martedì 31 dicembre 2013

leggere corrado costa

leggere corrado costa

Lockhart contro l'Ora di Matematica

Lockhart_ControOraMatematica un manifesto contro un certo modo diffuso, negli Stati Uniti e forse ancor più in Italia, di fare matematica soltanto fra tecnica e calcolo.

Lockhart
Una Scuola di Matematica a New York, in Brooklin, un’attività nata su ispirazione delle idee di Lockhart. “Abbiamo creato un ambiente naturale e privo di stress – dicono gli organizzatori del Centro di Attività Matematiche - dove ciascuno può studiare, discutere, esplorare e fare matematica”.   http://thewe.net/math/

Geometria variabile

venerdì 4 ottobre 2013

excipit, imitazione di emma

"Non imitatemi, fate come me" in epigrafe (https://www.facebook.com/ImitazioneDiCristo)

Al multiforme ingegno di Fabio Brunelli e a Emma centenaria con, in epigrafe, un suo invito al fare. [2011+2012]
28,000 stats

mercoledì 2 ottobre 2013

il compagno di banco

nell' esperienza del Villaggio Scolastico di Corea si mosse una significativa iniziativa di innovazione didattica per l'insegnamento della matematica coordinata dal prof. Vittorio Checcucci. Don Nesi conosceva ed apprezzava l'opera di Emma Castelnuovo, anche tramite il comune amico e interlocutore Lucio Lombardo Radice e per il coinvolgimento in essa del Movimento Cooperazione Educativa.

