martedì 26 febbraio 2013

Social media per "secchioni"


Se aspiriamo a un servizio tradizionale, e lo scopo è solo quello di velocizzare le ricerche e condividere documenti, lo strumento più adatto è Mendeley, un misto tra un servizio di condivisione bibliografica e un servizio di “content curation” accessibile anche attraverso le apps per Android e Ipad. In alternativa c’è il suo alter ego “open” Figshare, che ha le stesse caratteristiche, ma dove la condivisione è rigorosamente con licenza Creative Commons.
Per chi, invece, vuole addentrarsi in un network professionale il posto giusto è Academia.edu, uno strumento sicuramente più completo che permette di selezionare gli interessi di ricerca, condividere articoli, seguire temi e persone, visualizzare le statistiche delle visite ai propri contenuti e avviare collaborazioni. [Cristina Rigutto]

domenica 24 febbraio 2013

Onore al merito

{[ più (+) meritocrazia ] più scuola} < la formula vincente
ovvero il cenotafio della scuola democratica e di massa.

giovedì 21 febbraio 2013

L' Oscar della scuola

  Oscar Giannino Stoppani è un Giamburrasca ricostituente, fa bene alla politica con il suo originale modi di starci. E' riconoscibile e presente da anni, non ha certo bisogno di master e lauree perchè noi si possa dire che ci ha orientato - e aiutato a capire - nell'ostico mondo fastidioso degli economisti.
  E' una dimostrazione evidente di scuola attiva nella società, nei media, nella discussione per deliberare che ogni giorno ci tocca.
Tema. Perchè è andato a scontrarsi con sue (non richieste?!) dichiarazioni di studio accademico? ...a cui lo hanno impiccato certi suoi spocchiosi partners accademici? (...)
    Perchè Giannino non rivendichi la sua formazione eterodossa e sorprendente probabilmente è un problema suo - ma qui lo faccio anche mio perchè riguarda il problema generale della militarizzazione scolastica statale. La credenza che lo studio scolastico organizzato dallo stato sia la forma da privilegiare . Tutti sappiamo che non è andando a scuola che si apprendono le lingue straniere, che per fare sport non dobbiamo contare sull'educazione fisica, che i ragazzi e gli adulti imparano l'informatica che conta in modo diffuso fuori dall'orario scolastico, che imparano a scrivere attivamente per esprimersi e comunicare sul web anche se in modo discutibile, eccetera: tutti sappiamo che la scuola è un modo vecchio del fare che la società moderna farebbe bene a dismettere.
  Le scuole sono le fabbriche tayloristiche dell'addestramento sociale? O no? La visione liberale di Giannino sposa la formazione estesa delle personalità dei fellow citizens, ma il ricatto attivo della nostra società dei bamboccioni de sta zozza società è un canto suasivo anche per i migliori tra noi, è evidente.


Internet Horror Show, vedi plus+google

martedì 19 febbraio 2013

la Bestia

«La matematica rimane la bestia nera per tanti ed è la causa
di tanti abbandoni / lei, la Bestia / (l’ónoma) che niente arresta»


{Settembre 2008 Febbraio 2013 [Intanto “la terra muta e attonita / alla ricomparsa dell'Uom Fatale” sonnecchia e sogna, gnagne e fotte, presa da ben altre urgenze in un disperato azzeramento della condizione individuale in quella collettiva della globalizzazione, invece che nella sua possibile risoluzione nei grandi numeri nella scena digitale.
Lo stato della scuola non promette altro, se non una classifica, un computo-metrico. Tanto basta alla macchina, ci si occupi dei corpi in altro luogo. Si vive sempre altrove, del resto, in un mondo novo che riusciamo a intravedere e a disegnare da noi stessi. Può sembrare questo, il lusso dell'esistenza, cosa secondaria e terziaria, opzione ulteriore, non priorità assoluta dell'essere umani: attenzione! così i ragazzi finiscono con il pensare che quel che loro sentono vivo prendere forma nelle altalene dei giorni, questo sia solo una sinecura individuale dovuta al capriccio dell'esistenza – cosa che sappiamo pur sempre vera! - e che non ci sia visione possibile, idea da condividere che vada oltre lo stato di cose esistente.] Zero (in condotta) in tempo reale}



[tubozerouno on youtube] Giorgio Caproni 
Commento al tuo video: Il cane di Giogio Caproni 
 “Lei. / Soltanto ed inequivocabilmente / lei, la Bestia / (l’ónoma) che niente arresta.”




l'Eletto

... o mia Spofa , vieni, o mia Eletta, vieni, replicò 
un' altra fiata a Maddalena quel Verbo;
e fe lo Spofo in volendo quanto prima la Spofa 
In sù quel Colle della fua 
...


