mercoledì 23 maggio 2012

il carico della scuola

Cara Antonella, questa volta non sono daccordo su una cosa non da poco. Citate "La matematica non attrae. Ragionare non piace." per  L'esposizione-di-matematica-2012 (che già pre-gusto, slurp) e dico che è bene aggiustare il tiro: la matematica a scuola non attrae. Ragionare scolasticamente non piace.
Ecco, si arriva alla formidabile questione della scuola, e poi - noi diciamo - della matematica (a scuola).

A scuola in genere si impara a scrivere senza aver nulla da dire, a calcolare senza esprimere nulla, a ragionare senza alcuna ragione. Venendo al lavoro, sul bus urbano incrocio studenti della scuola tecnica e del liceo classico di zona: li distinguo dalle...ragazze, poi verifico facilmente a quale fermata scendono per validare l'identificazione. Ma non ce n'è bisogno: le liceali sono già in carriera, le 'tecniche' e le 'magistrali' sono allieve globali della nota Maria la Filippa, la Divina delle shampiste. Le liceali concentratissime, portano i segni delle loro costrizioni nei gesti nelle vesti ma soprattutto nella calma sicura di chi sa che Non Sta Perdendo Tempo: che è nel giusto. Le shampiste, opsss, le tecniche sono fisiche oltre ogni ritegno, calcano la piccola scena, in attesa della grande, con gusto sicuro della vita, senza l'alienazione trainante delle altre.

I tuoi piccoli e piccole, i pulcini, i lupetti cosa c'entrano in ciò? Conosco bene la progressione: in prima, dirompenti vivi laboriosi fanciulli; in seconda, tempeste ormonali concentrazione volatile mutazioni continue in tempo reale; in terza, calma piatta, pronti al decollo pronti al conformismo incombente *.

Appena alle superiori, dopo qualche mese, il danno è fatto: l'occasione che nella prima media inferiore era a portata di mano è svanita per sempre.

Fin qui ci siamo? Almeno in prima approssimazione.
La scuola è scuola del conformismo tout court, magari tramite l'anticonformismo che ne è lo specchio. Non sono più i tempi duri del maestro Freinet (prima metà 900) e della sua etica del lavoro, nè quelli faticosi civili della prof Castelnuovo (secondo 900): tutto scorre   πάντα ῥεῖ oggi, o meglio slitta in un insopportabile stato di distrazione. Così, oggi, la scuola dovrebbe in controtendenza fermare il tempo, solidificarlo, in uno spazio privilegiato per capitalizzare il lavoro culturale etc etc

Nei paesoni arrembanti cina-india-brasile-russia, per esempio, la scuola pesca nel mucchio e bada al sodo: una specie di totalitarismo efficientista che neanche le più torve dittatture del secolo scorso avevano realizzato con la militarizzazione territoriale. Feroce selvaggio efficace, interpreta a fondo la spietatezza della competizione dell'uomo sull'uomo. I nostri ragazzi che hanno conosciuto malgrado tutto il favore dello stato di diritto, pubblico e privato, sono travolti: noi non possiamo pararli dall'onda anomala che spazza le nostre coste da oriente e da occidente - nè d'altro canto possiamo essere i loro carnefici in nome della patria o della difesa delle frontiere: abbiamo fatto credere loro alla dolcezza dell'esistenza civilizzata (disgustosa-bestiale-breve) ed ora dovremmo chiedere loro di farsi lupi tra lupi?

Mi dirai che drammatizzo.. che il tuo lavoro sta lì a dimostrare che si può fare, gestire al meglio, ed io lo vedo in  questo ed altri casi.
Ma ci sono le cifre dannatissime a dirmi che non è vero, che le cose vanno in altra direzione. Anni fa incontrai la nostra Emma tra i pullover, a Roma in un grande negozio, mi congratulai subito per il libro di testo appena uscito, un'evoluzione di quello che avevo adottato anch'io con gli studenti che lei aveva conosciuto. Con la sua aria franca e diretta scoprì facilmente la mia piaggeria affettuosa: quei libri razionalizzavano il suo non-metodo e diventavano altro; per così dire mettevano a posto le cose.
L'insegnamento della matematica in Italia rimaneva intanto al palo, lei ne era pienamente consapevole: ed i tempi ne danno pienamente ragione ahimè.

Le analisi non mancano Mauro Palma, Mario Barra, Walter Maraschini, Giuseppe O. Longo,  tra gli altri. Le proposte operative (Cabri).
E Mario Pirani non ultimo, allarmi-siam-turisti

Non è più tempo di farsi carico della scuola, è il momento dei movimenti politici che guardino all'Intero per portarne ad evidenza tutti i numeri di cui siamo capaci. Dismettere la deriva ottonovecentesca e guardare avanti in prospettiva, vivendo fuori dai recinti i tempi nuovi - a quelle che si considerano delle “esigenze naturali” e in particolare: lo sviluppo della creatività il ragionamento induttivo, le generalizzazioni a partire da esempi, la geometria, gli aspetti dinamici, i concetti espressi con parole “semplici”, il “buon senso”, gli aspetti estetici, edonistici e gli aspetti affettivi, emozionali e psicologici - diciamo pure la Matematica nella Realtà?

(La vita può essere capita solo in prospettiva, ma dev'essere vissuta guardando in avanti. Soren Kierkegaard.)


*

Lo svuotamento del tessuto sociale, la disarticolazione dei suoi processi creativi, lì dove si manifestano nel pieno delle attività umane: se uno è montanaro, e dunque colto, non gli viene neanche in mente (di suo) di dire la cultura della montagna: ve lo induce la cretineria dilagante della specificazione del piffero, per così dire. Il piffero di montagna deve essere un superpiffero (ma perchè?); non può essere il proprio piffero e suonarlo in proprio, magari farlo suonare a chi piace. Si deve spifferare a tutto il mondo il segreto del piffero, appunto, chiarirlo, metterlo a dimora, e castrarlo, il piffero. Niente deve appartenere, neanche il piffero al suo pifferaio, a chi esercita la sua magia, magari la sera con gli amici e le amiche, oppure pubblicamente una volta in fiera al dì di festa. E' il segno dell'Epoca, dicono, la specializzazzione, zzzzz.. Così il Sapere. Visto ch'è utile al maggior chirurgo e al cerusico e al barbiere per la nostra salute e bellezza è bene che specializziamo tutto insieme, la cosa è scientifica. Specializziamo specialmente il metodo, tanto che i filosofi sottopongano a scienza il loro sapere, i letterati studino scientificamente le lettere, le mamme il loro amor materno, il pifferaio il piffero.

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