venerdì 29 maggio 2015

la scuola in finlandia

[..] ha fatto proprie tutte le idee chiave della personalizzazione, del socio-costruttivismo, della rendicontazione (“accountability”), della ricerca scientifica sugli apprendimenti effettuata nel corso del XX secolo.
Erano abituati ad insegnare in scuole frequentate da studenti selezionati e non erano affatto pronti a insegnare in un sistema scolastico nel quale studenti molto intelligenti e studenti non altrettanto svegli si trovavano nelle stesse classi. Ci vollero molti anni, in talune scuole fino al pensionamento dei vecchi insegnanti, per fare accettare queste riforme“.

http://www.youreduaction.it/la-riforma-che-ha-cambiato-la-scuola-in-finlandia/ > un modello a due livelli: una scuola di base unica, di nove anni e un insegnamento secondario superiore corto di tre anni.

lunedì 25 maggio 2015

Maestri. I venti anni fatali che segnano la vostra vita.

2010/08/15/google-stupor-mundi-come-federico II°
... andando a spasso per la Silicon Valley, a piedi, lentamente, una volta svoltato l’angolo lasciandoci alle spalle il campus verdeggiante e silente della Standford University. Prenderete US-101 N e Embarcadero Rd per 6,2 miglia, in 16 minuti se avete l’auto, ma meglio farlo a piedi, per aver tempo e modo di entrare nello spirito dei tempi e dei luoghi. Da Arcavacata sarebbe difficile, andarci a piedi dico, meglio quindi, se muovete da lì, prenotare un vettore adatto a portarvi in zona 2000-2020 (i venti anni fatali che segnano la vostra vita). Camminando osservate l’ordinarietà della gente, delle auto, degli incontri, capirete che per gli americani il fenomeno dei ragazzi di Google e del loro mondo non è eccezionale, ci credono e li considerano loro contemporanei. Si fidano e non soffrono più di tanto l’auraticità che il successo planetario crea loro intorno. Non possiamo intendere lo spirito americano, il confronto duro che segna soprattutto attraverso l’economia le grandi scelte ideali se non possediamo certe bussole, degli itinerari, che come i castelli di Federico segnano lo stile americano. Prendiamo Steinberg: perché ha dichiarato che l’America è il suo paese? Proprio perché qui non si fanno tante storie! «Questo è un paese stoico, che rende visibile in ogni momento il comune destino di dovere sopportare la vita; mentre in Europa, le città danno ancora l’illusione di essere come una corte dell’imperatore, una favola. Questo, insomma, è il paese dove si vive senza illusioni. Nessuno qui cerca la solitudine. Del resto, un uomo solo che bisogno ha di nascondersi? A chi si nasconde?»

venerdì 22 maggio 2015

The Creative Process and Self-Teaching

LA TELECAMERA COME QUARTA PARETE NEL LEARNING

Bill Evans - The Creative Process and Self-Teaching con sottotitoli in giapponese, tutto chiaro?
Posted by Orazio Converso on Thursday, May 21, 2015

vedere oltre con Emma

-le-figure-e-i-numeri/

Dagli Atti del Congresso Nazionale Mathesis 2004  la Conferenza di Emma Castelnuovo:
 ” Conoscere attraverso la matematica: Linguaggio e realtà”

conoscere-attraverso-la-matematica

Studiano con Costanza


sabato 16 maggio 2015

La buona scuola di matematica


6 mins · Edited ·
'U JETTABANNU
http://emmacastelnuovo.blogspot.it/…/il-buon-professore.html
‪#‎comunicazionecomunedinascita‬
[ in Italia agli esami di maturità del liceo scientifico c'è una prova "scritta" di matematica,,,,per pochi buoni. Non è da tutti, è preziosa! Parliamo di truffe ultradecennali "selettive"?
Pretendevano di non farmi insegnare matematica secondo le sperimentazioni e gl'insegnamenti di emma castelnuovo giovanni prodi bruno spotorno lucio lombardo radice bruno de finetti luigi campedelli (...) perchè queste, ovviamente, non erano coerenti (sic) con la truffa finale della prova di matematica che... ]
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il buon professore