[ champagne elettorali ] Chiedersi se si abbia una persona - l'Eletto -  che conosciamo bene perchè lo stimiamo e frequentiamo ordinariamente - e solo allora decidere se andare a svuotare il sacco nell'Urna. (Chi ha paura di Wirginia Woolf ?)

diario di un recupero estivo


{[(centromorin.it) Luglio 2011 ] diario di un recupero estivo}

[polarprof]  Un ragazzo di terza liceo scientifico figlio di amici ha il debito in matematica.
L'ho seguito negli ultimi due mesi di scuola, senza successo apparente. Onestamente mi sembra che la sua insegnate avesse fissato l'asticella troppo in alto, assegnando nei compiti in classe troppi esercizi rapportati al tempo concesso. In ogni caso il ragazzo aveva delle difficoltà obiettive non semplici che provo a descrivere.
Ciò che mi ha colpito da subito è che sembrava non avere nessuna dimestichezza con la geometria sintetica del biennio. Non sapeva per esempio che cosa sia una corda di un cerchio. Costruzioni elementari con riga e compasso mai fatte. Dimostrazioni dice di non averne mai fatte. Questo mi è sembrato un po' strano, però posso immaginare che nel biennio l'insegnante, proveniente da un lungo curricolo alla scuola media, abbia puntato tutto sull'algebra. E in più mi ha confermato che nessuno l'ha mai portato in laboratorio di informatica.
Altra difficoltà non semplice da gestire: aveva difficoltà a capire il testo degli esercizi, sia per scarsa conoscenza dei termini italiani che per la strana abitudine di non soppesare tutti i termini della frase ma di farsene un'idea approssimativa in base ad alcuni noti. Che avesse difficoltà con l'italiano e la logica mi è stato chiaro anche leggendo alcune risposte a quesiti di fisica, sintatticamente assurde e logicamente inconsistenti.
Problema ulteriore: la precisione nei calcoli. Sbaglia abbastanza di frequente il calcolo con frazioni. Potrebbe usare la calcolatrice ma non l'ha mai fatto; infatti non sa farne un uso efficace.
Problema dell'ordine: ha l'abitudine di sparpagliare i calcoli per la pagina, tanto che risulta difficile per chi arriva dopo capire in che ordine sono stati eseguiti.
Problema dei problemi: appena letto il testo dell'esercizio, e forse non ben capito, parte proponendo un calcolo, senza chiedersi se possa essere funzionale alla soluzione o se abbia a disposizione i dati necessari; in genere la proposta di calcolo si basa sulla presenza di alcune parole nel testo e su formule o procedure note. Questa è un'abitudine che ho riscontrato anche in altri studenti. In genere si fissano sull'obiettivo del problema, lo associano a formule note, ma non si chiedono se hanno i dati necessari per le formule: naturalmente si fermano quasi subito quando scoprono di non averli, però poi rimangono fermi lì.
Problema della verifica: non sa come verificare se i suoi risultati sono corretti  o almeno plausibili. Solo alla fine confronta con il risulato del libro. Purtroppo nei compiti in classe non può confrontare con niente.
Standogli fisicamente a fianco le cose procedono così: lui propone un passaggio; se non va bene cerco di farglielo capire; a volte riesco subito altre ci vuole un lungo giro; se sbaglia calcoli lo fermo e lo obbligo a verificare in qualche modo. Naturalmente qualche miglioramento si nota, però questo metodo non favorisce la sua autonomia. Così mi è venuta l'idea di sperimentare una nuova forma di assistenza, che non so se funzionerà.

