il freinet analogico
...alla luce della teoria del potere e sapere disciplinare elaborata da Michel Foucault (1926-1984).
Attraverso le sue ricerche sulla nascita del carcere e sulle norme di controllo della sessualità, Michel Foucault vede delinearsi forme locali e istituzionali di esercizio del potere, differenti dal potere esercitato dallo Stato. Si tratta di poteri molecolari e periferici che, benché articolati con l'apparato statale, non sono stati del tutto assorbiti.
Foucault identifica questo tipo di potere col potere disciplinare.
La disciplina distribuisce gli individui nello spazio, stabilisce i meccanismi di controllo dell'attività, programma l'evoluzione dei processi e articola collettivamente le attività individuali. Utilizza mezzi coercitivi quali la vigilanza, le sanzioni e gli esami (cf. Foucault 1977).
La distribuzione degli individui nello spazio, mediante il recinto, l'inquadramento, la fila, crea un'immagine reale e ideale che permette di identificare, classificare, controllare gli individui. Questo quadro d'insieme diviene un processo cognitivo perché permette di potere classificare e verificare relazioni. È una tecnica di potere perché permette di controllare insieme più individui.
Il controllo delle attività avviene mediante l'organizzazione oraria che sollecita gli individui a impegnarsi e a portare a termine in un tempo determinato quanto è stato programmato.
Oltre ciò, per ottenere maggiore efficacia e rapidità, la disciplina impone una relazione tra gesto e attitudine globale del corpo, così come tra gesto e scopo. Tale efficienza aumenta nella misura in cui questa manovra rispetta e ingloba le esigenze e il comportamento naturale del corpo.
Oltre che delimitare lo spazio, suddividere e ricomporre le attività, la disciplina capitalizza il tempo e le energie degli individui in modo da essere passibili di utilizzazione e di controllo. E tutto ciò mediante quattro fasi: divisione della durata in segmenti, organizzazione di sequenze, conclusione di ciascun segmento in una prova, definizione di tempi differenziati.
I meccanismi che garantiscono lo sviluppo evolutivo dell'individuo si basano sull'esercizio.
Le istituzioni disciplinari inoltre rendono gli individui simili a un apparecchio efficiente all'interno del quale ognuno diventa un elemento collegato agli altri elementi. Così la sequenza temporale di ognuno deve concordarsi al tempo degli altri per far sì che le forze individuali vengano sfruttate al massimo e utilizzate per un risultato ottimale. Infine questo meticoloso ingranaggio esige un sistema preciso di comando basato su segnali definiti che immediatamente determinano il comportamento voluto. Tali processi configurano una strategia precisa.
La disciplina si realizza inoltre nell'insieme di meccanismi che organizzano lo spazio, scompone e ricompone le attività per adeguare i gesti alle attitudini e agli scopi, definisce la seriazione delle operazioni e la concentrazione di energie, riunisce le forze individuali sotto un comando centralizzato. Il successo e il funzionamento del potere disciplinare dipende dall'uso di semplici strumenti come lo sguardo gerarchico, la sanzione normalizzatrice e la sua combinazione in un procedimento che gli è specifico, l'esame (cf. Foucault, 1977). Questi procedimenti costituiscono la forma del potere disciplinare che caratterizza la struttura e il funzionamento delle istituzioni che prendono vita a partire dal 17° secolo: come la fabbrica, la caserma, l'ospedale, l'ospizio, il carcere e, in modo particolare, la scuola. E, malgrado i tentativi di riforma avutesi negli ultimi secoli, queste istituzioni tendono a riprodurre gli stessi meccanismi che si tenta di superare. Ripropongono relazioni,gerarchiche e disciplinari nel gioco di forze stabilito all'interno delle istituzioni, per formare individui docili e produttivi.
Tuttavia le esperiénze di Freinet indicano, anche se in scala ridotta, elementi di un nuovo tipo di organizzazione, di carattere anti-disciplinare, nell'ambito dell'educazione scolastica.
Freinet si contrappone in maniera decisa alla disciplina formale della scuola tradizionale. Difende una "nuova" disciplina, un nuovo tipo di organizzazione, più razionale e umano che reagisce contro i meccanismi del potere disciplinare delineati da Foucault.
La teoria di Foucault ci fa capire quanto la proposta di Freinet punti verso forme di organizzazione che spazzano i meccanismi disciplinari, nella misura in cui prospetta la formazione di persone produttive (così come il potere disciplinare) ma più creative (contrariamente al potere disciplinare che condiziona gli individui alla sottomissione).
