sabato 19 maggio 2018

anni zero ] il digitale

Andiamo a incominciare [  l'infinito intrattenimento.

Google e il mondo di Google, da cui comincia la distribuzione della ricchezza collettiva accumulata da parte di una grande impresa economica, commerciale, da cui parte il "sistema" successivo che noi ora conosciamo e pratichiamo.


1. Emma era un'artista e in quanto tale la sua è un'esperienza irripetibile, inscritta in una storia personale,  e la lezione che  se trae è che ad ogni persona è dato di provare ad essere irripetibile, ma solo pochi colgono questa opportunità fino in fondo. Per dirlo subito, mi sono sentito vicino alla sua scuola proprio perché capivo che il mio modo di farla, come il suo, era in qualche modo un'atto poetico ed un sereno azzardo dovuto eticamente all'umanità diseredata che approdava nelle aule senza alcuna protezione dall'istituzione stessa. Per lei erano i ragazzini sparuti del primo dopoguerra,  affamati e straniti dall'orrore della guerra. Per me i figli dei lavoratori che nei feroci istituti tecnici e scientifici facevano disarmati le prime prove di benessere del sessantotto avanzato.Trovai conforto personale sbirciando nel suo libro di didattica e cominciò così la mia ispirazione all'arte di insegnare. Dieci anni ed era già tutto finito per me, Emma durava invece, e qualcosa questo dovrà pur significare, no?! Domanda. Emma usava il registro dei voti? Procedeva a interrogatori trimestrali? Test: misurava l'apprendimento "scientificamente"? Le esposizioni di matematica erano buone per gli esami? Insomma,  come si districava nelle gabbie burocratiche della cultura scolastica italica? Non è detto, si glissa 'elegantemente'.. ed io del resto non credetti utile indagare,  essendo il suo prestigio ed il suo carisma così evidenti per cui la risposta era già nelle cose. Fu lei che spiritosamente fece cenno alla libertà d'insegnamento dovuta ad...assenza totale di ispezioni ministeriali.Emma è stata eccezionale,  quell'ecceitá che ne ha segnato la non riproducibilità tecnica nella scuola di massa. La scuola dei grandi numeri, dell'accudimento pubblico andava da un'altra parte. Una scuola d'élite,  suo malgrado. Pensiero di Stato d'altro canto non è dato in  regimi liberali, se non de relato.La scuola ad un dato punto, italiana e di stato, si gonfiò come la rana pronta a scoppiare (da 40 anni .ndr) e costituì il ghetto nero in cui parcheggia l'indesiderato. Un milione di insegnanti! .. di Stato e l'infinito intrattenimento. 

anni novanta ] Internet in Italia

Ma ho parlato alla fine, ora, di queste costruzioni non fatte con riga e compasso bensì con qualcosa che costruisco con le mani: la costruzione con le mani che oggi non si fa più, è estremamente importante per il cervello, perché rimane, perché invita a pensare alla tecnica, a rendersi conto di tante cose, perché invita all'architettura che è l'arte, fra le tante, che è più facile per un ragazzo. Tutto questo invita all'osservazione. E ancora: ecco quello che osserviamo sempre: non è la figura ferma, fissa che interessa: è la figura che si muove, che si articola, per cui cambia qualche elemento e altri invece sono invariabili. Tutto questo suscita interesse enorme. E allora, sempre materiale da niente, a un certo punto presento uno spago. Uno spago messo a forma di rettangolo. Benissimo. A nessuno gliene importa niente, ma, appena faccio così si muove. Dico: «Che cosa succede del perimetro e dell'area?» Beh, il perimetro, è evidente, lo spago è sempre lo stesso, rimane uguale. E l'area?». 


il selfie made man - 21


anni ottanta ] il testo di Emma Castelnuovo per le scuole superiori

Selfie made man - 2
E' il primo testo tradizionale con cui Emma Castelnuovo e la sua editrice storica  La Nuova Italia forniscono un corso organico di matematica e informatica per le scuole superiori