La proposta alla prossima pagina articles_id=3_page=2

Modalità del recupero

Con l'obiettivo di promuovere l'autonomia e l'ordine nel ragazzo, ho pensato di utilizzare strumenti che riducano la vicinanza fisica e invitino naturalmente ad un certo ordine. Per il primo obiettivo ho pensato ad internet e per il secondo ad un qualche editor di testi matematici.
Perciò ho proposto questo: i contatti avvengano per lo più via internet. Siccome il ragazzo appare del tutto digiuno in questo campo, è venuto con il suo portatile a farsi dare istruzioni per l'uso. Come prima cosa gli ho insegnato a crearsi una casella di posta e ad usare la web mail. Poi ho notato che ha installato Word 2007 e ho deciso di farglielo usare per scrivere i testi con cui comunicare: gli ho insegnato a scrivere i testi matematici, cosa abbastanza intuitiva con Word 2007, a salvare i documenti e a spedirli via email. Essendo gli esercizi principalmente di geometria analitica, è nato il problema di comunicare qualche figura: scartata l'ipotesi di scandire figure su carta, ho deciso di installargli e insegnargli ad usare il programma libero di geometria dinamica C.a.R. : in prospettiva ho ritenuto che il suo uso sarebbe diventato utile sia per obbligare il ragazzo a qualche riflessione di geometria sintetica sia a controllare la correttezza dei suoi risultati. Naturalmente mi aspetto che incontri qualche difficoltà nell'uso, da risolvere in futuro parlandosi. Ho installato anche Skype, con l'intenzione di comunicare a voce se necessario, però ho scoperto con disappunto che il suo portatile non ha microfono né webcam, e così ho rinunciato a questa possibilità.
L'uso di Word mi è sembrato appropriato per abituarlo ad un certo ordine di esposizione e a rallentare le operazioni, in modo da avere tempo di pensarci. La mia aspettativa è che non resista molto a questo regime, però non si sa mai.
Come primo esempio ho scelto un problema da un libro che lui non ha, in modo da nascondere i risultati, gli ho fatto scrivere il testo e poi, con un po' d'aiuto, l'ho obbligato a descrivere a parole i passaggi che avrebbe fatto per risolverlo. Dopo di che è andato a casa e sono rimasto in attesa che mi ritornasse il file con la soluzione.

Il file su cui lavorare è questo /upload/users/polarprof/es83pag399.pdf


Es.83:

Nel piano 0 determina l’equazione della circonferenza C1 avente diametro AB, dove A(2,2) e
B(-4,2) ; sia C1 il centro. Determinare l’equazione della circonferenza C2 passante per C1 , per 0 e per
D(4,0) e sia C2 il suo centro. Determinare le equazioni delle rette rette t1 e t2 tangenti a C2 nei suoi
punti d’intersezione con l’asse . Detto inoltre H il punto d’intersezione di t1 e t2 , calcolare l’area
del quadrilatero OC2DH.

Piano di risoluzione

Conoscendo gli estremi del diametro trovo il centro (punto medio di AB) e il raggio (metà del
segmento AB). Col centro e il raggio trovo l’equazione della circonferenza C1 .
Per trovare l’equazione della circonferenza C2 metto a sistema i 3 punti. Per trovare il centro
usufruisco della formula (-a/2, -b/2).
Trovo i punti di tangenza mettendo a sistema l’equazione della circonferenza C2 e y=0. Con le
formule di sdoppiamento trovo le rette tangenti. Metto a sistema le 2 tangenti e trovo H.

Risoluzione

lunedì 18 febbraio 2013

Giovanni Prodi nella didattica della matematica

Centro Morin - BENVENUTO
www.centromorin.it

Luigi Tomasi5:30pm Feb 18
Uscito il numero di Gennaio 2013 della rivista "L'Insegnamento
della Matematica e delle Scienze integrate" del Centro Ricerche
Didattiche "Ugo Morin" di Paderno del Grappa (TV)-Vol. 36A,
N. 1.
Per l'indice, vedere il sito www.centromorin.it -->Rivista-->Indici
- Presentazione (La Presidenza)
- La figura di Giovanni Prodi nella didattica della matematica (di Mario Ferrari)
- Dall'idea di matematica del docente alla didattica... (di Marco Costanzi e Alejandro Cuneo)
- Un percorso per riscoprire i significati algebrici lavorando con le quantità (di M. Mellone, C. Punzo, R. Tortora)
- Informazioni - Recensioni (a cura della Presidenza).
(per scaricare gli articoli on-line occorre una delle password pubblicate sulla rivista)
XLII  SEMINARIO  NAZIONALE  DEL  CENTRO  MORIN  PADERNO  DEL  GRAPPA TV   29 – 30 – 31 AGOSTO  TEMA: ARITMETICA – ALGEBRA -TECNOLOGIA  
METODOLOGIA: visto il buon esisto di quello dello scorso anno, la adottiamo anche per il seminario del 2013. Al mattino una sola conferenza di circa 90 minuti seguita dalla discussione generale con il conferenziere. Al pomeriggio lavori per livelli scolastici.


