lunedì 14 maggio 2012

please

dialogo sui massimi sistemi dell'editor con l'allieva di un tempo
[Aveva un linguaggio nuovo da proporre, un linguaggio da decifrare, parole nuove che voleva che le si dicessero per aprire tutti i suoi portals of discovery. Anch@] 

  • Orazio Converso ‎"Varie anche le chiavi dell'analisi, prima che la cosmesi fabulatoria le agghindi" (F.Cordero)
    non spaccerò le mie cose per analisi, magari più giuste, non per onestà, ma soltanto perchè ho scelto da sempre un altra strada, quella "a-critica" (l'ho scoperto da poco!).

    Consiste, ammesso che ci sia metodo in ciò, nel "buttarsi" e poi vedere come si mettono le cose, una turbativa dell'ambiente in cui si cerca, che un tempo sembrava compromettere il tutto - invece ora, mi dicono, la cosa anche scientificamente è compatibile, anzi..!
    [On ne cherche pas, on trouve, citava A.Rosselli]
    Spesso lo so ci si...butta letteralmente e si finisce in perdita secca, ma è la condizione incombente dell'Umano presente, lo spreco, la dissipazione delle risorse, la libertà di pensiero (il vero liberale è in una pratica al limite dell'anarchismo).

    Questo "metodo" (tzè) ti appartiene, quindi parliamone. Dall'intuizione e dalla pratica del disincanto (il Deluso, studente in rivolta) al cinismo del neoprofessionista (il Brillante Talento incompreso e non preso) la strada è stata lunga ma nel contempo qualcosa è successo; nel pieno della crisi della new economy si è sviluppato un movimento di esternalizzazione, per così dire, di Internet:
    la presa d'atto che i suoi protocolli, intesi in senso stretto come algoritmi e in lato senso come filosofie della comunicazione globale digitale, erano il pret-à-porter che poteva rifondare l'economia tout-court.

    Sono esattamente i dieci anni della tua formazione, che tu hai messo a frutto alla grande proprio per la tua tecnica di 'catafotterti' senza rete (uh uh) nella rete delle relazioni vitali che il digitale la rete la community anarcoide delle communities ti metteva sotto il naso.

    "Il tuo sostare attonito e deserto è prova di freddezza / Sorgi e piegata riponi la carta topografica della tua pena / Non più inerte giungi al tuo compimento" (più o meno da Izzo per Auden). Tu non hai nascosto nè la mappa nè le pene e non hai sostato mai più di due min. circa, per questo sei un nativo digitale di prima generazione in campo.

    Ma non nasconderti quindi, eh, dietro analisi che lasciano il tempo che trovano (e NON prendono quello che va): Io per buon esempio non lo faccio, impreco apertamente, maledico, cerco di fotterli ad uno ad uno quando posso.

    ps.
    Hai pad? e quello di e-bay? e il TABLET TABLE PC WIFI GOOGLE ANDROID 32 GB 7" NUOVO? e le altre duemila?


  • Acht Ung eterni infanti. .. .

  • Acht Ung Orazio, mescolatore di dadi e carte. . . !
  • [*]   i suoi portals of discovery. Anch@ .. con l'amplificazione e la condivisione degli spazi che procura la pratica del “webcaming”.
    Certo, internet se la si guarda bene, è veramente un'antologia di cose poetiche. Essa stessa è poesia. Una rete potenziale di tutte le comunicazioni possibili costruita tutt'intorno alla terra per atti volitivi continuati e diffusi di pubblicazione/espressione alla portata di tutti. Mai prima d'ora nella storia delle comunicazioni s'era data la possibilità di accorciare a tal punto le distanze tra gli uomini. Non si tratta di un giudizio di merito: le distanze geografiche, Internet, le ha davvero azzerate. Non si vuole dire che si è finalmente trovato lo strumento che garantisce la comunicazione tra le persone - quella è una faccenda così complessa e sfuggente che solo qualche sciocco può dichiarare di averne scoperto il segreto. Qui si vuole soltanto suggerire di osservarla nelle sue infinite possibilità di lettura, scrittura, ricombinazione; nei suoi livelli e gradi di utilizzo. 

    Sono in pochi a ricordarsi l'affannosa corsa alla pubblicazione su internet a partire dalla fine della primo lustro degli anni novanta. Faceva tenerezza e rabbia (soprattutto rabbia) osservare con quanta ingenua stoltezza ci si affrettava a rovesciare il mondo reale aldiqua nel mondo virtuale aldilà in maniera analogica. L'avidità, la stupidità e la cupidigia - con le migliori loro alleate la "velocità" e la miopia - fecero subito scempio di quel corpo bellissimo e appena sbocciato. Si immagini la delicatezza e la bellezza della lenta nascita dalle acque di Venere. Si immagini che, invece del silenzio adorante di tutti gli animali marini, del sole, e della benevolenza degli dei, ad attendere alla sua nascita ci fossero stati sulla spiaggia satiri ed avvoltoi, iene e sciacalli. Lei nasceva bellissima dalle acque, e, prima ancora di sbocciare, era già carne da preda. 
    Ma su quel corpo bellissimo (e qui entriamo nel merito del riguardo adorante), insieme a ferite, lacerazioni, contusioni, graffi, e a ogni sorta di deturpazioni, un occhio attento riesce ancora a scovare certe cose poetiche inenarrabili e per le quali sembrava destinata. Ma certo, come si poteva trattare "con poesia" un prodotto delle moderne tecnologie di comunicazione? No, bisognava essere pragmatici, che poesia e poesia. 
    Aveva un linguaggio nuovo da proporre, un linguaggio da decifrare, parole nuove che voleva che le si dicessero per aprire tutti i suoi portals of discovery.
    Qualcuno in verità è riuscito a decrittare l'invito della dea-internet. Qualcuno che si è scoperto - o già era - poeta. Questo autentico atto poetico diffuso e non abbastanza acclamato, ha a che fare con l'amore per la terra in cui si vive, la lentezza del tempo reale, la generosità e l'altruismo. 

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