2. Soggettività della matematica.
L'esattezza della matematica, vista più da vicino, quell’ esattezza in cui dal punto di vista dello stesso matematico pare si fissi più nettamente l'oggettività come pura oggettività, non é altro che il prodotto di una sintesi, o costruzione soggettiva, senza la quale l’oggettività, dei rapporti matematici si ridurrebbe in un vero niente, nella matematica tutto é rapporto, ma non c’é rapporto che non sia costruzione mentale. Un triangolo non c’é se non si costruisce;e chi non sa costruirlo, non potrà mai vederlo; la somma di due numeri esiste soltanto per chi sa trovarla; e i numeri si sommano, in quanto noi li sommiamo; e ogni numero da sommare c’ é, in quanto lo formiamo con la ripetizione dell'unità. E tutto perciò é costruzione nostra. La quale non produce qualche cosa che, prodotta che sia, si possa staccare dal soggetto; come il tavolino che, costruito, esce dalle mani del falegname. Ché il prodotto della costruzione matematica, cessata la costruzione, vien meno con lei, e non risorge se non in virtù di una nuova costruzione; e insomma il costruito qui non é altra cosa dallo stesso costruire. E poiché il costruire é per l’ appunto l’ atto in cui lo spirito si realizza, tutto soggetto in cui si viene costituendo il sapere matematico, ben considerato, non é se non il soggetto che realizza se stesso attraverso la matematica: un realizzamento, anch’ esso, di pura soggettività, un processo estetico |1.
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