martedì 26 agosto 2014

Pierino studia matematica

dopo Dewey Il processo di apprendimento nelle due culture, 1961_1966
J.S.Bruner
 La storia della cultura e la storia dello sviluppo delle grandi idee organizzative o strutturali, idee che inevitabilmente derivano da giudizi e da ipotesi sempre più profondi sull’uomo e sulla natura.
L`efficacia delle grandi idee organizzatrici non consiste soltanto nell’aiutarci a comprendere, e talvolta a prefigurarci o a modificare il mondo in cui viviamo, ma anche nel fornirci gli strumenti per l`esperienza. Cresciuti in un mondo culturale dominato dalle idee di Newton, fra le quali v’è l’idea del tempo che scorre con moto uniforme, noi abbiamo esperienza del tempo come di una freccia moventesi inesorabilmente ed uniformemente secondo un’unica direzione; invero, noi sappiamo ora, dopo un quarto di secolo di ricerche sulla percezione, che l’esperienza non ci giunge diretta e limpida, ma arriva a noi filtrata dalle precostituite disposizioni dei nostri sensi. Tali disposizioni sono fatte..

..quel che gli interessa non é più soltanto Pierino in situazione di apprendimento, ma Pierino che studia la matematica (la matematica vale qui, s’intende, a titolo d’esempio anche se è vero che per molti motivi, è proprio nel campo della matematica che gli sviluppi in questione hanno avuto maggior rilievo). E’ particolarmente significativa, a questo proposito, la posizione di Wertheimer. Nel quadro ormai tradizionale dell'apprendimento come soluzione di problemi, Wertheimer ha messo in rilievo come solo la scoperta di una certa "struttura", cioè di certi rapporti reciproci tra gli elementi del problemi, rende possibile una sua soluzione basata sulla ”comprensione" effettiva, anziché raggiunta mediante tentativi ed errori o mediante procedimenti appresi meccanicamente.

Lo studio dell’apprendimento matematico diventa così studio di quegli specifici processi mentali che sono propri del pensiero matematico.

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