PRIMA BOZZA DEL PROGRAMMA   

PRIMO GIORNO (29 AGOSTO): ARITMETICA 
MATTINO:  
Ore 9.00: Iscrizioni e Prolusione 
Ore. 9.15: Alcuni nodi concettuali: frazioni, numeri con 
virgola, teorema di divisibilità, numeri primi: la loro infinità  e 
teorema fondamentale dell’aritmetica. (Relatore: Cinzia 
Bonotto, Università di Padova). 
Ore 11.15: Discussione sulla relazione 
POMERIGGIO: LAVORI PER SEZIONI. Ore 15.00 – 18.00 
SCUOLA DELL’OBBLIGO: riflessioni e proposte didattiche 
su “frazioni, numeri con virgola, teorema di divisibilità, numeri 
primi”. (Coordinatori: Milena Basso e Feltresi Marina, docenti 
di scuola elementare, per la scuola elementare, Baggio 
Domenica, scuola media “G. Giardino”, Mussolente (VI) per la 
scuola media).

SCUOLA MEDIA SUPERIORE: riflessioni e proposte 
didattiche (comprese le dimostrazioni, varietà eventuale di 
definizioni, conseguenze) su “teorema di divisibilità, numeri 
primi: la loro infinità  e teorema fondamentale dell’aritmetica”. 
(Coordinatori: Silvano Rossetto, docente di matematica, 
Centro Morin, Luigi Tomasi, Liceo scientifico “Galileo Galilei” 
Adria (RO)). 
SECONDO GIORNO: ALGEBRA (30 AGOSTO) 
MATTINO:  
Ore 9.00  Evoluzione del significato di “Algebra” e del suo 
linguaggio. Quale Algebra per i vari livelli scolastici? (Relatore: 
Alberto Facchini, Università di Padova).  
Ore 11.00  Discussione sulla relazione 
POMERIGGIO: LAVORI PER SEZIONI. Ore 15.00 – 18.00 
SCUOLA DELL’OBBLIGO: Che cosa si fa di algebra nella 
scuola media? Che cosa si può fare, se si può fare, nella scuola 
elementare? (Coordinatore: Giuseppina Crivelli, scuola media 
Robecchi, Vigevano (PV)). 
SCUOLA MEDIA SUPERIORE: riflessioni e proposte 
didattiche su “quali strutture algebriche e perche?” 
(Coordinatori: Maria Angela Chimetto e Sergio Zoccante, 
docenti di matematica nei licei, Centro Morin). 

TERZO GIORNO (31 AGOSTO): TECNOLOGIA 
MATTINO:  
Ore 9.00  Quale aiuto possono dare le tecnologie (le più diverse) 
per l’insegnamento – apprendimento della aritmetica e 
dell’algebra. (Relatore: Sergio Invernizzi, Università di Trieste) 
POMERIGGIO: LAVORI PER SEZIONI. Ore 15.00 – 18.00 
SCUOLA DELL’OBBLIGO: le calcolatrici tascabili nella 
scuola elementare: quale uso? Riflessioni ed esperienze 
(Coordinatore: Alessandra  Gamba, docente scuola primaria, 
I.C. San Biagio di Callalta (TV)).  
Quali tecnologie per la scuola media? (Coordinatore:  Pier 
Luigi Ferrari, Un. Piemonte Orientale)  
SCUOLA MEDIA SUPERIORE: Riflessioni e proposte 
didattiche sull’uso di strumenti tecnologici. ( Coordinatori: 
Ercole Castagnola, docente di matematica nei licei, Centro 
Morin e Cristiano Dané, Liceo scientifico A. Volta, Torino )






