In sostanza, è il modello cino-giapponese di stalag per la scuola, modello universale di società autoritarie, non-liberali - efficentiste. In italia...
Piccoli robot crescono
ovvero, il grottesco come key chiave di lettura di una Esperienza di ricerca-azione per lo sviluppo dell'intelligenza critica
[zoomate sulle immagini per leggere bene]
10 novembre 2011 |
L'ipotesi che un
pensiero proporzionale sia
presente in bambini di 4 anni, può
sembrare ardita;
tuttavia le mie esperienze di
ricerca-azione mi inducono a formularla e a riconoscerne le radici
psicologiche in una sorta di “bisogno di equità”, che è quel bisogno di
giustizia e di libertà su cui ognuno — e
i bambini in particolare —
fonda le radici delle proprie certezze.
Da qui nasce il “costrutto di equità’” che è appunto la costruzione empirica, legata al bisogno, della relazione tra due variabili, dove al mutare dell’una muta per riflesso anche l’altra
D’altra parte, secondo Hawkins, l’attitudine a trovare strutture per dominare la complessità dell’esperienza con il pensiero è connaturata alla natura umana; esercitata fin dalla prima infanzia, è perfezionata e resa più potente con la formalizzazione matematica. Se si assume questo punto di vista si può immaginare che la “proporzionalità diretta”, prima dì formalizzarsi come struttura numerica, rappresenti una stralegia cognitiva naturalmente messa in atto dai bambini per interpretare, organizzare, analizzare, rappresentare e dare senso a quanto accade sotto i loro occhi.
Tra le tante evidenze sperimentali raccolte negli anni, particolarmente significativa mi sembra l’attività che nasce dalla lettura della fiaba “Riccidoro e i tre orsi” che qui voglio condividere.
Da qui nasce il “costrutto di equità’” che è appunto la costruzione empirica, legata al bisogno, della relazione tra due variabili, dove al mutare dell’una muta per riflesso anche l’altra
(E' giusto che la tazza di Babbo Orso si.a più grande di quella dell’Orsetto perché Babbo Orso è più grande).
D’altra parte, secondo Hawkins, l’attitudine a trovare strutture per dominare la complessità dell’esperienza con il pensiero è connaturata alla natura umana; esercitata fin dalla prima infanzia, è perfezionata e resa più potente con la formalizzazione matematica. Se si assume questo punto di vista si può immaginare che la “proporzionalità diretta”, prima dì formalizzarsi come struttura numerica, rappresenti una stralegia cognitiva naturalmente messa in atto dai bambini per interpretare, organizzare, analizzare, rappresentare e dare senso a quanto accade sotto i loro occhi.
Tra le tante evidenze sperimentali raccolte negli anni, particolarmente significativa mi sembra l’attività che nasce dalla lettura della fiaba “Riccidoro e i tre orsi” che qui voglio condividere.
Leggo la storia nella mia classe di 18 bambini di 4 anni, accompagnando il
linguaggio verbale a quello mimico-gestuale in modo tale che da questa attività
scaturisca facilmente una pantomima, in cui ogni bambino possa mimare e
drammatizzare i ruoli di tutti i personaggi, modulando anche il tono della
voce a seconda della grandezza! personaggio da rappresentare; Babbo Orso
grosso grosso, con una voce grossa grossa; Mamma Orsa grossa la metà, con una
“oce grossa la metà (Rosatia; Cioè noonale”) e l’Orsctto piccolo
piccolo, quanto la metà di Mamma Orsa, con una voce piccola piccola.
Adotto queste strategie proprio perché sono convinta del fatto che comprensione
e motivazione siano strettamente legate a situazioni di apprendimento attivo;
lo sforzo cognitivo richiesto non solo deve essere consono alle effettive
capacità mentali del bambino ma deve essere risonante con i suoi bisogni, così
da stimolare emozioni positive legate all’esperienza che sta facendo. L'ambiente
adatto è quello di tipo socio-costruttivo descritto da Barlolini Bussi (2008).
[to be continue]
[to be continue]
Nessun commento:
Posta un commento