venerdì 24 aprile 2015

del significato, della matematica.

 Bene, ma in che senso? Ci occuperemo del significato delle parole soltanto o delle parole nella frase e/o nel testo? O del significato del testo? E del testo come entità formale avulsa dagli usi o del testo calato nelle varie (numerabili? innumerabili?) situazioni pragmatiche? O amplieremo la nostra considerazione dalle parole ad altri simboli? E a quali? A tutto ciò che in qualche modo è considerabile segno o, al contrario, per la disperante labilità d'una materia così vasta e vaga, soltanto a quei segni e simboli più rigidamente definiti appunto nel loro significato (o senso) che sono i simboli di linguaggi artificiali e logici?  
3C4G

O, andando in cerca di tale maggior definitezza, mescoleremo nella materia della nostra trattazione, più o meno consapevolmente, linguaggi artificiali e lingue storiche, ritagliando in queste ultime, della loro semantica, solo ciò che è più stabile, i valori denotativi meglio circoscritti, e lasciando da parte tutto ciò che vi è in essa, nella semantica d'una lingua naturale, di flou, di indeterminato?

Nessun commento:

search