in modo spontaneo - visto che lo studio scolastico ha una sua continuità nel tempo e nei termini dati.

La scuola non è una cosa vera, è una formalità da espletare (sic) per portare a casa una normalità quotidiana della società del benessere diffuso, più o meno, che costituisce ormai un'esigenza vitale di base - e non più un'obiettivo culturale di emancipazione dal bisogno.
E dunque ben oltre la pratica dei compiti a casa, la chiusura di un'edificio e delle attività che vi si svolgono ordinariamente la proietterebbero in uno spazio completamente diverso.

sabato 8 novembre 2014

il quaderno di matematica

[Lettera del prof] Un giorno di fronte a queste alllusioni ad una "matematica (la mia e di Emma Castelnuovo, Giovanni Prodi, per es) che lascia il tempo che trova" - neanche carine e spiritose come la tua - sbottai. Chiamai la mitica Paola Cian a esibire il suo quaderno di matematica (tenevo che si tenesse un quaderno, ricordi?) : sapevo che Paola, secchiona ma simpatica a tutti i suoi compagni, seguiva le mie indicazioni... il quaderno conteneva circa 47 problemi svolti, articolati, dimostrati che noi prendevamo dai testi della Castelnuovo, da Giovanni Prodi, dalla storia stessa della matematica, ... etc; la mandai a spese mie nella piazzetta dietro il forno alla copisteria a fotocopiare il quaderno (peccato! non lo ritrovo) e lo tenni a disposizione dei critici superficiali per gli ultimi giorni di scuola..

Dev'essere stato allora che decisi che il mio sforzo era superiore alle vostre forze e lasciai la scuola.

Anche tu oggi alludi a quei ridicoli esami di analisi matematica che vi propinano per farvi diventare "specialisti" in un'Italia che non conosce alcuna cultura di massa matematica formalizzata e quindi non riesce ad elaborare una cultura digitale e tecnologica adeguata - ben oltre la sterile pratica tecno-ingegneristica che scava sempre più l'abisso tra i tecnocrati e le persone "comuni".

Il quaderno di Paola era magnifico, con le sue correzioni e le sue note personali, ma non bastava a giustificare il mio fallimento e quello della cultura democratica di massa che tentava una scuola pubblica uguale per tutti come base comune per una nazione, la quinta del mondo come produzione!

Anche oggi gli "italiani" sono ciucci in matematica e si colpevolizzano di fronte al solito ricercatore prezioso e snob.. madò! 

Ed anche tu magari...ricerchi..."usi" la matematica, quella efficiente e ben compartimentata, senza pensare che i BRAVI come Wernher von Brown (il tecnico nazista tedesco colonnello delle SS importato in Usa per le glorie dei lanci spaziali Apollo) mandavano missili su Londra dai laboratori - in cui lavoravano come schiavi i prigionieri -  a due passi dai campi di sterminio nazista, imperterriti, presi dalla loro scienza e dei loro padroni.

E magari ora tu mi dirai "che c'entra il nazismo ora" etc etc...ah ah ah

ci vediamo

Editor

giovedì 6 novembre 2014

NumeriParole

martedì 4 novembre 2014

Maria e gli ombrelli

http://bim.rootiers.it/node/56

quante matematiche siano possibili

&type=theater
contare è umano
non tutti cominciano dal pollice
i masai contano con due mani fino a venti
se è umana poi la matematica
e quante matematiche siano possibili
non lo so
una volta (eppure) della radice quadrata di due
m'innamorai


[povero #alanturing]

venerdì 17 ottobre 2014

Si appoggia lo spirografo su un foglio di carta,..

E' formato da un disco dentato che può rotolare all'interno di un anello anch'esso dentato. Il disco ha alcuni fori in cui si può inserire la punta di una penna. Si appoggia lo spirografo su un foglio di carta, si inserisce la punta della penna in un foro e si fa rotolare il disco all'interno dell'anello, ottenendo così delle figure come quelle che vedete qui sotto........
i
Renata R. Da ragazzina avevo costruito da me uno spirografo, usando un cilindro di plastica (senza basi) e attingendo al piccolo tesoro di bottoni di mia nonna. Non tutti i bottoni... funzionavano, ma alcuni creavano delle curve di tutto rispetto.
via Renata R. https://plus.google.com/u/1/103056144837414286271/posts/GzDbpH3hsJN


giovedì 18 settembre 2014

il casco anti-cheat | Universitas Bangkok

Impara l'arte. La scuola bella.

Viale Trastevere, il Mistero della Pubblica Istruzione.

Non si tratta di una scuola per bambini, ma della «scuola» in generale,dalle elementari all'università, dove si dovrebbe imparare giocando, e dove il gioco non è una pausa, un intervallo, un momento di svago e di libertà, ma fa tutt'uno con l'apprendimento stesso.

mercoledì 17 settembre 2014

Stop a lezioni #matematica

martedì 2 settembre 2014

Pensare in matematica

La Professoressa Ana Millán Gasca ci fornisce degli utilissimi suggerimenti, tratti dal libro "Pensare in matematica" scritto a quattro mani con il Professore Giorgio Israel. Ana Milan Gasca insegna al Dipartimento di Matematica, Roma Tre [http://online.universita.zanichelli.it/israel/]

venerdì 29 agosto 2014

E che tempi erano? [1978]