sabato 16 febbraio 2013

algoritmìe e forme del presente, again

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E gli insegnanti? Didattica di ogni tipo, a piè sospinto, vera/falsa, autentica e autenticata, pur di non vedere che la matematica sono i software i codici le macchine elettroniche i devices digitali: che sono essi stessi La Matematica, e vediamo una buona volta di capirci, caspita.  Matematica diffusa in forme eteromorfe, matematica di grandi numeri, matematica nella realtà diffusa delle cose e indotta ad esistere ben oltre il suo aspetto dimesso tradizionale delle algoritmìe immobilizzate dei suoi signori e nelle forme isolate di ambiti ridotti e speciali.
Sembra di tornare nel tempo lontano, e così ben presente ognor, in cui i Maestri luddisti  c’insegnano a calcolare a penna per cogliere meglio e a fondo il calcolo che le macchine  s’incaricavano altrimenti. Solo compitando si penetrerà l’essenza, dicevano tonti: sostengono i saggi della lunga tradizione che “s’impara ruminando”, contro  l’esperienza rapida che  dice chiaramente come il più delle volte non s’impari neanche, che si sa e basta. Lo sanno le macchine, le cose, le situazioni, i tempi decisi e noi profittiamo del mondo come mai è potuto succedere prima nei tempi.
Qualche buontempone finge ancora di credere che la diffusione di conoscenze matematiche passi attraverso la scolarizzazione, magari quella che va dal grosso al fine  - inteso non come scopo ( il ‘fine’ ) ma come "fin'amor" cortese del matematico innamoraaaato del genere - a costo di perdersene qualche milione di migliaia per strada, cioè nell’andare dal basso in alto, di nuovi adepti (adepti mihi).
La matematica applicata (dunque a se stessa) prende le forme delle cose e dei processi, delle dinamiche interne della produzione di eventi e di spazi, di ogni cosa che permane fissata nei fatti impresssi.


  1. giocatrice problematica - Gruppi Usenet

    usenet.it.rooar.com › ... › it.hobby.giochi.gdr
    13/mag/2005 – tempo, mi dispiace, si parlasse di algoritmìa magari ci darei più peso perché riguarda il mio settore, ma non ho la tua stessa passione per il ...
  2. giocatrice problematica - pagina 8

    it.hobby.giochi.gdr.narkive.com › it hobby giochi gdr
    16/mag/2005 – tempo, mi dispiace, si parlasse di algoritmìa magari ci darei più peso perché riguarda il mio settore, ma non ho la tua stessa passione per il ...

mercoledì 13 febbraio 2013

Dal calcolo alla simulazione

{[Studenti che progettano (design.rootiers node)] lo studio della fisica di un corpo sostenuto su tre punti.  
Ora vogliamo mettere “in pratica” quanto approfondito dal punto di vista teorico e per fare questo ci avvaliamo del software Rhinoceros e del suo editor di programmazione Grasshopper}.



{[Sherry Turkle (Calcolo e simulazione)] le relazioni che le persone hanno con i computer e di come tali relazioni vanno modificando profondamente il modo in cui pensiamo e sentiamo}. 
Ci sono stati grossi cambiamenti in quel che i computer fanno "per" noi e in quel che fanno "a" noi. 
Ci siamo abituati alla "tecnologia opaca", siamo stati, dice Turkle, "sedotti dall'interfaccia". 
Riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia significa riflettere sulla nostra natura umana. 
Il computer è un oggetto evocativo che provoca la rinegoziazione di vecchi confini tra ciò che è reale e ciò che che non lo è; tra astrazione e concretezza, tra umano e non-umano. 
Oggi l'informatica ha poco a che fare con il calcolo e le regole; abbiamo a che fare più con la simulazione, la navigazione, l'interazione; l'immagine del computer come macchina da calcolo è diventata eccentrica e datata. 
Non è più necessario avere dimestichezza con la programmazione per usare il computer. 
Dalla cultura moderna del calcolo si è quindi passati alla cultura post-moderna della simulazione. 
Appena dieci-quindici anni fa, la gente si stava appena abituando all'idea che il computer potesse proiettare ed estendere "l'intelletto" della persona. 
Oggi si va affermando il concetto che il computer sia in grado di estenderne la "fisicità". 
Dal computer "logico" siamo passati al computer "bio-logico". 
Infatti, la tradizionale distanza tramacchine e persone è diventata più difficile da mantenere, perchè gli esseri umani diventano sempre più interconnessi con la tecnologia ed è quindi sempre più difficile stabilire nettamente che cosa sia umano da che cosa non lo sia. 

La riflessione sulla scuola merita di meglio.

