sabato 19 marzo 2016

Alvi. Professore alle medie.

GIOVA FORSE TALORA PENSARSI ALTRIMENTI: FINGERSI IN UN'AULA Professore alle medie. Davanti ragazzini vestiti di nero, che seduti mormorano ai loro cellulari distratti, rimemorando video-giochi o rapidi erotismi. Guarderei gli orologi di alcuni, deducendone che trovano al risveglio sui loro comodini una paghetta esentasse che supera lo stipendio quotidiano che il mi-nistero paga agli insegnanti. Tra file di capelli diritti spierei gli altri, più poveri. Tutti però a parlare tra loro. Meglio così; temerei il loro silenzio. Ma che dire? Parlerei di pugilato, dei film di Bergman, di conchiglie o di quel tal Luke Howard, farmacista e medico, che nel 1803 si dedicò alla mite stravaganza di catalogare le nuvole. Direi formativa la spiegazione della differenza tra i cirri, i cumuli e i nembi. Soprattutto varierei tono: ricercherei prima quello epico, poi quello comico, infine il tragico. Con certezza, li deluderei. Ne sarei ben presto deriso. Ma tenendo al mio stipendio dovrei restare li; forse m'abituerei. Avrei la scusa del programma da recitare. Educarli a che? A dissentire da un'epoca subumana? Sarebbe un male, l'inasprirebbe, indebolendoli. Educarli alle piccole cose che diano loro forze di fede e bellezza? Preside e consigli scolastici mi richiamerebbero al programma. Scassinare con loro per fini venali un sito Internet? Finiremmo in prigione. Adattarmi al programmi e insegnargli qualcosa di utile a trovarsi un buon lavoro? Ma di ciò í professori sanno assai poco, altrimenti l'userebbero per sé, cambiando lavoro. In conclusione la condizione d'un professore è disperata. Quello che egli sa, se lo sa, serve a poco. Non c'è salumiere del Riminese che, leggiucchiando, ormai non lucri in Borsa due stipendi in più al mese. Il mondo è ormai una specie di Enalotto ad aria condizionata, in cui tutto gira troppo in fretta, peché sia concesso d'educare alla calma. La scuola è come Viri, destinata alla liquidazione. Un computer, qualche soldo agli orridi corsi a pagamento personalizzati e s'ottiene già ora un pezzo di carta. Meno pene e miglior risultato. E alla fine minori umiliazioni per tutti. Perciò dissento dall'idea di fare gli esami ai professori. In questa scuola sarebbero un'altra commedia. Il ministero vive nel mondo di Henver Hoxhae, la riforma è grottesca, tampona le falle d'una nave di ferro arrugginita. Saltatene via. Come? Temo che per chi voglia davvero insegnare ci sia solo una soluzione libertaria: abolire il ministero, e il valore legale del titolo di studio. Farsi le scuole da soli.


venerdì 11 marzo 2016

il testo e il libro


Se tornassi indietro, ab initio ((lat.) (dir.) dal principio.), terrei il Ferrauto come testo, non come libro ma come...
Posted by Orazio Converso on Friday, March 11, 2016

domenica 6 marzo 2016

SQUARE Matematica in piazza

clouded by fatigue and mortality
ritornava
nello Square d'Orleans.
then he burned all his sketch-books
and manuscripts.

[
?q=chopin]

La Matematica nella Realtà. Ha detto: "ma è pieno di forme qui! Squeo triangle circle...."

search