"L'età chiedeva un'immagine della sua rapida smorfia / Non già la grazia attica o la scultura della rima" [E.P.]
Il verbo "ingravesco" è incoativo, cioè esprime, col suffisso in -sco, inizio di azione. [P.F.]
Paolo Fai martedì, 12 febbraio 2013 Ingravescente aetate
Questo ablativo assoluto è, di tutta l'allocuzione del Pontefice di Santa Romana Chiesa, Benedetto XVI, al concistoro dei cardinali con l'annuncio delle sue dimissioni da Capo supremo della Chiesa cattolica, questo "ingravescente aetate" ne è il cuore dolente, tragicamente dolente.
La traduzione in italiano è però povera e lontana dalla drammaticità della parola latina "ingravescente". Non so chi abbia fatto la traduzione, ma certo è che se è di mano del Pontefice, tradisce, e molto, l'intensità sconvolgente del participio presente latino. "Per l'età avanzata" è ben misera cosa rispetto a "ingravescente aetate". L'età avanzata è vaga e dice molto poco rispetto al valore semantico di "ingravescente". C'è, nel verbo latino, la forza plumbea della lunga serie di anni che si è accumulata sopra e dentro l'anziano Pastore tedesco, una forza tanto plumbea da gravare fino a farlo soccombere davanti alle sempre più vaste e molteplici prove che la Chiesa cattolica oggi è chiamata ad affrontare e, possibilmente, a risolvere.
Il verbo "ingravesco" è incoativo, cioè esprime, col suffisso in -sco, inizio di azione. Benedetto XVI ha dunque voluto sottolineare come egli abbia cominciato ad avvertire il peso intollerabile degli anni, intollerabile fino al punto da "provare stanchezza" (anche con questo significato il verbo "ingravesco" è adoperato nel latino classico). A voler ancor più dissezionare il verbo, anche la preposizione è molto importante. Infatti, rispetto al semplice "gravesco", 'divenir gravido', "in" contribuisce ad "appesantire" il carico esistente, tanto che il significato primario di "ingravesco" è "divenir 'più' gravido", quindi "peggiorare".
"Il mio corpo/anima - ha voluto dire Benedetto XVI -, nell'età cui sono giunto, non mi permette più di reggere e sostenere col necessario vigore, fisico e mentale, il peso, ormai esorbitante per le mie forze, degli impegni cui le funzioni di Pontefice mi chiamano". E, umano, troppo umano (e certo, così, più vicino anche ad una certa idea laica della Chiesa), ha rassegnato le dimissioni.
Papa Ratzinger, con questo annuncio, è già passato alla Storia, perché sono pochissimi i casi di abbandono del Soglio pontificio prima della scadenza imposta dalla morte. Come è invece avvenuto a papa Giovanni Paolo II, che, bevendo fino all'ultima goccia il calice del dolore e del martirio, si è offerto come icona del Christus patiens.
Due modi diversi di testimoniare il dolore.
"Nolite iudicare".
Cari saluti
Paolo Fai
forum [Colpevole di aver cominciato a insegnare latino e greco a 23 anni, ha ingoiato l’amaro rospo del pensionamento coatto per sopraggiunti limiti d’età (60 anni…), mentre la gerontocrazia è il marchio costante della politica italiana.]
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