Bui, gli assassini incendiavano le centraline pubbliche delle comunicazioni e rapivano e uccidevano col furore degli idioti, la nazione stampava moneta e si arrampicava sugli specchi in cui vedeva il terrore di scivolare indietro nell'indigenza, Come ci state con la milleunesima voi - che avete conosciuto Lilith?
Male, come volevate che ci si stesse? La rivolta degli anni sessanta, tutta interiore e individuale, rifluita in un sociale equivoco e malmostoso, lasciava questo vuoto asssordante in cui s'infilavano confuse l'une alle altre le Forze Sociali mal consigliate e mal pensanti in proprio; arcaismi e pulsioni irresistibili al benessere più vacuo e leggero, e su tutto l'equivoco ideologico a dilapidare quegli anni di libertà, conquistata di slancio dopo il muro delle guerre.

martedì 26 agosto 2014

Pierino studia matematica

dopo Dewey Il processo di apprendimento nelle due culture, 1961_1966
J.S.Bruner
 La storia della cultura e la storia dello sviluppo delle grandi idee organizzative o strutturali, idee che inevitabilmente derivano da giudizi e da ipotesi sempre più profondi sull’uomo e sulla natura.
L`efficacia delle grandi idee organizzatrici non consiste soltanto nell’aiutarci a comprendere, e talvolta a prefigurarci o a modificare il mondo in cui viviamo, ma anche nel fornirci gli strumenti per l`esperienza. Cresciuti in un mondo culturale dominato dalle idee di Newton, fra le quali v’è l’idea del tempo che scorre con moto uniforme, noi abbiamo esperienza del tempo come di una freccia moventesi inesorabilmente ed uniformemente secondo un’unica direzione; invero, noi sappiamo ora, dopo un quarto di secolo di ricerche sulla percezione, che l’esperienza non ci giunge diretta e limpida, ma arriva a noi filtrata dalle precostituite disposizioni dei nostri sensi. Tali disposizioni sono fatte..

..quel che gli interessa non é più soltanto Pierino in situazione di apprendimento, ma Pierino che studia la matematica (la matematica vale qui, s’intende, a titolo d’esempio anche se è vero che per molti motivi, è proprio nel campo della matematica che gli sviluppi in questione hanno avuto maggior rilievo). E’ particolarmente significativa, a questo proposito, la posizione di Wertheimer. Nel quadro ormai tradizionale dell'apprendimento come soluzione di problemi, Wertheimer ha messo in rilievo come solo la scoperta di una certa "struttura", cioè di certi rapporti reciproci tra gli elementi del problemi, rende possibile una sua soluzione basata sulla ”comprensione" effettiva, anziché raggiunta mediante tentativi ed errori o mediante procedimenti appresi meccanicamente.

Lo studio dell’apprendimento matematico diventa così studio di quegli specifici processi mentali che sono propri del pensiero matematico.

venerdì 15 agosto 2014

La terza riguarda i cambiamenti

"[...] Non dire anche tu che l'arte non c'entra col tempo
quando è uno dei modi del tempo
di essere, quando sono di più
i modi di non essere del tempo 
ho amato tanto
quelli che cambiano col ritmo seminale
del mondo
adesso mi stanno stufando
Quantità di storia maturata, dicevo 
cercandone i segni nel fisico 
adesso cerco altro nella gente
cerco le permanenze 
cerco le permanenze nel presente  [...]"
Elio Pagliarani da Dittico della merce: II. Certificato di sopravvivenza, Lezione di Fisica, Milano , Feltrinelli, 1968

La matematica è senza dubbio il metalinguaggio più generale che (..)
alla ricerca delle somiglianze sotto le apparenze della diversità e del cambiamento: si tratta della poesia, strumento atto alla scoperta di insospettate analogie.
(..) studiare le prospettive del possibile (..) VERSO UNA TEORIA DELL'ISTRUZIONE JEROME S. BRUNER 1966

(..) un giorno la nostra sopravvivenza potrà dipendere dall'acquisizione di un indispensabile livello di conoscenze matematiche, in grado di trasformare l'apparente antitesi del cambiamento in una sorta di processo continuo e cumulativo. (..)


sabato 9 agosto 2014

Ieri oggi

l'università a guisa di torre d'avorio, di enclave isolata e immune dalla sua stessa funzione sociale (..) crescente ed ovvia funzione pubblica non solo di lavoro adatto all'economia ma anche di addestramento personale necessario [1966, WOMAN'S ESTATE Juliet Mitchell]

1966

Fascino del tratto

mercoledì 6 agosto 2014

E' stato Dante a dire

[composizione matematicaVorrei anzi insistere che il più vicino all'insegnante di composizione italiana è l'insegnante di matematica.

l'insegnante di matematica
VERSO UNA TEORIA DELL'ISTRUZIONE




Mi ha sempre impressionato, sin da piccolo, la violenza e la cattiveria che la proposta  scolastica porta con sè nell'animo del coatto. Con quale leggerezza si proponga di scolarizzare, e lo si faccia, i processi più delicati con cui una persona sviluppa il suo pensare, e struttura il suo mondo. Più che la guerra potè, sull'individuo, la scuola: come istituzione della comunità statale, macchina stritolatrice del conformarsi, efficientarsi, adeguarsi ad una pretesa doxa storica ed immanente. Insomma, una scuola indiscussa. [Gli eserciti scolastici marciano, l'intendenza seguirà, per chi vuole intendere.]

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