leggere corrado costa
il Preside, "Tutto per una bocciatura? Questi ragazzi non sopportano le frustrazioni" IN FONDO ERANO STATI BOCCIATI, soltanto: ecchèsaramai!
Orazio Converso Nella scuola s'inscena una parodia di vita, nel senso che alla vita rassogllia fedelmente con privilegi difficoltà talenti, ma si sa che è finzione. Non era meglio prima, ovviamente, quando a scuola ci andavano i soliti pochi. Mi sovviene però, per lunga consuetudine, la frustrazione dei più che per la giovane età sono spinti a credere che la scuola a ricalco della società che la esprime possa veramente emanciparne le differenze. Non è vero, pe' gniende, non potrebbe essere altrimenti del resto. Luce D'Eramo un'originale scrittrice di formazione eterodossa ricordo che suggeriva ad una società molto competitiva, in un momento di passaggio, di considerare in queste more quel vecchio gioco dei bambini, agonistico, competitivo, a "eliminazione", nel quale però ogni individuo vistosi perduto può DICHIARARSI FUORIGIOCO, mi pare alzando la mano o con altro atto dichiarativo, salvando così "la pelle".
Un gioco di ragazzi dunque, un esercizio per prepararsi alla vita, per simulare la "guerra", con regole dichiaratamente formali che non tolgano senso alla sfida, al confronto come avviene in tutti i giochi appunto.
Invece la scuola scioccamente digrigna i denti, fa la faccia feroce, per nascondere la sua impotenza e la sua inutilità: le pratiche di formazione e anche quelle di gioco e di simulazione del lavoro avvengono ormai nell'intera società, direttamente. Così la Scuola se la prende solo con gli ultimi i deboli e i disadatti..
Un gioco di ragazzi dunque, un esercizio per prepararsi alla vita, per simulare la "guerra", con regole dichiaratamente formali che non tolgano senso alla sfida, al confronto come avviene in tutti i giochi appunto.
Invece la scuola scioccamente digrigna i denti, fa la faccia feroce, per nascondere la sua impotenza e la sua inutilità: le pratiche di formazione e anche quelle di gioco e di simulazione del lavoro avvengono ormai nell'intera società, direttamente. Così la Scuola se la prende solo con gli ultimi i deboli e i disadatti..