Ma: “Cosa c’è di nuovo? Anch’io 30 anni fa facevo i corsi di Pascal, di Fortan, di Basic, etc!”.
- Non si facevano a 5, 6 e nemmeno a 8 anni
- Oggi l’approccio al coding è completamente diverso: si punta alla scuola primaria e poi alle medie (secondarie inferiori) perché l’obiettivo è fornire, anche con pochissime ore di lezione, un approccio logico alla programmazione
- Non si insegna un linguaggio specifico che magari, quando i bambini saranno adulti, sarà già stato accantonato da anni
- La filosofia alla base del movimento dei Coderdojo, che molto ha già fatto per il coding, è quello dei metodi attivi, cioè il “learning by doing”. Imparare facendo. I bambini sono immersi in un ambiente logico e matematico, ma la creatività e la fantasia hanno un ruolo centrale negli incontri sul coding di oggi. Io di quei corsi di Pascal di 30 anni ricordo noiosissime e interminabili lezioni “frontali” teoriche (ma forse non ho avuto buoni insegnanti…)
- Il movimento del coding promuove altri “valori” quali quelli del software libero, della condivisione e del “remix”, ovvero del riuso del codice realizzato da qualcun altro. In un mondo di steccati e “walled garden” erette da questa o quella big dell’elettronica di consumo è bene che più i giovani conoscano alternative.
- Non è necessario e forse neanche utile puntare a far diventare il coding materia di studio curriculare in Italia. Mancano gli strumenti e la formazione degli insegnanti, sopratutto nella scuola primaria. Finora le iniziative hanno portato a portare nelle scuole, le esperienze (spesso volontaristiche) fatte sul territorio da gruppi e associazioni. E potrebbe essere la via giusta, almeno per un po’ di tempo.
- Un punto importante: l’approccio ludico alla programmazione permette di rinforzare e di far comprendere meglio anche le tradizionali materie scolastiche. Come mi spiegava Massimo Avvisati di Codemotion: “Se in geometria hanno studiato l’angolo giro e nel videogioco che costruiscono devono ruotare un’astronave, ecco che riescono a dare un senso al concetto di 360 gradi. A 7 anni con Scratch riescono già a capire il sistema di coordinate cartesiane. Ma può valere anche per le discipline letterarie“
- Avviso per mamme e papà: il coding non è una cosa “da maschietti” ma un ottimo strumenti per avvicinare le discipline matematico-scientifiche anche le bambine. E aiutare al colmare in prospettive il “gender gap” che il settore sconta, anche ma non solo in Italia
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DoveCodemotion è una conferenza internazionale sulla programmazione e punto d’incontro tra appassionati su quel che ruota intorno alla tecnologia. L’edizione di Milano, con conferenze, corsi e workshop, è al Politecnico in Bovisa dal 26 al 29 novembre. Le attività Kids per bambini sono sabato, tra le 10 e le 18 (prenotare). Altri corsi di coding per bambini? Presso i Coderdojo italiani, vere palestre per imparare a programmare che hanno molte attività riservate ai più giovani. Informazioni su coderdojoitalia.org.
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