giovedì 12 febbraio 2015

Aristide Gabelli. Le scuole, insegnano esse a pensare..

La gente però é cosi poco disposta ad assoggettarsi alla nuova regola, che insieme col bisogno grandissimo d’ordine e di esattezza si manifesta dovunque un bisogno contrario, e non meno grande, di una larghissima libertà. Quasi tutti pretendono di poter fare quello che vogliono, e che nondimeno le cose sociali continuino ad andare con perfetta precisione e puntualità.
Ora é chiaro, che non esiste se non un modo solo di soddisfare nel medesimo tempo a queste due pretensioni ripugnanti l’una all’altra, quello che l’individuo si abitui a far consistere la sua libertà nel diritto di adempiere al suo dovere, faccia cioé spontaneamente e per convincimento suo proprio ciò che richiede l’ ordine sociale; e non si può più ottenere con un impero potente e assoluto.
 Ed ecco la domanda che conclude un ragionamento (r.s.v.p.)
[Aristide Gabelli, 1950]Le scuole [pag.130]Insegnano esse a pensare nel modo più conveniente ai bisogni d'una società dove ogni individuo ha una grande importanza, perchè ha molti più diritti per sè medesimo e più rapporti con gli altri che non un tempo?
°|° ogni individuo ha una grande importanza, perchè ha molti più diritti per sè medesimo e più rapporti con gli altri che non un tempo
vita 1950

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