mercoledì 4 maggio 2016

i disastri dell'utopica società armoniosa

Negli anni 70 mi interrogavo sulla scuola con l'insegnamento della matematica (oggi sul conflitto sociale, i disastri dell'utopica società armoniosa, la concorrenza tra scuole, l'eliminazione della certificazione dello stato e l'eliminazione del valore legale dei titoli di studio)
La verità è che la valutazione ha un effetto performativo in sé, che prescinde dall’impalpabilità dei suoi contenuti e metodi, e mira a rafforzare in modo analitico quella forma di controllo che è la costruzione di una soggettività individuale attraverso gli strumenti del calcolo e dell’inquadramento statistico, come il Foucault critico delle politiche neoliberali ci ha insegnato. Non va infatti sottovalutata l’economia morale implicita nei processi di misurazione di precisione, che isola i devoti del culto rigoroso della misurazione in una torre d’avorio impermeabile ai criteri empirico-sperimentali della revisione, falsificazione, correzione, e soprattutto a ogni riferimento alla costituzione della società in dominanti e dominati, e alla critica dell’ingiustizia che permea l’ordine sociale. In modo esemplare, gli adepti al culto della misurazione sono incapaci di comprendere che quelle procedure che contribuiscono a implementare sono le stesse che producono la precarizzazione del figlio o il licenziamento del vicino di casa ultracinquantenne, dalle loro anime belle percepite come ingiustizia. Fanti

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