Alfredo Nesi nasce a Lastra a Signa (FI) il 18 luglio 1923 da una famiglia di artigiani e commercianti. Consegue la propria formazione sacerdotale in Seminario, dove ha come compagno di banco Don Lorenzo Milani (con il quale condivide poi con continuità le esperienze pastorali e di lavoro a Calenzano e fino a Barbiana).Perfeziona successivamente i suoi studi di teologia all'Università Angelicum di Roma.E' legato strettamente all'esperienza della Resistenza.
Nel 1947 entra a Firenze nell'Opera Madonnina del Grappa fondata da Don Giulio Facibeni, e svolge il suo operato nelle case che l'Opera ha a Rovezzano ed a Rifredi (periferie di Firenze segnate da significative presenze operaie) per l'accoglimento e la formazione di orfani di guerra e di ragazzi e giovani bisognosi. Coniuga fin da queste prime esperienze la funzione sacerdotale e pastorale con quella educativa e di emancipazione socio-culturale, avviando, consolidando e svilupando scuole professionali e di avviamento al lavoro attraverso la qualificazione e la specializzazione. Una particolare attenzione viene rivolta all'educazione degli adulti.Vicino a Don Facibeni, è partecipe di quella significativa stagione fiorentina degli anni cinquanta segnata dalla compresenza di un rinnovamento cattolico legato alle figure di Giorgio La Pira, di Don Giulio Facibeni, del Card. Elia della Costa, e di un mondo laico aperto caratterizzato per tutti dalle figure di Calamandrei ed Enriques Agnoletti (vicesindaco delle giunte La Pira).Nell'ambito di una "razionalizzazione-normalizzazione" della chiesa di Firenze (che ha portato ad esempio, Don Milani a Barbiana), viene offerta all'Opera Madonnina del Grappa, per Don Nesi, di avviare la sua presenza nel quartiere Corea, alla periferia di Livorno. Don Nesi accetta con partecipazione ed apertura.
1962 - 1982 Don Nesi è a Livorno: "crea" il Villaggio Scolastico di Corea, costruisce la chiesa con affreschi, ed avvia un complesso di attività socio-educativo-culturali di ampia incidenza nel quartiere, nella città ed in vasti ambienti d'Italia.Vedono così la luce e svolgono la loro opera la Casa dello Studente; una scuola materna; un diffuso sistema di doposcuola; vari servizi sclastici; la Biblioteca pubblica; un centro sanitario di base; campi da gioco diversi e per diverse discipline; una sala ed un salone per incontri e conferenze.Perni significativi di tutta l'opera in Corea furono l'attività parrocchiale (a Don Nesi fu affiancato un altro sacerdote), e la comunità degli studenti universitari della Casa dello studente. Un apporto forte venne dagli operai del Deposito Ferrovie presente nel quartiere, e da un rapporto sempre di reciproca autonomia e di altrettanta reciproca attenzione con le rappresentanze istituzionali del periodo.Vasto il numero delle pubblicazioni di Corea, dai Quaderni che raccoglievano il frutto degli incontri (sempre documentando anche la partecipazione del pubblico con la pubblicazione di tutti gli interventi), ai Libri di Corea per la piena educazione, all pubblicazioni settoriali (di particolare valore le "premonitrici" Lettere dal Brasile).Consegue quale riconoscimento, a firma del presidente Pertini, l'assegnazione della Medaglia d'oro al Merio della Scuola, della Cultura e dell'Arte, anche in ragione della concretizzazione dell'Istituzione Sperimentale "Villaggio Scolastico" noto come tale a livello nazionale, europeo, e mondiale (rapporti specifici con realtà educative del Giappone, ad esempio).
1982 - 2003 Don Nesi, a conclusione della sua esperienza in Corea, in coerenza con tutta la sua opera nel quartiere e nella città, consegna la Scuola Media allo Stato, ed il Villaggio alla Diocesi, e decide di svolgere, sempre come Opera Madonnina del Grappa, un analogo servizio, in Brasile, dove si è fatto assegnare una parrocchia nella periferia di Fortaleza: anche lì, dal 1992, ha realizzato un Villaggio socio-educativo-sanitario-culturale dove, ancora una volta, si trovano ad essere intrecciate attività pastorali ed attività sociali, a loro volta ancorate ad un progetto di emancipazione degli uomini e dei popoli attraverso l'istruzione "pubblica" e la socializzazione della parola.Cinque i settori portanti:- Servizi per l'infanzia: nido (1° anno di età) con 22 culle; scuola materna (da 1 a 6 anni) con 205 allievi;- scuola di base: da 9 a 40 anni per 300 frequentanti in tre turni;- servizi di sostegno scolastico: 65 allievi presso le scuole superiori esterne al Villaggio;- servizi di educazione professionale: 375 apprendisti per informatica, elettricità, meccanica, taglio e cucito, maglieria, panificazione;- attività espressive: 435 allievi;- servizi alla salute: ginecologia, oftalmologia, odontoiatria, pediatria, con servizio aperto per circa 7000 interventi.
2003: il 14 febbraio muore per crisi causata da insufficienza respiratoria. 

lunedì 30 settembre 2013

Conversational

La più importante novità portata dal colibrì è la “Conversational search” che è il miglioramento della capacità di estrarre il significato da un quesito in linguaggio naturale: alla domanda "qual è la strada migliore per andare da roma al monte velino?", che ho posto volutamente senza maiuscole, Google mi dà ora la risposta più pertinente, ossia un sito dove mi si raccomanda di "percorrere l'A24 Roma-L'Aquila, uscire al casello di Valle del Salto, prendere a sinistra la statale per Avezzano e subito dopo, ancora a sinistra, imboccare una strada sterrata...". Rispetto al passato, l'algoritmo si concentra sull'intera frase e non su alcune parole, individuandone il focus. 

sabato 28 settembre 2013

il motore conosce

Le  informazioni che il motore conosce e che costituiscono il contesto della ricerca. 

Cioè ad esempio la località da cui sto effettuando la ricerca, il dispositivo usato, il browser, lo storico delle ricerche passate, la lingua, il giorno e il momento della giornata, ecc

(Fonte RiccardoPerini.com: http://www.riccardoperini.com/contesto-ricerca.php)

venerdì 27 settembre 2013

un gioco di vita

Freud: «La scuola non deve mai dimenticare di avere a che fare con individui ancora immaturi, ai quali non è lecito negare il diritto di indugiare in determinate fasi, seppur sgradevoli, dello sviluppo. Essa non deve assumere la prerogativa di inesorabilità, propria della vita, non deve voler essere più che un gioco di vita».

