giovedì 19 febbraio 2015

Prima di tutto a che servono i premi?

non invecchino abbastanza presto? Riposiamo una volta 
nel senso comune delle lunghe generazioni che ci pre-
cedettero, e non pretendiamo ad ogNi momento di ri-
fare il mondo, come se nulla ci fosse stato prima di noi.
Tale é l’ opinione predominante nel nostro paese, per
non dire addirittura, ch'é la sola, a tanto pochi si ri-
ducono per ora quelli che se ne scostano! I premi,
quantunque lo stato nelle sue leggi non apparisca dar-
sene gran pensiero, sono considerati generalmerite come
un'istituzione indispensabile nelle scuole.
Prima di tutto a che servono i premi? Tutti lo sanno
a memoria e rispondono in coro: Ad eccitare 1’emu-
lazione. - Sta bene, - Ma fra chi si eccita,1’emula-
zione, supposto che così avvenga, di ché, come vedremo,
c’é molto a dubitare? Il premio, nessuno tanto o
quanto esperto di scuole potrebbe negarlo, non opera
in esso, se non sull'imaginazione di quei tre o quattro
che possono sperare di conseguirlo, lasciando indiffe-
rentissimi tutti gli altri;i quali, badisi, son cinquanta,
o sessanta, son quasi tutti, e ritraggono più umilia-
zione che incoraggiamento da una gara, in cui sanno
di non poter entrare. Ora sarà utile che le scuole si
propongano di coltivar quei tre, o quattro, a spese del
maggior numero? Le scuole, le elementari segnata-
mente, non hanno per fine di scoprire e aiutare ad al-
zarsi a volo dei geni, perché questi, se avranno ali,
impareranno a volar da sé, ma di porgere giovamento
a quanti più riesce, possibilmente a tutti, perché tutti
abbisognano di un certo giudizio retto, di certe co-
gnizioni usuali e di certe abitudini, di cui essi e la so-
cietà non possono fare a meno. Ora a questo intento

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