La controprova flagrante che quella dei nativi digitali e' una favola viene dai nonni digitali. Guardatevi intorno: gli alieni sono veramente tra noi. La signora attempata che in autobus fa scorrere il dito sullo schermo tattile dello smartphone, nonno Paolo che fa skype e babysitting a distanza, la zia Pina che programma il navigatore per andare a trovare un cugino a Lecco, la mamma amorosa di Campobasso che grazie alla rete fa consegnare a domicilio la spesa al figlio studente a Magonza. Pensateci un momento. Siete Apple o Samsung o Sony o Google. Il vostro target e' l'universo mondo. Non vi bastano certo i bambini e gli adolescenti. I vostri prodotti sono fatti per essere usati anche da un bambino, certo: e' la frontiera del design totale, che rende la tecnologia trasparente. Se esistesse una specifica intelligenza digitale che solo i nativi hanno, il dipartimento di ricerca e sviluppo di tutti questi Lord Digitali chiuderebbe dall'oggi al domani. I coloni credono fortissimamente che la tecnologia migliorera' la resa scolastica. Ma i rari studi disponibili mostrano che gli incrementi dei risultati scolastici (una delle poche cose misurabili, non parliamo mica ancora dello sviluppo morale e intellettuale delle persone) laddove si usano le tecnologie a scuola hanno due tristissime caratteristiche: sono marginali, e sono correlati con le categorie socioeconomiche. Se vieni da un ambiente culturalmente ricco - e magari ti hanno fatto leggere libri e fatto suonare uno strumento invece che darti il tranquillante della playstation - poi quando hai a disposizione le tecnologie fai faville. Perche'? Perche' le avresti fatte comunque. Come ha detto Kentaro Toyama (Berkeley): non ci sono scorciatoie tecnologiche per un'educazione di qualita'. I coloni digitali hanno bisogno della favola dei nativi digitali per il loro vasto progetto di penetrazione tecnologica fine a se stessa. L'inventore del termine (Prensky) non e' uno psicologo o un sociologo, e' uno che produce videogiochi. Ma la favola e' soltanto una favola. La riflessione sulla scuola, sul suo ruolo nella societa', e soprattutto sul suo ruolo nella vita delle persone, merita di meglio.

martedì 12 febbraio 2013

[Fai] Ingravescente Aetate

"L'età chiedeva un'immagine della sua rapida smorfia / Non già la grazia attica o la scultura della rima" [E.P.]
Il verbo "ingravesco" è incoativo, cioè esprime, col suffisso in -sco, inizio di azione.  [P.F.]


Paolo Fai martedì, 12 febbraio 2013

Ingravescente aetate

Questo ablativo assoluto è, di tutta l'allocuzione del Pontefice di Santa Romana Chiesa, Benedetto XVI, al concistoro dei cardinali con l'annuncio delle sue dimissioni da Capo supremo della Chiesa cattolica, questo "ingravescente aetate" ne è il cuore dolente, tragicamente dolente.
La traduzione in italiano è però povera e lontana dalla drammaticità della parola latina "ingravescente". Non so chi abbia fatto la traduzione, ma certo è che se è di mano del Pontefice, tradisce, e molto, l'intensità sconvolgente del participio presente latino. "Per l'età avanzata" è ben misera cosa rispetto a "ingravescente aetate". L'età avanzata è vaga e dice molto poco rispetto al valore semantico di "ingravescente". C'è, nel verbo latino, la forza plumbea della lunga serie di anni che si è accumulata sopra e dentro l'anziano Pastore tedesco, una forza tanto plumbea da gravare fino a farlo soccombere davanti alle sempre più vaste e molteplici prove che la Chiesa cattolica oggi è chiamata ad affrontare e, possibilmente, a risolvere.
Il verbo "ingravesco" è incoativo, cioè esprime, col suffisso in -sco, inizio di azione. Benedetto XVI ha dunque voluto sottolineare come egli abbia cominciato ad avvertire il peso intollerabile degli anni, intollerabile fino al punto da "provare stanchezza" (anche con questo significato il verbo "ingravesco" è adoperato nel latino classico). A voler ancor più dissezionare il verbo, anche la preposizione è molto importante. Infatti, rispetto al semplice "gravesco", 'divenir gravido', "in" contribuisce ad "appesantire" il carico esistente, tanto che il significato primario di "ingravesco" è "divenir 'più' gravido", quindi "peggiorare".
"Il mio corpo/anima - ha voluto dire Benedetto XVI -, nell'età cui sono giunto, non mi permette più di reggere e sostenere col necessario vigore, fisico e mentale, il peso, ormai esorbitante per le mie forze, degli impegni cui le funzioni di Pontefice mi chiamano". E, umano, troppo umano (e certo, così, più vicino anche ad una certa idea laica della Chiesa), ha rassegnato le dimissioni.
Papa Ratzinger, con questo annuncio, è già passato alla Storia, perché sono pochissimi i casi di abbandono del Soglio pontificio prima della scadenza imposta dalla morte. Come è invece avvenuto a papa Giovanni Paolo II, che, bevendo fino all'ultima goccia il calice del dolore e del martirio, si è offerto come icona del Christus patiens.
Due modi diversi di testimoniare il dolore.
"Nolite iudicare". 

