A volte, come in letteratura, anche in matematica si possono eliminare le virgole mediante opportune perifrasi: ad esempio, dicendo «un decimo» invece di O,l. Ma in generale la virgola non è eliminabile: venticinque secoli fa Pitagora scopri infatti, con suo grande scandalo, che esistono numeri «irrazionali», come la radice quadrata di due, che non si possono descrivere con perifrasi finite. E questi numeri, o almeno le loro parti decimali e irriducibili, costituiscono la prima apparizione dell'infinito nel pensiero filosofico e matematico, e i veri virgulti del suo giardino. Naturalmente, virgulto ha la stessa radice latina di virgola, ed entrambi significano piccola verga o ramoscello.
In inglese la virgola si chiama invece Gomma, una parola greca che significa «ritaglio», e che in letteratura italiana sta a indicare la parte di un periodo compresa fra due virgole.Ma non c'è nessun legame, in matematica, fra le virgole italiane e quelle inglesi: mentre le prime separano le parte intere da quelle decimali, le seconde separano le migliaia,i milioni, e cosi via: in inglese si scrive infatti 1,0000 1,000,000 per ciò che in italiano si scrive 1.000 o 1.000.000. E viceversa in inglese si scrive O,l: ovvero, in inglese le virgole sono punti, e i punti virgole!
Le virgole inglesi, cosi come i punti italiani, sono dunque gli analoghi degli spazi grafici o delle pause musicali, che si inseriscono per separare in parole o frasi il flusso continuo delle lettere in un testo, o delle note in uno spartito. Ed è grazie al sistema tradizionale della matematica introdotto dai babilonesi, che si può usare un unico comma in inglese, o un unico punto in italiano, per indicare un numero infinito di separazioni tra migliaia, migliaia di migliaia, e cosi via.
Nel sistema additivo musicale, analogo a quello matematico romano, si richiedono invece tipi diverse di pause per ogni durata canonica: e infatti ce ne sono otto, che vanno dalla breve alla semibiscroma.In logica, più che le virgole sono importanti le virgolette.
Usandole ad arte è possibile distinguere fra uso e menzione, cioè fra aspetti letterali e metaforici:ad esempio, notando che un mononosillabo consiste di un'unica sillaba,ma "un monosillabo" di sei. Ed evitarle non è possibile, se si vuole andar oltre i discorsi confusi.
Evitare le virgole invece è possibile, adottando i codici senza virgole introdotti per la prima volta da Huffmann nel 1952, e oggi comunemente usati in informatica nella compressione dei dati. Per qualche tempo si pensò che lo stesso Dna fosse uno di questi codici, ma poi si scopri che non era cosi: evidentemente, la Natura ama la virgole, come dimostra anche il fatto che abbia inventato un bacillus comma,o bacillo virgola. E allora possiamo amarle anche noi.
Emma Castelnuovo e il lavoro sui materiali a Cenci [foto-report Brunelli]
IN MATEMATICA C'È UNA DIFFERENZA FRA VIRGOLE ITALIANE E INGLESI:
COSI LE SCIENZE ESATTE SCOPRIRONO LA VOGLIA DI PAUSA
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