lunedì 22 agosto 2011

a Niamey i primi di gennaio del 1980

Cosi, dopo aver preso accordi con il preside di Niamey sul periodo più opportuno, tornai a Niamey i primi di gennaio del 1980 per venti giorni.

Trovai un ambiente diverso : il Rettore mandato via e sostituito da un professore molto legato alle teorie parigine, il preside duro e freddo, scontento di vedermi e mi disse che avevo scelto un periodo non adatto e che gli allievi non erano contenti. 
Questo colloquio avvenne in presidenza, e …….. poi suonò la campanella per l’intervallo. 
Uno dei miei ex allievi scoprì, attraverso la porta socchiusa che era tornata la sua professoressa. I miei 40 allievi, senza curarsi delle rigide direttive scolastiche spalancarono la porta e mi circondarono. Ma le cose non cambiarono: il giorno dopo il Rettore,il preside e qualche consulente francese mi dichiararono che non ero gradita.

Risposi: “Parto subito ma, poiché devo fare un rapporto all’Unesco dichiarerò quando sta accadendo e farò i vostri nomi e cognomi”. 
La situazione cambio: “Va bene , disse il Rettore, sarà dato un quaderno nuovo”. 

Il giorno dopo entrai in classe, la mia classe. Sono eccitatissimi . Mi dissero che erano sempre 40 ed al posto di …….una nuova compagna . Io dissi come si farà, avevo pensato ad una nuova esposizione ma come farà lei la nuova compagna poverina? “Che importa dissero l’aiutiamo noi”. E come fosse un palcoscenico teatrale si raggruppano come nell’esposizione di un anno prima , e ripetono senza tabelloni le spiegazioni che avevano dato un anno prima. La compagna non poteva capire nulla, ma io avevo capito che quel programma li aveva profondamente impressionati e non si trattava di un imparaticcio a memoria.
La seconda esposizione proponeva questi argomenti: geometria analitica , affinità, prospettiva, leggi matematiche ,grandezze direttamente e inversamente proporzionali.
Anche questo era il programma di un anno scolastico in Italia. Qualche difficoltà per la prospettiva. Nel Niger non ci sono stati mai pittori (“ quando un paese è tanto povero mi aveva detto il direttore del museo ci si dà alla musica e non alla pittura”).E cosi sono diventata per qualche giorno insegnante di disegno a partire da come si vede la realtà anche l’esposizione fu questa volta ancora un vero successo.

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