sintesi
L'organizzazione disciplinare dello spazio (attraverso il recinto, il quadrato, la fila che trasformano il collettivo in un quadro vivo totalmente osservabile e controllabile) si identifica nell'auditorium-scriptorum della scuola tradizionale. Contro questo modello di funzionamento della scuola, Freinet ipotizza una scuola come officina di lavoro, allo stesso tempo collettivo e specialistico che implica una nuova struttura architettonica. In questa è prioritario l'ambiente naturale intorno al quale si articolano gli spazi, dove la sala comune per i lavori collettivi, è articolata in officine specializzate interne ed esterne. In questo spazio scolastico, il controllo delle attività è gestito da gruppi di alunni funzionalmente ai propri interessi e piani di lavoro, sovvertendo in tal modo il meccanismo di vigilanza gerarchica.
Anche il controllo disciplinare delle attività, basato sull'orario e sull' esercizio, è superato nella misura in cui si offre agli studenti possibilità di lavoro creativo e libero, scelto in base agli interessi e ai ritmi personali, all'interno delle necessità comunitarie (Freinet 1973).
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