domenica 30 novembre 2014

Annotations to come un rompicapo

Combinazioni. Come si combina un librino di Frajese e un libro delle devozioni cittadine di Joyce: books.google.it/ Gottfried Wagner


11:42

Ed io leggevo al mare nel 1961 senza saperne niente di particolare. Grazie a Giulio De Angelis e alla mia ignoranza.
Flo Io invece ci provai nel  '70, ma forse comprai il mio 'Medusa' su una bancarella, (infatti non trovo il volume delle note). Mi bloccai alle prime pagine. Solo spolverando, ho ritrovato 'Ulisse' e mi son detta che ora, col tempo disponibile e l'aiuto del web, avrei potuto riprovarci. Così ho fatto e (grazie al web ) ci ho preso gusto. Ho cominciato giocando, come con un rompicapo; poi, provando la lettura ad alta voce per rendermi conto se capivo; e ora finalmente, mi godo anche certi brani di lettura bellissimi: sia come prosa che poesia. Per non parlare della meraviglia che mi suscita questo suo modo di descrivere la mente umana... modo che ho paragonato all'invenzione della prospettiva, che ci  permise di passare dai concetti pittorici, alle immagini visive come il nostro occhio umano le vede. Sono prolissa, scusi... ma l'argomento mi appassiona e non capita ogni giorno di parlarne con qualcuno.


venerdì 21 novembre 2014

App

"Ho pubblicato, da poche ore, una nuova app nel Google Play, cioè nel marker per smartphone Android.
[ Applicazioni, tutto sulle App, funzionalità, notizie, app store, modelli di business, strumenti di sviluppo,...]
Questa app, un'applicazione che raccoglie tutti i video tutorial fatti e quelli futuri, nonchè qualcos'altro che mi salterà per la testa strada facendo."

Coder

 Ma: Cosa c’è di nuovo? Anch’io 30 anni fa facevo i corsi di Pascal, di Fortan, di Basic, etc!”.

  1. Non si facevano a 5, 6 e nemmeno a 8 anni 
  2. Oggi l’approccio al coding è completamente diverso: si punta alla scuola primaria e poi alle medie (secondarie inferiori) perché l’obiettivo è fornire, anche con pochissime ore di lezione, un approccio logico alla programmazione
  3. Non si insegna un linguaggio specifico che magari, quando i bambini saranno adulti, sarà già stato accantonato da anni
  4. La filosofia alla base del movimento dei Coderdojo, che molto ha già fatto per il coding, è quello dei metodi attivi, cioè il “learning by doing”. Imparare facendo. I bambini sono immersi in un ambiente logico e matematico, ma la creatività e la fantasia hanno un ruolo centrale negli incontri sul coding di oggi. Io di quei corsi di Pascal di 30 anni ricordo noiosissime e interminabili lezioni “frontali” teoriche (ma forse non ho avuto buoni insegnanti…)
  5. Il movimento del coding promuove altri “valori” quali quelli del software libero, della condivisione e del “remix”, ovvero del riuso del codice realizzato da qualcun altro. In un mondo di steccati e “walled garden” erette da questa o quella big dell’elettronica di consumo è bene che più i giovani conoscano alternative.
  6. Non è necessario e forse neanche utile puntare a far diventare il coding materia di studio curriculare in Italia. Mancano gli strumenti e la formazione degli insegnanti, sopratutto nella scuola primaria. Finora le iniziative hanno portato a portare nelle scuole, le esperienze (spesso volontaristiche) fatte sul territorio da gruppi e associazioni. E potrebbe essere la via giusta, almeno per un po’ di tempo.
  7. Un punto importante: l’approccio ludico alla programmazione permette di rinforzare e di far comprendere meglio anche le tradizionali materie scolastiche. Come mi spiegava Massimo Avvisati di Codemotion: “Se in geometria hanno studiato l’angolo giro e nel videogioco che costruiscono devono ruotare un’astronave, ecco che riescono a dare un senso al concetto di 360 gradi. A 7 anni con Scratch riescono già a capire il sistema di coordinate cartesiane. Ma può valere anche per le discipline letterarie
  8. Avviso per mamme e papà: il coding non è una cosa “da maschietti” ma un ottimo strumenti per avvicinare le discipline matematico-scientifiche anche le bambine. E aiutare al colmare in prospettive il “gender gap” che il settore sconta, anche ma non solo in Italia
DoveCodemotion è una conferenza internazionale sulla programmazione e punto d’incontro tra appassionati su quel che ruota intorno alla tecnologia. L’edizione di Milano, con conferenze, corsi e workshop, è al Politecnico in Bovisa dal 26 al 29 novembre. Le attività Kids per bambini sono sabato, tra le 10 e le 18 (prenotare). Altri corsi di coding per bambini? Presso i Coderdojo italiani, vere palestre per imparare a programmare che hanno molte attività riservate ai più giovani. Informazioni su coderdojoitalia.org.

giovedì 20 novembre 2014

Lumache in matematica

tracce di lumache

Tracce di lumache

(Scheda PDF di questo problema)
Quattro lumache hanno strisciato su un pavimento formato da piastrelle rettangolari tutte uguali fra loro. La figura mostra la traccia lasciata da ciascuna di esse.
fig
Sai che:
  • la traccia lasciata da Rin è lunga 25 decimetri,
  • quella lasciata da Gin è lunga 37 decimetri,
  • quella lasciata da Tin è lunga 38 decimetri.
Quanti decimetri è lunga la traccia lasciata dalla lumaca Pin?
Credit: Kangourou, Benjamin, 2004.

Perché questo problema è esemplare?