+49, non male eh per un ciuccione come me
http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/scuola_e_universita/catte/catte/catte.html
Non si tratta di una scuola per bambini, ma della «scuola» in generale,dalle elementari all'università, dove si dovrebbe imparare giocando, e dove il gioco non è una pausa, un intervallo, un momento di svago e di libertà, ma fa tutt'uno con l'apprendimento stesso.Naturalmente per accedervi è necessario sapere che cos'è un gioco e fuoriuscire da quel luogo comune che ritiene il gioco una faccenda per bambini che si contrappone alla serietà della vita adulta.Questo pregiudizio si fonda su due fraintendimenti. Il primo assimila il gioco allo spazio della libertà, della creatività, dell'evasione dalla realtà, dell'assenza di regole, il secondo fa coincidere la serietà,con l'aderenza alla realtà, l'assiduità, la buona volontà non esente da sacrificio,l'impegno, la costrizione. Tutte cose spiacevoli, da cui i ragazzi generalmente rifuggono. In realtà le cose non stanno così, perché il gioco prèvede delle regole che, non osservate, mettono subito il giocatore «fuori gioco». Se così non si facesse,tutti gli altri giocatori non saprebbero più «a che gioco si gioca». Senza regole, infatti, il gioco non si costituisce e nessuno si divertirebbe. Quindi il gioco ha una sua serietà e non è l'antecedente della serietà, non è un'attività tipica della fase infantile da cui ci si congeda quando si diventa adulti. Il problema semmai è un altro: «Non si può insegnare a giocare». Si possono insegnare le regole del gioco, queste regole possono essere apprese da tutti, ma poi non è detto che uno «si metta in gioco», che voglia mostrare agli altri le sue attitudini o le sue inettitudini, che voglia «giocarsi»la faccia, e allora si dispone ai bordi del campo a vedere gli altri che giocano. A questo punto è possibile chiedersi: quanti insegnanti si mettono in gioco e quanti studenti sono in gioco e non invece ai bordi del campo?

venerdì 20 settembre 2013

Qualità Rare


Kentaro Toyama (Berkeley): non ci sono scorciatoie tecnologiche per un'educazione di qualita'. I coloni digitali hanno bisogno della favola dei nativi digitali per il loro vasto progetto di penetrazione tecnologica fine a se stessa. L'inventore del termine (Prensky) non e' uno psicologo o un sociologo, e' uno che produce videogiochi. Ma la favola e' soltanto una favola. La riflessione sulla scuola, sul suo ruolo nella societa', e soprattutto sul suo ruolo nella vita delle persone, merita di meglio. [Contro la Scuola per Deficienti]



domenica 15 settembre 2013

sabato 14 settembre 2013

Piccola storia di un matematico

1953-2013


Giuseppe Anichini ricorda Riccardo Ricci recentemente scomparso.
GRUPPO DI FORMAZIONE MATEMATICA DELLA TOSCANA "GIOVANNI PRODI"
30° CONVEGNO SULLA DIDATTICA DELLA MATEMATICA
VIAREGGIO, 9 --10 Settembre 2013

giovedì 5 settembre 2013

Matematica e vecchi merletti

Solo che il blocco degli Ip e/o dei Dns che vuole intraprendere anche l’Agcom, senza peraltro alcun controllo preventivo giudiziale, come avviene in tutto il mondo, non è uno strumento matematico, bensì un rimedio molto invasivo che nasconde gravi conseguenze sulla libera circolazione delle informazioni sul web.

Solfuro di arsenico sciolto in una soluzione (Credits: Yunlai Zha)

mercoledì 4 settembre 2013

e book a profusione

il libro in carrozza, come la mozzarella.

