Firenze, 1963
Fino a poco tempo fa, laureato in matematica significava insegnante, quasi
senza eccezioni. Oggi la situazione va cambiando: i matematici sono ricercati
dalle industrie, le banche, i laboratori scientifici e tecnici di vario genera, gli
uffici dedicati alla ricerca statistica o ai vari tipi di “ programmazione", gli enti
che costruiscono o si valgono di macchine calcolatrici.
E non sempre ciò é dovuto al bisogno di specialisti: spesso si richiede piuttosto la particolare forma mentale che proviene dagli studi matematici,
Ne nascerà, prima o poi, una libera competizione, nella quale entreranno in
gioco la dornanda, l’offerta e la qualità. Sciaguratamente, dal punto di vista economico, la scuola sara all’ultimo posto, a gran distanza dagli altri.
Le conseguenze, per la scuola, saranno molteplici. Continueranno a volgersi ad essa gli entusiasti, coloro che danno alla propria vita compiti appartenenti ad un piano di elevate finalità; ma, d’altro lato, si rifugeranno fra le sue
mura - sempre pronte ad aprirsi ad ogni compromesso - anche gli elementi
peggiori, incapaci a qualsiasi attività.
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