domenica 8 marzo 2015

il caso particolare della lettrice di Joyce

in lavorazione Per esempio, lottare per il domani, un domani senza condizionamenti per la donna, un domani così lontano che neppure noi ci saremo. L'uomo ha sempre rimandato ogni soluzione a un futuro ideale dell'umanità, ma non esiste, possiamo però rivelare l'umanità presente, cioè noi stesse. Nessuno a priori è condizionato al punto da non potersi liberare, nessuno a priori sarà così non condizionato da essere libero.
Tratto da Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel, La donna clitoridea e la donna vaginale e altri scritti, Scritti Rivolta Femminile 1, 2, 3
Cara Flora la tua impresa è chiara, e in quanto tale geniale. Una prosecuzione con altri mezzi della battaglia per la cultura della tua vita activa [+] al momento della maturità contemplativa della vecchiaia.
Pensavo stamane leggendo Whitehead che SI potrebbe dirti un personaggio di quel Fahrenheit 451 che tanti equivoci rappresenta sui libri, e la lettura. Ma spiegherò perchè è proprio quella narrazione che non funziona quando si accede al problema del saper leggere come correttivo prezioso deutoragonista del saper scrivere.


L'introduzione alla matematica di Whitehead [white head della tribù dei piedi neri] è paradossale, perchè allontana a ben vedere il neofita che dovrebbe invece introdurre, appunto. Lo fa involontariamente, sembra, ma la catastrofe è proprio l'assunto, cioè che uno specialista inevitabile come un white head cultore del pensiero matematico, e non solo, possa condurre l'incolto al ragionar di cose del rigore e del far di conto.
Perchè?
Prezioso rigore quello della tribù, ma che scivola come acqua di fonte e si perde tra i sassi della discesa in campo in quanto la lettura del suo librino può essere efficace, appunto, se si ha una mente adusa a ragionar leggendo.
Non un'introduzione quindi, in quanto per esercitare la funzione maieutica abbisognerebbesi di un processo più didattico, se non didascalico esplicitamente, con un'esperimentazione del campo che preveda passi e percorsi concretissimi e in cui il ragionare non sia una premessa del buon andare ma una conseguenza.

Mi spiego, prendiamo la questione dei parametri a pag 56 e 57 e delle costanti...che variano! Si potrebbe porre la questione dispiegandola con casi particolari per esempio che conducano con un'aggiramento della definizione per via verbale, conducendo ad una acquisizione "pratica" dell'apparente paradosso per cui ognuno dei termini, variabile e parametro-costante,  vari a suo modo alla fine e all'inizio dell'alfabeto - espediente quello che appare ingannevole se non si coglie la splendida innovazione che l'invenzione del metodo algebrico ha introdotto nelle cose delle quantità e qualità che si sostengono e apparentano genialmente per cogliere e risolvere i problemi,  detta matematica dai moderni.


[prima parte, continua]


La tua impresa, dicevo, è geniale perchè questa scelta non ha niente di generale e divulgativo, ma è una ricerca di efficacia personale, personalissima. L'esplorazione della lettura uscendo dalla mitica della lettura silenziosa personale intima cerebrale senza andare all'alienazione del reading della lettura in pubblico tutta rivolta questa ad una mitica introduzione al libro...disattivandolo.
Tu provi a spostare utilmente il problema, dal libro e dall'autore, direttamente al testo e all'ascolto dando loro corpo letteralmente, il tuo. Dai voce da te (al testo) e ascolti in video, ti sdoppi e così ti osservi, ma con vista costante sullo scritto, riproponendolo, tradotto e no, proponendone mappe e punti di riferimento e di ancoraggio con divagazioni anche di alleggerimento della tensione. Davanti alla tastiera, questo è il luogo!

Luogo giusto più che mai, joyciano, gioisiano, non solo per il lettore di germi ciois, chè la tastiera è il territorio depositato dei fonemi, scissi e ricomponibili nell'alfabeto tastato: è la combinatoria meravigliosa realizzata del digitale, il banco di lavoro del filologo 
* diffuso con lo scripting che rilancia la scrittura alfabetica, per il suo stesso tramite.
Se lavori al video e alla voce davanti alla tastiera dici qualcosa che è insieme sovratesto paratesto e sottotesto, insomma tutta ekphrasis ° dello scudo di Achille a Troia che si fissa nei videotesti: l'ipertesto che poi fissi come pagina sul tuo diario-di-bordo è (solo) un'àncora, eh, bentrovata al visitatore per entrare.


No, Fahrenheit 451 non va. Visione pregutemberghiana della lettura, altomedievale del libro nella sua fase copspicua (è utile e molto interessante vedere qui per es. Le Goff); poi infatti il libro ha preso una china violenta, precipite Per quanto rapido fluisca il suo torrente precipite,.. Poiche', sembra, essi mirano al solo risultato: che un libro non potrà mai contenere un uomo o una donna tutt'interi se non prigionieri. Ci vuole il coraggio di essere in quel momento ben altro che un libro, sporgersi sull'abisso con garbo, non lasciar bruciare l'arrosto per vagare nel bosco in tondo vaneggiando parole morte per sempre, con questa strana scusa..

"il linguaggio onora, e approva
chi gli dona vita nuova;
vanità e viltà perdona,
finalmente le incorona.
Se con questa strana scusa
Kipling perdonò, e la musa
di Claudel perdonerà,
di un tal genio ha già pietà"
[(sic) Al termine del corso lo studente conosce in modo approfondito la letteratura greca dalle origini all'età tardoantica. Possiede un metodo filologico per la lettura ...]
[° posso dire 
ekphrasis senza altro perchè starà a te googolarne il senso]
[+ 
Con il termine "vita activa" propongo di designare tre fondamentali attività umane: l'attività lavorativa, l'operare e l'agire; esse sono ...]

Leggerlo è un piacere, limpido, il godimento dello scrivere bene, stare sull'Olimpo.

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