Non so chi esattamente sto per citare, ma faccio mio "la guerra è una cosa troppo seria per frla fare ai militari", vale soprattutto per chi si fa scarrozzare. 

10 Mar 2013
(1 - Furio Honsell)". I media attuali sono inadeguati alla forte richiesta di interattività che viene dalla società complessa, non più stratificata in modo ordinato ma orientata a modelli gassosi turbolenti ed in adattamento continuo ...
09 Nov 2011
la cultura informatica- Furio Honsell. Nell'ambito della pedagogia frenetiana, adottata dal MCE, la differenziazione tra tecniche e metodi è di vitale importanza ; tale differenziazione viene sottolineata da Bruno Ciari il quale ...
1

giovedì 29 agosto 2013

della memoria (l'ippocampo)

Vienna, ottenuto con le staminali: "Servirà a capire le malattie". Al suo interno manca però la regione della memoria (l'ippocampo)

martedì 27 agosto 2013

QUIN, better job teaching

http://www.popsci.com/technology/article/2013-08/short-circuit | Quin teaching: Quin regularly instructs electronics classes, like this one at Deezmaker. “Quin does a better job teaching than most adults,” says Tara Tiger Brown, of LA Makerspace. Chris McPherson

giovedì 22 agosto 2013

dall'investitura all'insegnamento

MATEMATICA Vs LUIGI CAMPEDELLI - PRESENTE E AVVENIRE DELLA LAUREA IN MATEMATICA.

Firenze, 1963
Fino a poco tempo fa, laureato in matematica significava insegnante, quasi senza eccezioni. Oggi la situazione va cambiando: i matematici sono ricercati dalle industrie, le banche, i laboratori scientifici e tecnici di vario genera, gli uffici dedicati alla ricerca statistica o ai vari tipi di “ programmazione", gli enti che costruiscono o si valgono di macchine calcolatrici. E non sempre ciò é dovuto al bisogno di specialisti: spesso si richiede piuttosto la particolare forma mentale che proviene dagli studi matematici, Ne nascerà, prima o poi, una libera competizione, nella quale entreranno in gioco la dornanda, l’offerta e la qualità. Sciaguratamente, dal punto di vista economico, la scuola sara all’ultimo posto, a gran distanza dagli altri. 

Le conseguenze, per la scuola, saranno molteplici. Continueranno a volgersi ad essa gli entusiasti, coloro che danno alla propria vita compiti appartenenti ad un piano di elevate finalità; ma, d’altro lato, si rifugeranno fra le sue mura - sempre pronte ad aprirsi ad ogni compromesso - anche gli elementi peggiori, incapaci a qualsiasi attività.


giovedì 1 agosto 2013

contro la dispersione scolastica

Da alcuni anni a Napoli, la Bottega della Comunicazione e della Didattica, progetto-laboratorio contro la dispersione scolastica, ha l’obiettivo di modificare le modalità di elaborazione della conoscenza, rendendo l’insegnamento/apprendimento più attraente, coinvolgente e rispondente alle richieste della società della conoscenza a livello europeo. 
Si sperimenta, facendo riferimento alle innovazioni pedagogiche dal II dopoguerra agli anni ’70: 
- la Pedagogia Popolare del M.C.E., la Scuola di Barbiana, la Pedagogia dell’inclusione, la Grammatica della Fantasia, la Maieutica e l’Empowerment di Danilo Dolci, l’Educazione come pratica della Libertà di Paulo Freire; 
e alle ricerche ultimamente sviluppatesi in campo psicopedagogico: 
- la Teoria delle intelligenze multiple di H. Gardner sulle caratteristiche della mente, il Costruttivismo sociale e l’Apprendimento significativo di Ausubel, la Rappresentazione della Conoscenza con mappe di J. Novak. 
Il tutto, tenendo conto della cultura digitale, che deve entrare a pieno titolo nella scuola. [leggi tutto