L'organizzazione disciplinare dello spazio (attraverso il recinto, il quadrato, la fila che trasformano il collettivo in un quadro vivo totalmente osservabile e controllabile) si identifica nell'auditorium-scriptorum della scuola tradizionale. Contro questo modello di funzionamento della scuola, Freinet ipotizza una scuola come officina di lavoro, allo stesso tempo collettivo e specialistico che implica una nuova struttura architettonica. In questa è prioritario l'ambiente naturale intorno al quale si articolano gli spazi, dove la sala comune per i lavori collettivi, è articolata in officine specializzate interne ed esterne. In questo spazio scolastico, il controllo delle attività è gestito da gruppi di alunni funzionalmente ai propri interessi e piani di lavoro, sovvertendo in tal modo il meccanismo di vigilanza gerarchica.
Anche il controllo disciplinare delle attività, basato sull'orario e sull' esercizio, è superato nella misura in cui si offre agli studenti possibilità di lavoro creativo e libero, scelto in base agli interessi e ai ritmi personali, all'interno delle necessità comunitarie (Freinet 1973).
Il superamento della pratica dell' esercizio disciplinare (che capitalizza e classifica le energie dell'individuo in modo tale che siano utilizzabili e controllabili), così come dell'organizzazione strategica della scuola come un meccanismo (per cui le attività individuali rispondono a comandi automatici), può essere visualizzato nel lavoro pedagogico che Freinet definisce come complessi di interessi. Questi sono suscitati dai contatti diretti con l'ambiente naturale, attraverso i laboratori per quanto riguarda la scuola e la conoscenza sperimentale per quanto riguarda gli alunni. Tra le numerose motivazioni vitali, gli studenti sceglieranno di lavorare su alcuni elementi collegandosi con i compagni, così come Freinet propone, per esempio, nella realizzazione di un giornale (Freinet, 1973).
Le energie, infine, saranno capitalizzate in ciascuno e nei lavori realizzati, non secondo un processo seriale, classificatorio, gerarchizzante. L'articolazione collettiva è costruita non in modo automatico, ma integrando e valorizzando creativamente le peculiarità di ognuno. Secondo questo procedimento è possibile formare persone economamente produttive, ma anche politicamente capaci di autonomia personale e collettiva.
il freinet digitale
In questo contesto pedagogico, la vigilanza panoptica (per cui chi esercita il controllo osserva e controlla senza essere controllato) è sostituita dalla pratica dell'osservazione e discussione partecipativa. La punizione sostituita dalla critica collettiva, dal riconoscimento dell'errore, dal sentimento comunitario e dal desiderio di migliorare, elementi che risultanto più efficaci nel correggere gli errori e nello stimolare all'azione. Il sistema degli esami tende ad essere sostituito da un procedimento di stima e auto-stima evitando in tal modo la classificazione, la competizione e la sottomissione (Freinet, 1973).
Nelle proposte pedagogiche che emergono dalla pratica di Freinet possiamo individuare il confronto con i meccanismi disciplinari nel tentativo di promuovere processi creativi e produttivi di educazione scolastica. Tuttavia questi non si riducono a un insieme di tecniche e metodi pedagogici innovatori alla serie applicata nella scuola. Né si contrappongono ai meccanismi disciplinari, presi singolarmente. Alla stessa maniera non si configurano come una proposta di scuola-nuova, in opposizione all'educazione tradizionale.
Quello che Freinet presenta come proposte di riforma della scuola, intesa come adeguamento alle nuove esigenze della società moderna e dello sviluppo personale, è più che un insieme di procedimenti innovativi della scuola. Sono indicati elementi di un'altra dimensione del gioco di forze che è alla base della società di tipo disciplinare e della resistenza al potere disciplinare che attraversa non soltanto la scuola ma tutte le istituzioni sociali nate nella società industriale capitalista e burocratica.
Come conseguenza, la sovversione dei meccanismi disciplinari di organizzazione spaziale, del controllo delle attività, di programmazione e articolazione dei lavori, così come i tentativi di modificazione dei meccanismi di vigilanza, punizione e esame, sono espressione di un'altra correlazione di forze che si stabilisce nei gruppi e movimenti sociali, producendo nuovi meccànismi che sostengono queste nuove relazioni.
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