I. - Non segniire rigidamcnte un unico criterio didattico. Osservare di continuo gli allievi, ed uniformarsi alle loro esigenze..........................II. - Non dimenticare che l’origine delle matematiche deve essere ricercato nella realtà concreta; ed aver sempre presenti le grandi linee della loro evoluzione storica......................III. - Non distruggere la loro unità e i loro rapporti con il mondo fisico e sociale....................IV. - Graduare accuratamente il successivo procedere Verso la pura astrazione.......................V. - Insegnare guidando l’attività creatrice dell’alliev0 e il suo spirito di scoperta..................VI, - Far nascere quell’attività suscitando un interesse diretto e funzionale per l’oggetto che e argomento di indagine..............................VII. - Stimolare, per quanto possibile, la facoltà di auto-correzione dell’allievo...........................VIII. Aspettare che l’allievo abbia raggiunto un'adeguata sicurezza nella risoluzione dei problemi prima di indicargli l’uso dei procedimenti formali meccanici......................IX. - Sorvegliare che l’allievo si esprima in modo da tradurre fedelmente il suo pensiero.........................X. - Cercare di procurare ad ogni allievo qualche successo, per evitare che si scoraggi.
Si rilevi la fine sensibilità che ha dettato l’ultima massima.
Molto può essere detto a proposito dell’ottava, anche se ci induce a ripeterci. Il meccanicismo di certi procedimenti introdotti intempestivamente, in modo da lasciar loro prendere il sopravvento sull’opera costruttrice del pensiero, uccide »- e per sempre - un gran numero di ragazzi e di giovani ad ogni interesse matematico. E si tratta dei più intelligenti, di coloro che vogliono lavorare con la propria testa, che hanno la fantasia accesa e lo spirito vivo, e non
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1 commento:
Quanto complesso e arduo appare il Percorso!
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