mercoledì 31 luglio 2013

Fare matematica nella scuola di tutti

La sostanza del grande magistero di questi nostri maestri sta in una scelta squisitamente politica,
partire dalle difficoltà, dalle diverse abilità, dal dialogo con tutti nella scuola di tutti.
- la prof.Castelnuovo e l'imprimerie à l'école
Fare matematica
nella scuola di tutti
Programma Convegno UMI CIIM, Salerno 17-19 ottobre 2013 
XXXI Convegno UMI-CIIM, dedicato a Emma Castelnuovo; il programma prevede conferenze, laboratori, tavole rotonde. Dal 17 al 19 ottobre prossimi. Approfondisci

Luigi Tomasi Clicca sul link! In ogni caso, sarà a Salerno, il 17-18 e 19 ottobre.

http://www.umi-ciim.it/downloads/convegno/ProgrammaConvegnoUMI-CIIM2013.pdf

sabato 27 luglio 2013

Ricettari di cucina matematica

Salvatore Maritato ..i prof riescono nelle scuole superiori a suscitare curiosità nei ragazzi sulla materia che insegnano sono meccanicistici nei problemi da risolvere allora diventa noioso invece credo che si dovrebbe piu portare al ragionamento perchè la matematica è ragionamento e logica non risoluzione dei problemi..
Gae Spes .. direi "risoluzione di problemi tramite ragionamento e logica". 
Le pseudoginniche arcadiche eserciziarietà da ricettario, sedimentate nella pratica didattica di molti - ma fortunatamente non tutti - i docenti di matematica, non enucleano né l'aspetto problematico né quello deduttivo, educando nel migliore dei casi all'attentività di una meticolosa esecuzione su basi prescrittive e non esplorative. 

Interi siti e collezioni di video su youtube si dedicano a questo approccio (molto caro ai colonnelli della dittatura greca), in cui si scollanano calcoli scollandoli dalle proprietà di base che li motivano (senza parlare del fatto che le stesse proprietà di base restano persino un optional al massimo da citare, e la loro euristica è totalmente abbandonata). E questo approccio risulta pure - tanto per cambiare, "apparenzialmente" - vincente (basta leggere i commenti ai suddetti video), in quanto tra capire e meramente eseguire, tra caricarsi personalmente e delegare ... è più comoda e veloce la seconda scelta, ... per i destinatari, i mittenti e i committenti.
www.youtube.com/watch?v=OshLvcml70MInteri siti e collezioni di video su youtube si dedicano a questo approccio (molto caro ai colonnelli della dittatura greca), in cui si scollanano calcoli scollandoli dalle proprietà di base che li motivano (senza parlare del fatto che le stesse proprietà di base restano persino un optional al massimo da citare, e la loro euristica è totalmente abbandonata). E questo approccio risulta pure - tanto per cambiare, "apparenzialmente" - vincente (basta leggere i commenti ai suddetti video), in quanto tra capire e meramente eseguire, tra caricarsi personalmente e delegare ... è più comoda e veloce la seconda scelta, ... per i destinatari, i mittenti e i committenti. www.youtube.com/watch?v=OshLvcml70M


Risoluzione di un sistema lineare con il metodo di Cramer

E' fondamentale che l'algebra si leghi a una semantica, a modelli visivi (quindi geometrici) e "fisici", e non cada in puro formalismo. I simboli "parlano" di qualcosa, le parole "calcolano" di situazioni, i pensieri "dicono" di fatti e lor o trasformazioni. Anche il denaro è simbolo (materico o digitale) e l'autoreferenzialità dei suoi flussi troppo spesso cela le sue vitali semantiche ematiche: il denaro algebrizza sangue! E' la connessione di significante e significato che educa ed e-duce dal superficiale lasciar correre e in-duce motivazione partecipativa. Sotto il termine "linguaggio" c'è il muscolo lingua. Il nascondere il simbolizzato sotto il rumore proliferante di polveroni simbolici, l'ostacolare la transizione alla sub-stantia coi sofismi sfiaccanti degli "impasse" nella forma copre la possibilità del progredire individuale e "copre" all'individuo la visione critica del "progredire" nel sociale del "sostanzialmente impossibile" nel "formalmente possibile" (www.etimo.it/?term=morfeo). "Algebrizzare" carpisce e capisce, "algebrare" incarcera: forse è questo che soggiace alle critiche all'algebra. Come in una mappa concettuale sono i collegamenti la linfa che anima i nodi, così è la "liaison" tra "algebrizzato" e "algebrizzante" che arreca valore culturale e consapevolezza; ma l'arco non può prescindere da entrambi i nodi che esso connette; e in questo caso non è riducibile alla loro mera coppia (ordinata o non).

