giovedì 3 settembre 2015

[l'ago di Como] interessata ascoltatrice della conversazione

Quel ramo del lago di Como, un testo-telecamera che "filma" da par suo una scena d'avvio. 
E un film che finge la scena https://youtu.be/CGlXc5_DKnM
e Google che mappa il territorio/country-mode [L'ago di Como]

LABORATORI DI SCRITTURE DIGITALI
[Ecco  potrei correggere da pedante maestra gli errori d'ortografia, ahah]


  Renata R.18:07 3 settembre 2015 - Si deve calcolare quanto toglie (o forse per qualcuno aggiunge) vedere una foto o un film a una pagina di letteratura?
https://plus.google.com/+orazioconverso  Quella è multimedia, o forse cultura audiovisiva, scrittura certamente. Ma noi dobbiamo ora indagare la scrittura di Alessandro Manzoni (penseremo al Piero dopo, ah ah, hai ragione!) per dire ai "codificatori", a quelli che scrivono profondo (fino al server sottostante) SULLA PAGINA DIGITALE, cos'è il genio della civiltà alfabetica che dai greci arriva attraverso più di due millenni ad Alessandro Manzoni e da lui a noi due, cata Renata, che osiamo dirlo: Quel ramo dell'ago di Como....ah ah 
Chiamiamo il comico linguistico a giocare sul grande testo di Manzoni e chiamiamo seriamente col suo nome ciò che la cultura alfabetica ha permesso: scrivere codificando come nella poesia (che è codice altissimo e chiede competenze ed attenzione per penetrare ciò che è disponibile apertamente, i versi, a chi vuole entrare nell'indagine del mondo) e chi scrive col software parole coese di origine anglosassone ma mette insieme le logiche della sintassi che diviene algoritmica potentemente utilizzando "linguaggi" fenomenali !!!Renata,  Forse io esagero,  ma a me parla un modo di esprimersi, e non può essere un caso che tu ti definisca in quel contesto interessata ascoltatrice della conversazione

👉 virgola -----------------pausa breve
👉 punto e virgola -----pausa doppia di una breve
Quel ramo del lago di Como , che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. Per un buon pezzo, la costa sale con un pendìo lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in ispianate, secondo l'ossatura de' due monti, e il lavoro dell'acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de' torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna. Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa: un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città. Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, (....)

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