giovedì 17 dicembre 2015

RACCONTA E CONTA


GeoGebra, non solo geometria.
Classe prima, scuola primaria:
http://splashscuola.altervista.org/geogebra_primaria/01vocali_storie.shtml

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Splashragazzi. Scuola
CINQUE VOCALI, CINQUE STORIE. RACCONTA E CONTA. A OGNI VOCALE SI ABBINA UNA STORIELLA E PER CIASCUNA STORIELLA C'È UN DIVERSO PROTAGONISTA. IN OGNI...

martedì 1 dicembre 2015

Serena a scuola

"Non  è da tutti farsi succedere qualcosa".  E' una frase  che significa due  cose: da un  lato  essere oggetto  o soggetto di un avvenimento, dall'altro saperlo assorbire tanto a fondo da raccontarlo. A me, quasi sei anni fa,  è successo d'iscrivermi all'Unical.  Non ero spaventata dall’inizio di questa nuova esperienza, ero se mai dubbiosa e ansiosa come chi chiude  un  capitolo  della propria  vita  e non sa  a  cosa  va  incontro;  e  al tempo stesso  eccitata  ed  euforica  per  la  scoperta di un nuovo mondo. Sta di fatto  che non ero sola!!!Una persona si è  imbarcata  con me sulla nave  “UNICAL”, ma  ancora non  sapeva  di  essere  coprotagonista  di  questa  storia:mia  figlia!  In  fondo  anche  per  lei  ho  deciso  di  intraprendere questo percorso. Fatto il biglietto (pagate le tasse), fatte le valigie (preso il necessaire per i corsi) la nave salpa!! E’ proprio come una traversata transoceanica che vedo il mio percorso universitario. Una lunga crociera.  La prima parte della traversata non è stata tutta rose e fiori ovviamente. L’attracco al porto “Tesi” è stato  molto sofferto, soprattutto per il fatto che la terra mi sembrava sempre vicina, ma una serie di impedimenti  hanno ostacolato l’attracco.  Dapprima l’approdo è stato impossibilitato dai fondali bassi (la mancanza di  profondità del fondale  vuole essere una metafora della mancanza di elasticità mentale di alcuni soggetti  che  mi  hanno  “accompagnato”  in  questo  importante  percorso  formativo).  E’ seguita  poi  ’incapacità  del  comandante  in seconda nel raddrizzare  la rotta del mezzo (chi  avrebbe dovuto  indirizzarmi  verso  alcune  scelte non ha avuto capacità di farlo, con l’effetto, nefasto, di prolungare la traversata). A fare da contorno  il mare molto mosso (provocato da turbe familiari). Ma nonostante la corrente andasse contro il mio “vascello” sono riuscita ad approdare. Posso perciò dire  che  la mia  esperienza  di  navigazione  è stata si,  bella,  piacevole,  divertente,  ma  anche  lunga  e  faticosa.  Fortunatamente non sono colata a picco come il Titanic!! (e mi permetto di dire che non ho trovato il mio  Jack!!) Da  ottobre  dello  scorso  anno  la  nave  è  salpata  di  nuovo;  destinazione  “Laurea  Magistrale”.  Rispetto  all’andata il ritorno sembra essere molto più tranquillo, e per dirla tutta, la vivo in maniera completamente  diversa rispetto a prima. Al momento la traversata procede per la meglio; ho incontrato persone nuove e  soprattutto simpatiche e la nave ha fatto sosta in luoghi interessanti (ho seguito corsi stimolanti), quindi,  turisticamente parlando, finora, nella navigazione non ci sono intoppi! Paragono la mia esperienza universitaria a una crociera, perché proprio come in una crociera è strutturata  ed organizzata. Ci sono sia i momenti in cui si è vincolati a rimanere a bordo (ossia a studiare prima di un  esame, specie se  l’esame non è reputato  interessante), ma  c’è  anche  la possibilità di scendere  e  vedere  dove la nave si è fermata (decidere se seguire o meno un corso), il tutto dipende dall’interesse suscitato  dalla meta. La  vita universitaria,  proprio  come una  crociera,  “forza”  a socializzare;  e proprio  come  in  viaggio su una  MSC, ho incontrato persone che ora fanno parte della mia vita.   Il campus non l’ho vissuto a pieno, sia perché sono autoctona, sia perché sono mamma, e per tale motivo,  cerco come meglio posso di incastrare gli impegni accademici con quelli familiari, dai quali non si va mai in  vacanza. Non avrei mai pensato di vedere la mia esperienza universitaria in chiave turistica, soprattutto per il fatto  che, per me, sono, a primo acchitto, due mondi agli antipodi . . . apparentemente!!! Il  mondo  del  turismo,  dal  punto  di  vista  del  cliente,  è,  quasi sempre,  tutto rose  e  fiori, riposo  e relax;  mentre  il  mondo  dello studio  è  tutt’altro,  è  impegno, stress.  Ciò  non  toglie  comunque  la  possibilità  di  vedere positivamente un percorso formativo, per quanto impegnativo e difficoltoso possa essere. Analizzandola bene, l’offerta universitaria è in tutto e per tutto paragonabile a quella di un tour operator,  visto che ne riflette la pluralità e l’eterogeneità. Proprio come il turismo, la vita universitaria è cambiata.  Nei secoli passati un viaggio era esperienza da gente nobile, oggi, invece, si può tranquillamente decidere di  passare un week end a Barcellona o a Londra o chissà dove, senza spendere cifre esorbitanti.  Similmente,  all’evoluzione  del  fenomeno  turistico,  il  fatto  di  usufruire  di  un  servizio  “specializzante”  e  “altamente  formativo”,  quale  l’università,  è  cambiato  notevolmente.  Eccezion  fatta  per  le  tasse,  che  “limitano” l’accesso al sistema (purtroppo anche a chi lo meriterebbe davvero) molti sono i soggetti che, in  maniera audace, intraprendono questo percorso con la stessa tranquillità con cui si può andare a passare  un week end a Barcellona. La mia non è un’invettiva al sistema universitario locale, ma alla temerarietà di quei soggetti che intentano  un percorso universitario, in maniera inconsapevole, senza rendersi conto del fatto che, magari potrebbero  dedicarsi a tutt’altro, riuscendo. Da ignorante in materia posso dire quindi che per alcuni soggetti, iscriversi all’università è un po’ come una  tendenza,  una  moda,  per  il  fatto  di  associarla,  in  maniera  errata,  ad  uno  stile  di  vita.  “Mi  iscrivo  all’università così mi scialo” o “Vado a fare l’Erasmus in Spagna per farmi na vacanza” ho sentito dire in giro  a molti.  Tutto sommato  questi sei  anni (finora) trascorsi  nel  campus  come studente, mi  portano  a  pronunciarmi  positivamente sul nostro ateneo, che turisticamente parlando, credo sia polo attrattivo e (a quanto dicono)  valido e rinomato.  Attraccata la nave credo che farò difficoltà a scendere, proprio per il fatto che, terminata la “crociera” non  so  a  terra  cosa  mi  aspetta.  Ma sono  fiduciosa  e spero  che,  per  me,  come  per  i  miei  colleghi,  ci sia  la  possibilità di mettere in atto quello che abbiamo appreso in questo percorso.

La Scuola superiore

Diversamente Abili http://codervideor.blogspot.it/2015/12/scuola-superiore.html

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