mercoledì 17 luglio 2013

Ragazzi soltanto bocciati

Che sarà mai una bocciatura? Responsi Socratici a Roma, alla Garbatella.  Una scuola in fiamme, la Scuola in Fiamme, ma no, solo puzzo di plastiche e cartongessi, periferie sfiorite della mente qualunque, direbbe il poeta. Terribile e vano è il monito inascoltato: sono i minimi particolari ove sta il diavolaccio - “Il diavolo sta nei dettagli” [e probabilmente anche il Bianconiglio e il Cappellaio matto, aggiungo io], che sono quelli che" - sono quelli che svelano l'intera trama a ben vederli..

Mentre la scuola è altrove, diffusa come pioggia sulla terra, nella scuoletta teneri impiegati di ciò che è stato, e mai Stato, mendicano luoghi comuni, negoziano impossibili soluzioni a cose di cui hanno scelto liberalmente di stare lontani, anche e soprattutto quelle nei libri che contano. I libri nella scuola fanno testo, libri di testo, comicamente assoluti e inutilmente puri - affastellati tutti gli altri in minacciosi colli digradanti nel mare verdemoccio dell'esistenza. Ed ecco i quattro dell'apocalisse [il Rosco il Drinky il Cafone e il Pierre] che tornano dal mare di notte e appicciano fuoco nell'aula delle lavagne elettroniche, lavagne di pietra nera di lavagna affiancate, davanti ai banchi inevitabili, con il rancore che rimbomba dentro, e il fuoco scappa loro di mano come al contadino maldestro qualunque. Esclusi dall'unica festa consentita, banditi, nella scuola - dice don Lorenzo - che cura i sani e butta via i malati.

Ma don Lorenzo è un  qualunquista, lo abbiamo detto, un sognatore egoista ripiegato in se stesso, dannato individualista nemico di professoresse e della realtà stessa, osservatorio dei nomi propri, in ascolto del tempo personale d'ognuno fin dentro la coscienza, a fronte del testo che ognuno appunto traduce in un linguaggio incomprensibile ad altri, non fosse che..
I quattro cavalieri pedestri sono noi che taciamo tutti i minimi particolari che fanno l'assieme, Talento individuale...ma la somma non fa il totale.. come dice Totò... Tutto ciò che fa bella l'esistenza di un signorino o di una giovanotta è fuori da questo purgatorio della mente in cui tra l'altro il corpo entra di straforo, ch'è la scuoletta.

Pausa Pranzo

ar bar Dovevamo essere più severi (sic), Erano brave persone (oh!),  Sono pentiti (?), Ora dovranno pagare [!], Disponibili a spalare xxerda (..) Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi, .. (segue)..

il Preside, "Tutto per una bocciatura? Questi ragazzi non sopportano le frustrazioni" IN FONDO ERANO STATI BOCCIATI, soltanto: ecchèsaramai!

