giovedì 25 agosto 2011

Verzino, Crotone, Italia

Carmine Mazzei, i primi libri che ho adottato nei primi anni, come docente incaricato di matematica e osservazione scientifiche, nel 1962/63,  nella Scuola Media di prima istituzione nel mio paese natio, Verzino, paese a 600 metri sul livello del mare, e distante quasi 60 km da Crotone.  
In “La via della matematica”, geometria, a pagina 83, forse è l’unico libro di matematica in cui si parla della Città di Crotone, così scrive la Castelnuovo nel 1948 (periodo industriale per Crotone): “Prendete un momento una carta geografica dell’Italia, magari solo dell’Italia Meridionale, e immaginate di fare un viaggio sulla linea costiera ferroviaria Brindisi-Taranto-Metaponto-Catanzaro-Reggio Calabria; quella linea che passa per il calcagno e sotto il piede dell’Italia, costeggiando il Mar Jonio. Circa un’ora prima di arrivare a Catanzaro con i treni ordinari, vi è la stazione di Crotone, in cui il treno sosta di solito pochi minuti; dalla stazione un lungo viale alberato conduce alla parte moderna della città, da cui si sale alla parte antica, coronata da un poderoso castello le cui colossali mura cadono a picco sul mare. Le mura, i monumenti, i palazzi mostrano a chi si addentra nel centro abitato che Crotone non è una città moderna come le industrie e le attrezzature portuali potrebbero a prima vista far credere.

E infatti da colonne e da raccolte di frammenti conservate al Museo Civico di quella città risulta che la nascita di Crotone è molto, molto lontana, più di 2000 anni fa, nel 700 a.C.

Una delle scuole medie di Crotone porta oggi il nome di “Scuola Pitagora”, a ricordare come la fama e lo splendore della città siano principalmente dovute a un uomo: Pitagora di Samo, che vi soggiornò lunghi anni.

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