la riforma della scuola "Io non esisto più, sono diventata invisibile", mi dice una professoressa con la voce spezzata...
Posted by Amedeo Marra on Saturday, May 16, 2015
"Io non esisto più, sono diventata invisibile" 
LA BUONA PROF
LA BUONA SCUOLA

venerdì 15 maggio 2015

perchè Emma

In tempi non sospetti l'insegnante di base Emma Castelnuovo si rivolge ai colleghi e scrive agli studenti (°) in tempi non sospetti. Scrive di cosa? Del libro che ha scritto per loro. Emma include il momento della ricerca didattica nel cuore del suo lavoro.
L'esperienza di Emma è stata marginalizzata nella scuola italiana innanzitutto dai suoi estimatori che l'hanno imitata invece di fare come lei, intanto. Poi perchè era una palese infrazione del sostanziale accordo tra le parti per cui la scuola è una concentrazione del campo, se si consente.
"la scuola è una concentrazione del campo", i coatti sono sequestrati nel loro stesso territorio in edifici appositi per "educarli" , edifici di stato o di congrega.

I paesi del socialismo reale (della dittatura ah ah del proletariato) avevano infatti il ministero dell'educazione, tipo segregarne 100 per educarne 100, mentre il nostro ministero dell'istruzione più modestamente delegava agli insegnanti il potere di istruire appunto i coatti,  à la carte ovviamente.
Così gli individualisti della Persona come Emma venivano isolati senza corpo ferire: si lasciava loro di impazzare secondo l'estro, solo che...Emma era una rigorosa e appassionata insegnante del suo tempo. Rinunciava all'ovvia posizione dovuta al nome (lei una Castelnuovo ed una Enriquez) per scendere in strada ed entrare in una scuola di zona e mettersi al lavoro dopo l'interruzione involontaria della guerra e del fascismo (Sappiamo bene che aveva comunque continuato a cercare e ad insegnare semiclandestinamente).
D'altro canto la sua era una posizione ed un'esperienza a loro modo irrepetibili, come lo sono tutte le cose uniche o almeno rare. E quindi ci chiediamo che spazio possa esserci in una scuola pubblica statale di coatti in regime di democrazia liberale: chiudiamo il campo di concentramento e apriamo ad altri stati quantici? Arbeit macht frei, insomma?
Sì, lo credono in molti, e oltre l'ironia macabra involontaria dei nazi di fatto noi sappiamo che l'invocazione Arbeit macht frei è fatta propria dal mass media e dal massimo media soprattutto, la tivvù: datece er lavoro - altro che le bischerate del Cammelo Pene! che ciancia della schiavitù del lavoro...
Un percorso di formazione/lavoro, però, ce stà tutto alla Garbatelaa e oltre.
Ma, dico, lavoro di stato? Che poi la ggente intende come lavoro di status, e che l'altro lavoro se lo becchino rumeni e marocchini. Lavoro di qualità, ma pe' tutti. Per tutti?? Di riritto (e di rovescio) la question è tutta qui.


E dunque la Scuola.
Chissenefrega della scuola, vogliamo il titolo che ci dà lavoro, sicuro, e pure bello se si può.  Titolisti tutti. Emma di questo, con la sua onestà, non si occupa da subito. Emma crede nella libertà e nella persona, non so se fosse comunista, ma certo degli Individui non parla mai, dice nomi e cognomi, è egoista, cerca l'interlocutore, lo guarda negli occhi. Che pace!
E in questo clima insegna alla media Tasso, tesse le sue laboriose giornate con chi ci sta, e le sue frequentazioni fanno il resto: nel saluto al tempietto ner ho senytito l'eco favolosa per me, le grandi sincerità amicali, brusche all'occorrenza e aperte ad altri. Quando ci lasciammo ad un primo appuntamento e si venne allo scambio dei riferimenti per continuare, lei come ovvio "Sono in elenco" disse, ed è detto tutto.
Eppure era ben consapevole dell'importante notorietà che l'accompagnava, del valore dei suoi studi, le era naturale la cultura. Senza filtri si affidava alle pratiche democratiche che nel nostro dopoguerra, pur nelle difficoltà che sappiamo della  sperimentazione,  hanno sempre segnato il mondo della scuola. Nel libro di aritmetica (°°) che presenta ai colleghi lo ricorda come un'evoluzione insita nelle cose e i favolosi anni sessanta ne confermeranno lo spirito di una società che si apre al benessere e ai problemi che ora è possibile affrontare più  compiutamente. 