  • Enzo Berardi Allora io avrei dovuto essere un novello Nerone
  • Orazio Converso Nella scuola s'inscena una parodia di vita, nel senso che alla vita rassogllia fedelmente con privilegi difficoltà talenti, ma si sa che è finzione. Non era meglio prima, ovviamente, quando a scuola ci andavano i soliti pochi. Mi sovviene però, per lunga consuetudine, la frustrazione dei più che per la giovane età sono spinti a credere che la scuola a ricalco della società che la esprime possa veramente emanciparne le differenze. Non è vero, pe' gniende, non potrebbe essere altrimenti del resto. Luce D'Eramo un'originale scrittrice di formazione eterodossa ricordo che suggeriva ad una società molto competitiva, in un momento di passaggio, di considerare in queste more quel vecchio gioco dei bambini, agonistico, competitivo, a "eliminazione", nel quale però ogni individuo vistosi perduto può DICHIARARSI FUORIGIOCO, mi pare alzando la mano o con altro atto dichiarativo, salvando così "la pelle".

    Un gioco di ragazzi dunque, un esercizio per prepararsi alla vita, per simulare la "guerra", con regole dichiaratamente formali che non tolgano senso alla sfida, al confronto come avviene in tutti i giochi appunto.

    Invece la scuola scioccamente digrigna i denti, fa la faccia feroce, per nascondere la sua impotenza e la sua inutilità: le pratiche di formazione e anche quelle di gioco e di simulazione del lavoro avvengono ormai nell'intera società, direttamente. Così la Scuola se la prende solo con gli ultimi i deboli e i disadatti..


  • Al mercato a Monteverde

    martedì 16 luglio 2013

    costruttivo

    Durante il mio primo anno d’insegnamento incontrai molte difficolta’ nel fare apprendere agli allievi le proprieta’ di alcune figure geometriche, come ad esempio il quadrato. Feci ritagliare dei quadrati di carta, osservare i lati e le diagonali; arrivai al punto di far disegnare un quadrato con riga e compasso e farlo confrontare con altri quadrilateri, insistendo sui caratteri differenti e su quelli comuni.
    Purtroppo le mie prime lezioni risultarono poco efficaci e io non ne comprendevo il motivo
    Incominciai a leggere alcuni libri di didattica, tra cui uno di Emma Castelnuovo, che mi aprì la mente e mi fece capire molte cose. Il mio errore consisteva nel fatto che i ragazzi si limitavano all’osservazione delle figure; essi, cioè, dall’osservazione avrebbero dovuto “dedurre” la definizione di quadrato e le sue proprieta’. In genere un ragazzo di 11 anni non possiede una tale capacita’ d’astrazione.
    In seguito cambiai metodo, facendo effettuare ai ragazzi delle operazioni sugli oggetti. Applicai quello che lessi nel libro di Emma Castelnuovo:

    “Diedi ai discenti delle strisce uguali (tipo meccano) e delle viti per mezzo delle quali si possono collegare le strisce agli estremi, e chiesi loro di costruire il“quadrato”. Appena fecero questa costruzione, si accorsero da soli, e con grande meraviglia, che le figure che avevano nelle mani potevano articolarsi, potevano trasformarsi in rombi. Questa trasformazione è molto suggestiva; gli allievi si resero conto che il quadrato è un rombo particolare. Fra gli elementi che non cambiano (gli invarianti) e quelli che cambiano nel passaggio da una figura all’altra, volsero la loro attenzione sulla costanza della somma degli angoli, sulla variazione dell’area, ……………….” [dal libro di Emma Castelnuovo]
    I ragazzi, insomma, arrivarono da soli alla definizione del quadrato e del rombo, imparando anche le loro proprietà. Tale metodologia e’ di tipo costruttivo  
    Una penna capace di scrivere per aria
    TecnologicaMente (Gadget):

    Un cerchio, un ellissi, un quadrato... fate voi.

