domenica 23 dicembre 2012

[città (e campagna) elettorale] libera scuola in libero stato

Comunque la metti, rimane un delirio: gli eletti in città saranno simili agli eletti in campagna e cioè finti, trattasi di ordinaria somministrazione per via democratica, per così dire, di funzionari di fronte e di profilo.
Intanto, Una scrittura continuamente metaforica mi sfibra (Roland Barthes)
I luoghi d'elezione sono i più diversi, a volte sono a tempo, non hanno nulla a che fare con le elezioni dei rappresentanti del popolo, e non vi dico perchè. Hanno un chè d'elevato, qui sono le taniche dell'acqua distillata c'attende nel cortile al sole di salire salire verso i laboratori d'analisi; il bidello non vuole, dice "Non mi tocca!" e 'a rota gira.
Il mansionario dice: questo questo e questo. Poi, quest'altro, no. Operai metalmeccanici affinano i contratti per negoziazioni minime (ma preziose) snervando il quadro sociale della produzione mentre quieti burocrati sindacano altrove le cose massime, la vita stessa di istituzioni o di altri presidi, imprestiti.

’" il Cav Pervenne a far correre trafelati bidelli a un suo premere di bottone su tastiera, sogno massimo dell’exagitatore massimalista".
  Come ha osservato la critica, anche questa opera gaddiana parte da un risentimento privato ed esorbita da tutti i generi letterari, (..) La ‘ventennale soperchieria’ viene presa a bersaglio per la criminalità puerile, per l’'ignoranza storica, per aver offeso il Logos, cioè la ragione, con una cascata di menzogne, falsi miti, frasi roboanti ad effetto, per aver voltato in farsa dei valori come la latinità, per la vocazione istrionesca e pecoreccia. (..) Il risentimento per il regime è tanto più forte quanto più G. vi vede stravolti gli ideali che lui, borghese moderato, fin da giovane aveva sempre sostenuto: l’'ordine, il lavorare con coscienza, il raziocinio, l’'organizzazione etica della vita sociale.
Sogna la moglie, sogna che il su' marito all'entrar ne' banchi riscota il saluto de' bidelli, del maggior numero possibile di bidelli... Carlo Emilio Gadda (da Eros e Priapo)

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