Il problema è rivolto agli alunni della classe prima media (secondaria di primo grado).
E' esemplare perché:
  1. ha una ambientazione interessante;
  2. all'inizio sembra difficile;
  3. può essere suddiviso in sottoproblemi più semplici;
  4. richiede una strategia in più passaggi sequenziali;
  5. c'è la sorpresa della scoperta ovvero l'effetto aha!;
  6. implica e introduce un argomento importante come la soluzione di un sistema di 3 equazioni di primo grado;
  7. è collegato con il teorema di Pitagora.
Vi basta?

La soluzione

Per calcolare la lunghezza della traccia di Pin bisogna conoscere quanto sono lunghi i lati e la diagonale delle piastrelle.
Per conoscere tali lunghezze si procede in tre passaggi:
  1. diagonale = (traccia di Tin) : 5 = 25 : 5 = 5 dm;
  2. lato corto = (traccia di Gin - 25) : 4 = 12 : 4 = 3 dm;
  3. lato lungo = (traccia di Tin - 18) : 5 = 20 : 5 = 4 dm;
  4. traccia di Pin = 5+3+4+3+5+3+4+3+5 = 35 dm.
La soluzione si può esprimere anche con il seguente sistema:
diagonale = x
lato corto = y
lato lungo = z
5x=25
5x + 4y = 37
6y + 5z = 38

Una curiosità scientifica

Perché i nomi delle lumache sono troncati?
Rin = Rino o Rina?
Gin = Gino o Gina?
Tin = Tino o Tina?
Pin = Pino o Pina?
Le lumache sono animali ermafroditi, cioè sono contemporaneamente sia maschi sia femmine. Ciascun individuo infatti ha gli organi riproduttivi maschili e femminili.
I loro nomi quindi hanno una certa ambiguità che permette di interpretarli per entrambi i generi, maschile e femminile.

Pace e bene a tutti!
Gianfranco Bo

Data creazione: novembre 2014
Ultimo aggiornamento: novembre 2014
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Sito Web realizzato da Gianfranco Bo

giovedì 13 novembre 2014

I compiti a casa

L'edificio scolastico è irraggiungibile quel giorno, e allora non si fa scuola: perchè? Allo stato attuale della rete e dell'uso che i giovani ne fanno, sarebbe per lo meno logico, quel giorno, fare delle attività possibili in linea su Internet.

E allora perchè? Perchè si crea questo vuoto "ufficiale" - magari qualcuno lo usa per un ripasso o, al meglio, di recupero in modo spontaneo - visto che lo studio scolastico ha una sua continuità nel tempo e nei termini dati.

La scuola non è una cosa vera, è una formalità da espletare (sic) per portare a casa una normalità quotidiana della società del benessere diffuso, più o meno, che costituisce ormai un'esigenza vitale di base - e non più un'obiettivo culturale di emancipazione dal bisogno.
E dunque ben oltre la pratica dei compiti a casa, la chiusura di un'edificio e delle attività che vi si svolgono ordinariamente la proietterebbero in uno spazio completamente diverso.

sabato 8 novembre 2014

il quaderno di matematica

[Lettera del prof] Un giorno di fronte a queste alllusioni ad una "matematica (la mia e di Emma Castelnuovo, Giovanni Prodi, per es) che lascia il tempo che trova" - neanche carine e spiritose come la tua - sbottai. Chiamai la mitica Paola Cian a esibire il suo quaderno di matematica (tenevo che si tenesse un quaderno, ricordi?) : sapevo che Paola, secchiona ma simpatica a tutti i suoi compagni, seguiva le mie indicazioni... il quaderno conteneva circa 47 problemi svolti, articolati, dimostrati che noi prendevamo dai testi della Castelnuovo, da Giovanni Prodi, dalla storia stessa della matematica, ... etc; la mandai a spese mie nella piazzetta dietro il forno alla copisteria a fotocopiare il quaderno (peccato! non lo ritrovo) e lo tenni a disposizione dei critici superficiali per gli ultimi giorni di scuola..

Dev'essere stato allora che decisi che il mio sforzo era superiore alle vostre forze e lasciai la scuola.

Anche tu oggi alludi a quei ridicoli esami di analisi matematica che vi propinano per farvi diventare "specialisti" in un'Italia che non conosce alcuna cultura di massa matematica formalizzata e quindi non riesce ad elaborare una cultura digitale e tecnologica adeguata - ben oltre la sterile pratica tecno-ingegneristica che scava sempre più l'abisso tra i tecnocrati e le persone "comuni".

Il quaderno di Paola era magnifico, con le sue correzioni e le sue note personali, ma non bastava a giustificare il mio fallimento e quello della cultura democratica di massa che tentava una scuola pubblica uguale per tutti come base comune per una nazione, la quinta del mondo come produzione!

Anche oggi gli "italiani" sono ciucci in matematica e si colpevolizzano di fronte al solito ricercatore prezioso e snob.. madò! 

Ed anche tu magari...ricerchi..."usi" la matematica, quella efficiente e ben compartimentata, senza pensare che i BRAVI come Wernher von Brown (il tecnico nazista tedesco colonnello delle SS importato in Usa per le glorie dei lanci spaziali Apollo) mandavano missili su Londra dai laboratori - in cui lavoravano come schiavi i prigionieri -  a due passi dai campi di sterminio nazista, imperterriti, presi dalla loro scienza e dei loro padroni.

E magari ora tu mi dirai "che c'entra il nazismo ora" etc etc...ah ah ah

ci vediamo

Editor

giovedì 6 novembre 2014

NumeriParole

martedì 4 novembre 2014

Maria e gli ombrelli

http://bim.rootiers.it/node/56

quante matematiche siano possibili

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contare è umano
non tutti cominciano dal pollice
i masai contano con due mani fino a venti
se è umana poi la matematica
e quante matematiche siano possibili
non lo so
una volta (eppure) della radice quadrata di due
m'innamorai


[povero #alanturing]

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