Roland Barthes, Lezione: il punto sulla semiotica letteraria; Giulio Einaudi editore, 1981 traduzione: Renzo Guidieri
Omaggio. La professoressa ricorda con gratitudine la figura di un suo insegnante di matematicaLa poesia che segue ce la spedì il mio professore in questo stesso liceo, matematico alternativo e poeta l’anno che fu trasferito . La dedico a tutti quei professori che riescono ad insegnare qualcosa , non importa che cosa ma comunque qualcosa che arrivi giù in fondo, si sedimenti, si riproduca come un’ eco , a quegli insegnanti che sanno insegnare il desiderio di conoscere, il piacere di sapere . La dedico pure a quegli alunni capaci di provare questi desideri e questi piaceri , insieme a tutti gli altri della loro giovinezza, ragazzi fortunati . La dedico infine a quegli insegnanti e a quegli alunni che tengono in bocca, qui a scuola , sul fiore delle loro labbra un sogno di libertà , la mite sapienza del “ volemose bene “ . Paola – Maturità del 1983 , Professoressa in questo Liceo
“E’ citazione , ormai , non più eccitazione di mattina presto! Perdonate, quindi, agli odierni maestri di sapere concedete la mediocrità del lavoro quotidiano strappatevi la testa e gettatela in giardino dietro ai cipressi dimenticate voi stessi scomparite nelle classi e andate in controfigura a Canossa. Non ho nulla da dirvi, mi dispiace. E’ vero: il potere che non c’era s’è disperso, quel po’ di sapere che ci era utile e che conserviamo; la saggezza mite del “ volemose bene” e, vi dico , ancora in bocca un sapore impossibile di libertà”
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