    T come Trasformatamaddmaths / simai / rubriche  On June 29 2013

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    Anche la matematica permette di compiere piccole magie. Un colpo di penna, qualche formula magica, e una carta di cuori diventa di picche. Illusionismo? No, trasformismo... Il principio non è particolarmente esotico: si tratta di vedere lo stesso oggetto sotto un punto di vista diverso che, se ben scelto, può rivelare proprietà altrimenti nascoste.

    lunedì 15 luglio 2013

    Le chiacchiere stanno a zero

    "Le chiacchiere stanno a zero" gergale
    oppure molti "ahò, sò 'na cifra!" dialettale

    Metodi di osservazione e misura, Fornire nozioni fondamentali di calcolo delle probabilità e statistica {descrizione del processo di misurazione} Fornire gli strumenti matematici e numerici per la simulazione e l’analisi dei dati sperimentali {stima ottima di grandezze fisiche} Fornire gli strumenti concettuali per trarre conclusioni logicamente consistenti (ad esempio, il valore di una grandezza fisica) a partire da informazioni (misure) incerte e incomplete Cimentarsi in un problema di riduzione dati attraverso la simulazione numerica di un esperimento/misurazione e la successiva analisi dei risultati


    mercoledì 10 luglio 2013

    macchine matematiche

    I percorsi Coniche e conicografi e Trasformazioni geometriche (indirizzati alle scuole secondarie di secondo grado) si terranno presso l’aula attrezzata del Dipartimento di Matematica (Via Campi 213/b). Informazioni
    Attualmente la collezione delle “Macchine Matematiche” (che si è ampliata fino contenere oltre 150 modelli) è ospitata presso il laboratorio delle macchine matematiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dotato di due sedi: l’aula attrezzata presso il Dipartimento di Matematica (ove l’associazione collabora allo svolgimento delle visite guidate per le scolaresche) e la sede di Via Tito Livio 1, che ospita il laboratorio - falegnameria, un’aula attrezzata e una piccola area espositiva.

    sabato 6 luglio 2013

    [la lezione] fanno matematica

    • [1979] Il primo incontro.

      Emma aveva incontrato altri miei tumultuosi studenti nel '79 proprio in quella occasione a via della Lungara tra gli stand della memorabile Esposizione dei suoi allievi ospite dell'Accademia Nazionale dei Lincei che rendeva omaggio al suo lavoro ( e della prof. Mancini) in margine ad un'interessante convegno internazionale dei didatti della matematica.
      Emma si aggirava nelle sale in cui suoi ex-studenti richiamati in servizio illustravano ai miei studenti, tra gli altri, venuti in gita d'istruzione dalla provincia ( S.Marinella, report) e da par suo notò l'irriverenza incuriosita che animava questi studenti venuti con i bus che stazionavano nei giardini antistanti alla palazzina. Capii che era lei, Emma, per caso, non la conoscevo di persona (qualcuno la chiamò in disparte per nome), in quanto il suo osservare discreto e poco in evidenza non era additato e sottolineato da particolari rilievi istituzionali dell'evento - erano i lavori e con essi i loro autori-studenti al centro della Mostra e della sua animazione.
      Chiese in giro chi fossero questi ospiti numerosi ed attivi; temetti il peggio, non lo nego, la sua aria severa lasciava presagire una reprimenda, non la conoscevo ripeto prima di allora ed ebbi il solito riflesso difensivo di un'attività border line come la mia con questi studenti di periferia. Mi fu subito chiaro però che stava riflettendo proprio sulle domande che i miei numerosi allievi, un centinaio, ponevano irritualmente ai malcapitati espositori loro colleghi - Emma colse subito, saltando la forma eterodossa delle interlocuzioni, che i miei studenti naif avevano l'atteggiamento giusto dell'indagine irriverente, che lei non temeva, ma che anzi auspicava!
      Per avere un'idea dei ragazzi d'allora ascoltate le voci registrate [/liceogalilei/] che ho pubblicato in questo blog.
      Confronto dunque tra un'esperienza centrale, ed autorevole, come quella del Tasso (e del Virgilio) di Roma, e quella periferica, di base, il Galilei di S.Marinella [/i-libri-della-matematica.html].
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     A Quiet Genius: The Tragic and Extraordinary Life of Pavel Florensky

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