La tipografia a scuola è la Tecnica Freinet che più ha caratterizzato l'insegnamento del maestro francese (e dei suoi compagni di strada), ma a nessuno venga in mente che questo sia parte di un metodo, di un sistema che Celestin Freinet mette a punto e rende così disponibile ad un uso generalizzato.
L'esperienza di Freinet, e di Emma Castelnuovo, indica una direzione che dice ben altro: i cosiddetti metodi dei normalizzatori, sono per la formazione umana gabbie inaccettabili in una società aperta, democratica e liberale - cioè fondata sull'individuo e la sua determinazione individuale.
La sostanza del grande magistero di questi nostri maestri sta in una scelta squisitamente politica, partire dalle difficoltà, dalle diverse abilità, dal dialogo con tutti nella scuola di tutti.
Nessuna "didattica" a semplificare la complessità dei problemi che pone un rapporto democratico in società profondamente segnate dalle disuguaglianze: a cominciare dalle attività scolastiche aperte della scuola di massa.
Allora ecco il punto: Freinet e Castelnuovo se cominciassero oggi costruirebbero il loro magistero sulle reti sul digitale sulle concrete disponibilità della società globale [op.cit. vedi: my phrasebook voice]: non si chiuderebbero nel sistema scolastico (quello intenderci, che produce l'analfabetismo sostanziale de il 68,2% della popolazione, pari a 39.146.400 unità).
Le agenzie dell'apprendimento, con valenze fortemente formative, sono ormai ben diffuse in tutte le articolazioni della società, là vanno individuate e riprese.
Emma e Freinet hanno lavorato sempre alla dissoluzione della scuola, un pò come Franco Basaglia fondò il suo impagabile lavoro sulla chiusura preliminare dei manicomi di contenzione.
En combinant expression et communication, Freinet avait sans doute fixé la trame de la vie scolaire et de la vie tout court.
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