mercoledì 17 luglio 2013

Ragazzi soltanto bocciati

Che sarà mai una bocciatura? Responsi Socratici a Roma, alla Garbatella.  Una scuola in fiamme, la Scuola in Fiamme, ma no, solo puzzo di plastiche e cartongessi, periferie sfiorite della mente qualunque, direbbe il poeta. Terribile e vano è il monito inascoltato: sono i minimi particolari ove sta il diavolaccio - “Il diavolo sta nei dettagli” [e probabilmente anche il Bianconiglio e il Cappellaio matto, aggiungo io], che sono quelli che" - sono quelli che svelano l'intera trama a ben vederli..

Mentre la scuola è altrove, diffusa come pioggia sulla terra, nella scuoletta teneri impiegati di ciò che è stato, e mai Stato, mendicano luoghi comuni, negoziano impossibili soluzioni a cose di cui hanno scelto liberalmente di stare lontani, anche e soprattutto quelle nei libri che contano. I libri nella scuola fanno testo, libri di testo, comicamente assoluti e inutilmente puri - affastellati tutti gli altri in minacciosi colli digradanti nel mare verdemoccio dell'esistenza. Ed ecco i quattro dell'apocalisse [il Rosco il Drinky il Cafone e il Pierre] che tornano dal mare di notte e appicciano fuoco nell'aula delle lavagne elettroniche, lavagne di pietra nera di lavagna affiancate, davanti ai banchi inevitabili, con il rancore che rimbomba dentro, e il fuoco scappa loro di mano come al contadino maldestro qualunque. Esclusi dall'unica festa consentita, banditi, nella scuola - dice don Lorenzo - che cura i sani e butta via i malati.

Ma don Lorenzo è un  qualunquista, lo abbiamo detto, un sognatore egoista ripiegato in se stesso, dannato individualista nemico di professoresse e della realtà stessa, osservatorio dei nomi propri, in ascolto del tempo personale d'ognuno fin dentro la coscienza, a fronte del testo che ognuno appunto traduce in un linguaggio incomprensibile ad altri, non fosse che..
I quattro cavalieri pedestri sono noi che taciamo tutti i minimi particolari che fanno l'assieme, Talento individuale...ma la somma non fa il totale.. come dice Totò... Tutto ciò che fa bella l'esistenza di un signorino o di una giovanotta è fuori da questo purgatorio della mente in cui tra l'altro il corpo entra di straforo, ch'è la scuoletta.

Pausa Pranzo

ar bar Dovevamo essere più severi (sic), Erano brave persone (oh!),  Sono pentiti (?), Ora dovranno pagare [!], Disponibili a spalare xxerda (..) Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi, .. (segue)..

il Preside, "Tutto per una bocciatura? Questi ragazzi non sopportano le frustrazioni" IN FONDO ERANO STATI BOCCIATI, soltanto: ecchèsaramai!

  • Enzo Berardi Allora io avrei dovuto essere un novello Nerone
  • Orazio Converso Nella scuola s'inscena una parodia di vita, nel senso che alla vita rassogllia fedelmente con privilegi difficoltà talenti, ma si sa che è finzione. Non era meglio prima, ovviamente, quando a scuola ci andavano i soliti pochi. Mi sovviene però, per lunga consuetudine, la frustrazione dei più che per la giovane età sono spinti a credere che la scuola a ricalco della società che la esprime possa veramente emanciparne le differenze. Non è vero, pe' gniende, non potrebbe essere altrimenti del resto. Luce D'Eramo un'originale scrittrice di formazione eterodossa ricordo che suggeriva ad una società molto competitiva, in un momento di passaggio, di considerare in queste more quel vecchio gioco dei bambini, agonistico, competitivo, a "eliminazione", nel quale però ogni individuo vistosi perduto può DICHIARARSI FUORIGIOCO, mi pare alzando la mano o con altro atto dichiarativo, salvando così "la pelle".

    Un gioco di ragazzi dunque, un esercizio per prepararsi alla vita, per simulare la "guerra", con regole dichiaratamente formali che non tolgano senso alla sfida, al confronto come avviene in tutti i giochi appunto.

    Invece la scuola scioccamente digrigna i denti, fa la faccia feroce, per nascondere la sua impotenza e la sua inutilità: le pratiche di formazione e anche quelle di gioco e di simulazione del lavoro avvengono ormai nell'intera società, direttamente. Così la Scuola se la prende solo con gli ultimi i deboli e i disadatti..


  • Al mercato a Monteverde

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