La Nuova Italia promuoveva questo testo con la sua rete di rappresentanti e di vendita ben oltre le logiche ordinarie di editoria scolastica. I numeri e La geometria erano un punto alto della didattica della matematica, ma non funzionavano, mi diceva un coltissimo venditore dell'editrice: troppo impegnativo per il profilo culturale molto basso degli insegnanti di matematica, prima che degli studenti. Paradossalmente la loro semplicità e immediatezza, la'assoluta comprensibilità erano un pugno nello stomaco alla pancia della tiritera ordinaria del mondo dei travet della matematica scolastica. Era come dismettere la messa in Latino.  Inserii i due libri in più copie nelle biblioteche di classe delle sezioni di scuola superiore e furono gli agenti di recupero per molti molti studenti che i testi ordinari avevano allontanato dallo studio. Fin quando uscirono i testi equivalenti per le scuole superiori che però furono un passo a lato per così dire, una normalizzazione, dignitosa fin che si vuole, ma pur sempre una dichiarazione di sconfitta.

Ci incontrammo nello shopping domenicale vicino casa sua e ne parlammo, mi congratulai della recente uscita degli ultimi tomi, ma lei scoprì facilmente la mia piaggeria. Sapeva che io consideravo i suoi libri del 1978 dei buoni libri perchè non sembravano dei libri di matematica, non perchè lo fossero in modo inattaccabile dai precettori del rigore disciplinare. Il danno tremendo che si fa agli studenti è proprio quello indotto da una disciplinareità precocissima e di finto rigore sistemico.

anni settanta ] insegnare matematica partendo da Emma Castelnuovo

22-27 ottobre 1979 il convegno dell'anno di pensionamento di Emma segna idealmente la fine di un ciclo per gli insegnanti di matematica in Italia.

ANNI SETTANTA Nella seconda metà degli anni settanta organizzammo una cosa di insegnanti di matematica, profughi appena sbarcati dal seminario di Assisi con L. Lombardo Radice: (...) come all'assalto ai Forni, novello Tramaglino, mi trovai faccia-a-faccia a contestare (si usava dir così, allora) il nostro mito d'allora, er Lucio. Si trattava del libro di testo di matematica per la prima classe delle superiori della Principato che io chiamavo delle "glissosimmetrie".. 13 minutes ago.. A me pareva che il Lombardo glissasse alla Radice.... Mi "accusò" di fare ammuina e di "turbare" l'escussione dei testi, alla Cittadella d'Assisi, chiamati a testimoniare della bontà della sperimentazione al Virgilio di Roma. Gran periodo quello! Su mandato del parlamento (madò!) si sperimentava in tredici situazioni per approntare la riforma degli studi di matematica negli Istituti Medi Superiori: io seguivo quelli "orientati ai problemi", cioè Giovanni Prodi, ma anche Villani/Spotorno. Ci autoconvocammo in trecento a fine anno, proprio a Bassano..
[Lombardo Radice – Mancini Proia, Il metodo matematico, ed. Principato, 1979]

selfie made man ] 1

giovedì 1 marzo 2018

rapporto misinterpreted

Ora facciamo i conti
Se dividiamo i 5,6 milioni di disoccupati per i 24,4 milioni di attivi otteniamo un tasso di disoccupazione giovanile del 23,0 per cento. Ma la differenza tra la popolazione e gli attivi è di 33,1 milioni di ragazzi studenti o Neet. Se invece al denominatore mettiamo i 57,5 milioni di popolazione otteniamo un’incidenza della disoccupazione sulla popolazione pari a 9,7 per cento, che secondo Eurostat definisce in modo più corretto il fenomeno. Proprio per questo motivo, dice Eurostat, i tassi di disoccupazione giovanile sono spesso “misinterpreted”, interpretati in modo distorto. Il paradosso a cui si arriva è che il tasso di disoccupazione giovanile può essere molto elevato anche con pochi disoccupati e forze di lavoro ridotte.
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