Quando si è perso il filo? Quando lei lascia la scuola siamo alla fine dei pessimi anni settanta, deludenti le loro promesse. Il convegno all'Accademia dei lincei che la saluta è nel mio ricordo il momento più alto e possibile.
 Emma a mio vedere era isolata paradossalmente, le sue prove erano sotto gli occhi di tutti ma pochissimi guardavano in quella direzione; Emma, è chiaro, era una maestra maestro nel suo campo e la sua era scuola di vita; maestro di mestiere come aveva scelto d'essere, esercitava il magistero nella sua necessità, per questo il suo lavoro ci parlava anche dopo aver tanto detto nei decenni ormai.

domenica 10 maggio 2015

Parlare di scuola

A ondate successive si finisce con il parlare di scuola. E poi le performances e i fatti da condividere. Vediamo.

#Scuola del merito = un sito in cui ognuno può comparare performance ispezioni e finanze di ogni scuola,vedi #UK qui: http://t.co/v9WFltMwHE
Posted by Oscar Giannino on Saturday, May 9, 2015

le hanno scoperte per caso

I ricercatori del "Salk institute for biological studies" di La Jolla, in California, le hanno scoperte per caso ... sperimentando nuovi terreni per la coltura di cellule in laboratorio: la loro identità non dipende dallo stadio dello sviluppo in cui entrano in azione, ma dall’esatta posizione che occupano all’interno dell’embrione: le rende speciali la facilità, frutto della loro enorme stabilità e rapidità di crescita, con cui è possibile coltivarle in provetta, e modificarne il Dna.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/10/medicina-scoperte-nuove-staminali-utili-per-sostituire-gli-organi-danneggiati/1668073/  Un processo che avrebbe potuto proseguire, se gli studiosi non lo avessero volutamente interrotto. Aspetto, quest’ultimo, che conferisce alle nuove staminali grandi potenzialità. “La pluripotenza, cioè la capacità di generare qualunque tipo di cellula del corpo, è una caratteristica evanescente, transitoria – spiegano gli autori su Nature – le cellule pluripotenti possono, però, essere catturate durante il processo di embriogenesi, e preservate nel tempo in coltura come staminali. Queste nuova tipologia di cellule, in particolare –  conclude il coordinatore della ricerca – potrà offrire enormi vantaggi per studiare in laboratorio lo sviluppo, l’evoluzione e le malattie, ma anche per sviluppare  nuove terapie”. 

lunedì 4 maggio 2015

Vitalità del Negativo

Eugene Ionesco
Correva l'anno 2015..."il giovane Mattia non è un pirla" lo studente che giustificava gli scontri di Milano (cronaca/15_maggio_02)
Correva l'anno 1968...Vitalità del Negativo un'Italia appena uscita dal boom, attraversata, come il resto del mondo, da fremiti rivoluzionari

Fb: Ma non è vero ch'è un pirla Mattia, se vuole menare le mani, e non sa perchè; er papà si capisce, ma è lui uno sprovveduto ed il povero figlio nei vent'anni precedenti non ha avuto in lui un riferimento per capire cosa sia il "negativo" e il fondo oscuro su cui prende corpo la vita. Ha visto solo la stampa, non l'impronta dalla celluloide.
E quando il corpo spinge, non c'è scampo, vince o s'inabissa fremente. Vitalità del Negativo fu per me la prima scoperta della forma..http://www.repubblica.it/…/con…/confessioni/confessioni.html
ed ecco che se tutto è edificante non si può costruire nulla: dico per i miei 25 lettori papale-papale che la fatica quotidiana di esistere in "positivo", il vedere la propria immagine fissarsi sulla carta fotografica dal bagno degli acidi (nel digitale è lo stesso), non può dimenticare la morsa corrosiva da cui si emerge.

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