Cari saluti
Paolo Fai

forum [Colpevole di aver cominciato a insegnare latino e greco a 23 anni, ha ingoiato l’amaro rospo del pensionamento coatto per sopraggiunti limiti d’età (60 anni…), mentre la gerontocrazia è il marchio costante della politica italiana.] 

nonno Paolo e la zia Pina

venerdì 15 febbraio, dalle ore 15,30, il convegno
"Come apprendono i nativi digitali. Indicazioni per insegnanti e genitori",
 soprattutto da parte dei
{ragazzi nati dopo il 1998 [Sondrio o son desto?(
un gruppo massimo di 25 professori)]},
i cosiddetti nativi digitali.




Qui i coloni digitali ringhiano ancora di piu', perche' loro si' che lo sanno: la colpa sarebbe degli insegnanti, troppo vecchi, quindi refrattari alla 'trasformazione'. Non sarebbero in grado di adattarsi alle abitudini dei nativi, stampano le email, non stanno su facebook e bisogno dir loro come accendere la lavagna elettronica, sono dei bradipi 'gutenberghiani'. Non ci fosse di mezzo l'avventura difficile di una categoria di lavoratori mal pagati che fanno un lavoro eroico per i nostri figli, verrebbe voglia di fare qualche commento ironico su codesti argomenti. Suvvia. L'abitudine a cioccolatini e caramelle non fa si' che i bambini trovino frutta e verdura noiose? L'abitudine a stare in poltrona non vi fa trovare fastidioso l'esercizio fisico? L'abitudine a dire parolacce e a non usare i congiuntivi non fara' trovare noioso il modo compito di parlare della prof di italiano? Possiamo anche decidere di abolire ginnastica, dietologi dalle mense scolastiche, e sinanco il congiuntivo a lezione. La controprova flagrante che quella dei nativi digitali e' una favola viene dai nonni digitali. Guardatevi intorno: gli alieni sono veramente tra noi. La signora attempata che in autobus fa scorrere il dito sullo schermo tattile dello smartphone, nonno Paolo che fa skype e babysitting a distanza, la zia Pina che programma il navigatore per andare a trovare un cugino a Lecco, la mamma amorosa di Campobasso che grazie alla rete fa consegnare a domicilio la spesa al figlio studente a Magonza. Pensateci un momento. Siete Apple o Samsung o Sony o Google. Il vostro target e' l'universo mondo. Non vi bastano certo i bambini e gli adolescenti. I vostri prodotti sono fatti per essere usati anche da un bambino, certo: e' la frontiera del design totale, che rende la tecnologia trasparente. Se esistesse una specifica intelligenza digitale che solo i nativi hanno, il dipartimento di ricerca e sviluppo di tutti questi Lord Digitali chiuderebbe dall'oggi al domani. I coloni credono fortissimamente che la tecnologia migliorera' la resa scolastica. Ma i rari studi disponibili mostrano che gli incrementi dei risultati scolastici (una delle poche cose misurabili, non parliamo mica ancora dello sviluppo morale e intellettuale delle persone) laddove si usano le tecnologie a scuola hanno due tristissime caratteristiche: sono marginali, e sono correlati con le categorie socioeconomiche.

domenica 10 febbraio 2013

venerdì 1 febbraio 2013

on a Möbius Strip

J.S. Bach - Crab Canon on a Möbius Strip
The enigmatic Canon 1 à 2 from J. S. Bachs Musical Offering (1747), The manuscript depicts a single musical sequence that is to be played front to back and back to front#sciencesunday 

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